Evoluzione lenta della bici ?

bradipus

Vendicatore Mascherato e motore di ricerca
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Bugliano
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qualunquemente
Mai sentito nominare.. grazie per la dritta ;-)
tecnicamente sulla carta potrebbe essere l'uovo di Colombo: masse più centrate (diversamente dal cambio al mozzo, che sposta il peso più sull'asse posteriore) e baricentro basso, di contro richiede dei telai dedicati.
finora non ha avuto molto successo, ma secondo me il futuro potrebbe essere in quella direzione.
 

Veeg

Pignone
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A livello di pura tecnica esistono diversi sistemi di trasmissione per bicicletta, cito ad esempio alberi rigidi o sistemi idrostatici con turbine e micropompe elettriche. Proprio dell'idrostatica mi sono occupato del brevetto pochi mesi fa.
Se analizziamo le banche dati brevettuali possiamo trovare un numero incredibile di migliorie alle trasmissioni attuali o sistemi del tutto mai visti.
A fare questo tipo di ricerca e innovazione sono nomi noti (Shimano, SRAM, Campagnolo, Rotor) e decine di piccolissime aziende o addirittura privati.

Il fatto che poi non si vedano in commercio dipende da due fattori:
1) se a fare innovazione è un marchio già noto, in genere attende il momento opportuno del mercato o l'evoluzione di altri componenti (ad esempio i telai) prima di introdurre la novità. Oppure depositano i brevetti per impedire che i concorrenti entrino nel mercato con un prodotto simile, pur non avendo reali intenzioni di portare al pubblico la novità.

2) se a fare innovazione sono aziende micro o privati non hanno nessuna forza commerciale e di produzione/distribuzione/vendita. Generalmente realizzano dei prototipi funzionanti e cercano poi di vendere il brevetto o cederlo in licenza a qualche grande gruppo (cioè i soliti monopolisti).
Io ho un cliente privato, un puro appassionato di meccanica e ciclismo, che è riuscito a cedere un brevetto a SRAM su un reggisella telescopico.
 

golias

Factotum :-)
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A livello di pura tecnica esistono diversi sistemi di trasmissione per bicicletta, cito ad esempio alberi rigidi o sistemi idrostatici con turbine e micropompe elettriche. Proprio dell'idrostatica mi sono occupato del brevetto pochi mesi fa.
Se analizziamo le banche dati brevettuali possiamo trovare un numero incredibile di migliorie alle trasmissioni attuali o sistemi del tutto mai visti.
A fare questo tipo di ricerca e innovazione sono nomi noti (Shimano, SRAM, Campagnolo, Rotor) e decine di piccolissime aziende o addirittura privati.

Il fatto che poi non si vedano in commercio dipende da due fattori:
1) se a fare innovazione è un marchio già noto, in genere attende il momento opportuno del mercato o l'evoluzione di altri componenti (ad esempio i telai) prima di introdurre la novità. Oppure depositano i brevetti per impedire che i concorrenti entrino nel mercato con un prodotto simile, pur non avendo reali intenzioni di portare al pubblico la novità.

2) se a fare innovazione sono aziende micro o privati non hanno nessuna forza commerciale e di produzione/distribuzione/vendita. Generalmente realizzano dei prototipi funzionanti e cercano poi di vendere il brevetto o cederlo in licenza a qualche grande gruppo (cioè i soliti monopolisti).
Io ho un cliente privato, un puro appassionato di meccanica e ciclismo, che è riuscito a cedere un brevetto a SRAM su un reggisella telescopico.
Mondo che mi è del tutto sconosciuto.. ma a naso credo tu abbia dipinto una situazione pressochè reale ;-)
 

Ipercool

Ciociaro
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A livello di pura tecnica esistono diversi sistemi di trasmissione per bicicletta, cito ad esempio alberi rigidi o sistemi idrostatici con turbine e micropompe elettriche. Proprio dell'idrostatica mi sono occupato del brevetto pochi mesi fa.
Se analizziamo le banche dati brevettuali possiamo trovare un numero incredibile di migliorie alle trasmissioni attuali o sistemi del tutto mai visti.
A fare questo tipo di ricerca e innovazione sono nomi noti (Shimano, SRAM, Campagnolo, Rotor) e decine di piccolissime aziende o addirittura privati.

Il fatto che poi non si vedano in commercio dipende da due fattori:
1) se a fare innovazione è un marchio già noto, in genere attende il momento opportuno del mercato o l'evoluzione di altri componenti (ad esempio i telai) prima di introdurre la novità. Oppure depositano i brevetti per impedire che i concorrenti entrino nel mercato con un prodotto simile, pur non avendo reali intenzioni di portare al pubblico la novità.

2) se a fare innovazione sono aziende micro o privati non hanno nessuna forza commerciale e di produzione/distribuzione/vendita. Generalmente realizzano dei prototipi funzionanti e cercano poi di vendere il brevetto o cederlo in licenza a qualche grande gruppo (cioè i soliti monopolisti).
Io ho un cliente privato, un puro appassionato di meccanica e ciclismo, che è riuscito a cedere un brevetto a SRAM su un reggisella telescopico.

Vero, anni fa abbiamo depositato un brevetto per trasmissione idrostatica su tutte le ruote di velocipede a 2, 3 e 4 ruote e in quella occasione verificai che vi erano una miriade di proposte di soluzioni simili.

Il mese scorso ho fatto richiesta di brevetto per un kit che consente di accoppiare in pochi minuti due biciclette affiancate per realizzare un velocipede da passeggio a 4 ruote e due posti.

Come hai detto i grandi marchi di settore brevettano in continuazione soluzioni e le mettono da parte per essere pronti se e quando i tempi siano maturi per proporre novità o per sottrarle ad altri.

Ma questo di mercato non richiede mai niente e quindi l'introduzione delle novità procede a passi piccolissimi, di solito ritenuti comunque troppo grandi dallo stesso mercato e quindi la quasi totalità di quei brevetti resta in attesa del suo momento per tempi indefiniti.
 

leandro_loi

Velocista
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E dopo aver fatto queste considerazioni ieri l'altro ho spezzato la catena della mia MTB; ho dovuto ripararla su posto, smerdandomi le mani di grasso, imprecando perchè un'estremità della catena si era incastrata tra telaio e movimento centrale, mezz'ora buona di lavoro con un caldo-umido-afoso, e con le zanzare e tafani che banchettavano sulle mi gambe. Lì ho proprio pensato quanto bello sarebbe avere un cambio nel mozzo e un cinghia bella pulita....

se si strappava la cinghia, eri fermo del tutto senza possibilità di accorciare e ripartire. #fopeddire
 

Veeg

Pignone
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Ciao @Ipercool, dato che hai affrontato il mondo dei brevetti ti sarai reso conto dello stato dell'arte: è molto difficile trovare qualcosa di nuovo perché ogni idea sembra essere già stata realizzata da qualcun altro. E così si va di piccole migliorie e si viaggia al limite tanto che spesso i brevetti (europei) vengono rifutati all'esame.

L'evoluzione della bici è lenta (seguendo il titolo della discussione) solo a livello del tutto materiale, cioè rispetto a ciò che offre tangibilmente il mercato.
Invece a livello intellettuale c'è una ricerca tecnica incredibile che non si arresta mai. Solo chi vive in settori di ricerca e sviluppo può avere il polso di tutto questo flusso incredibile di neuroni umani impegnati a migliorare ogni aspetto della bicicletta!

Con il mio gruppo (90RPM) stiamo lavorando da molti mesi ad una reclinata autostabilizzante senza nessun dispositivo elettronico, funzionante grazie allo sfruttamento delle nuove geometrie derivate dal lavoro sulla stabilità delle bici della Delft University of Technology (Schwab, Papadopoulos, Ruina). Fino a pochi anni fa veniva ritenuto impossibile guidare una reclinata con le geometrie che stiamo ottimizzando, c'è voluto il lavoro decennale di un team di matematici e fisici per dimostrare che era del tutto possibile (se guardate sul mio sito trovate un bell'articolo in 2 parti che racconta questa vicenda).
Poi questa è una sfida poiché stiamo brevettando anche una nuova trasmissione che si è resa indispensabile per il nostro progetto.

Tutto questo per dire che l'innovazione c'è, ma vedere poi questi anni di sforzi sul mercato è dura se non impossibile.
Sempre citando la ricerca della Delft sull'autostabilità delle biciclette, il gruppo ha messo a disposizione i set di equazioni riviste e corrette sulla stabilità delle biciclette (che precedentemente erano incompleti ed errati), offrendo ai costruttori la possibilità di realizzare telai da ciclismo con forme e geometrie del tutto innovative, ma nessun grande marchio ha ritenuto il mercato (i consumatori quindi) pronto per un passo così "rivoluzionario".

Un altro nostro brevetto è il copertoncino con impronta a terra variabile per migliorare la frenata e gli spazi d'arresto nei panic stop nelle bici con copertoni di piccola sezione. Prodotto funzionante, prototipi realizzati, ma nessun marchio interessato a realizzarlo su larga scala nonostante il grande interesse dimostrato. (anche questo è raccontato sul mio sito).
 
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golias

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Ciao @Ipercool, dato che hai affrontato il mondo dei brevetti ti sarai reso conto dello stato dell'arte: è molto difficile trovare qualcosa di nuovo perché ogni idea sembra essere già stata realizzata da qualcun altro. E così si va di piccole migliorie e si viaggia al limite tanto che spesso i brevetti (europei) vengono rifutati all'esame.

L'evoluzione della bici è lenta (seguendo il titolo della discussione) solo a livello del tutto materiale, cioè rispetto a ciò che offre tangibilmente il mercato.
Invece a livello intellettuale c'è una ricerca tecnica incredibile che non si arresta mai. Solo chi vive in settori di ricerca e sviluppo può avere il polso di tutto questo flusso incredibile di neuroni umani impegnati a migliorare ogni aspetto della bicicletta!

Con il mio gruppo (90RPM) stiamo lavorando da molti mesi ad una reclinata autostabilizzante senza nessun dispositivo elettronico, funzionante grazie allo sfruttamento delle nuove geometrie derivate dal lavoro sulla stabilità delle bici della Delft University of Technology (Schwab, Papadopoulos, Ruina). Fino a pochi anni fa veniva ritenuto impossibile guidare una reclinata con le geometrie che stiamo ottimizzando, c'è voluto il lavoro decennale di un team di matematici e fisici per dimostrare che era del tutto possibile (se guardate sul mio sito trovate un bell'articolo in 2 parti che racconta questa vicenda).
Poi questa è una sfida poiché stiamo brevettando anche una nuova trasmissione che si è resa indispensabile per il nostro progetto.

Tutto questo per dire che l'innovazione c'è, ma vedere poi questi anni di sforzi sul mercato è dura se non impossibile.
Sempre citando la ricerca della Delft sull'autostabilità delle biciclette, il gruppo ha messo a disposizione i set di equazioni riviste e corrette sulla stabilità delle biciclette (che precedentemente erano incompleti ed errati), offrendo ai costruttori la possibilità di realizzare telai da ciclismo con forme e geometrie del tutto innovative, ma nessun grande marchio ha ritenuto il mercato (i consumatori quindi) pronto per un passo così "rivoluzionario".

Un altro nostro brevetto è il copertoncino con impronta a terra variabile per migliorare la frenata e gli spazi d'arresto nei panic stop nelle bici con copertoni di piccola sezione. Prodotto funzionante, prototipi realizzati, ma nessun marchio interessato a realizzarlo su larga scala nonostante il grande interesse dimostrato. (anche questo è raccontato sul mio sito).
MOlto interessante.. ma il tuo sito ;nonzo%
 

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Ciao @Ipercool, dato che hai affrontato il mondo dei brevetti ti sarai reso conto dello stato dell'arte: è molto difficile trovare qualcosa di nuovo perché ogni idea sembra essere già stata realizzata da qualcun altro. E così si va di piccole migliorie e si viaggia al limite tanto che spesso i brevetti (europei) vengono rifutati all'esame.

L'evoluzione della bici è lenta (seguendo il titolo della discussione) solo a livello del tutto materiale, cioè rispetto a ciò che offre tangibilmente il mercato.
Invece a livello intellettuale c'è una ricerca tecnica incredibile che non si arresta mai. Solo chi vive in settori di ricerca e sviluppo può avere il polso di tutto questo flusso incredibile di neuroni umani impegnati a migliorare ogni aspetto della bicicletta!

Con il mio gruppo (90RPM) stiamo lavorando da molti mesi ad una reclinata autostabilizzante senza nessun dispositivo elettronico, funzionante grazie allo sfruttamento delle nuove geometrie derivate dal lavoro sulla stabilità delle bici della Delft University of Technology (Schwab, Papadopoulos, Ruina). Fino a pochi anni fa veniva ritenuto impossibile guidare una reclinata con le geometrie che stiamo ottimizzando, c'è voluto il lavoro decennale di un team di matematici e fisici per dimostrare che era del tutto possibile (se guardate sul mio sito trovate un bell'articolo in 2 parti che racconta questa vicenda).
Poi questa è una sfida poiché stiamo brevettando anche una nuova trasmissione che si è resa indispensabile per il nostro progetto.

Tutto questo per dire che l'innovazione c'è, ma vedere poi questi anni di sforzi sul mercato è dura se non impossibile.
Sempre citando la ricerca della Delft sull'autostabilità delle biciclette, il gruppo ha messo a disposizione i set di equazioni riviste e corrette sulla stabilità delle biciclette (che precedentemente erano incompleti ed errati), offrendo ai costruttori la possibilità di realizzare telai da ciclismo con forme e geometrie del tutto innovative, ma nessun grande marchio ha ritenuto il mercato (i consumatori quindi) pronto per un passo così "rivoluzionario".

Un altro nostro brevetto è il copertoncino con impronta a terra variabile per migliorare la frenata e gli spazi d'arresto nei panic stop nelle bici con copertoni di piccola sezione. Prodotto funzionante, prototipi realizzati, ma nessun marchio interessato a realizzarlo su larga scala nonostante il grande interesse dimostrato. (anche questo è raccontato sul mio sito).

Si, complimenti per quello che fate, interessante il copertoncino, dovresti avviare un sondaggio per verificare qui dentro quanti lo vorrebbero e quanti no...
Noi per fortuna (o per sfortuna?) non brevettiamo nulla per scopi commerciali, non ci interessa e non avremmo né le capacità né le risorse necessarie per avventurarci in quei mari agitati. Inoltre come dici anche tu un brevetto nazionale non vale molto, ma se volessi estendere la protezione quando vai a scontrarti con ambiti più vasti è molto difficile raggiungere gli obiettivi.

Inoltre a volte proponi qualcosa che ti sembra quasi scontato ed ottieni il brevetto, o almeno il modello di utilità, altre volte ti sembra di aver avuto un'idea veramente originale ed invece vieni respinto in tronco.

Nostro ultimo andato a buon fine è un sistema universale per dotare qualsiasi tipo di veicolo di doppi comandi per uso autoscuola. Si tratta di tutta roba realizzata per uso familiare, non proviamo neanche a proporla in realtà.

Vero anche che spesso i colossi osteggiano soluzioni che anche solo potenzialmente potrebbero "inquinare" significativamente il mercato. Qui da me c'è stata la Kygo, la bicicletta con la ruota piccola dietro che alla fine è saltata in aria per problematiche commerciali interne e per avversioni esterne, non certo per motivazioni tecniche. La usa regolarmente in allenamento il vincitore di Cesenatico dell'anno scorso.

Comunque in bocca al lupo.
 

Veeg

Pignone
30 Luglio 2014
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Bici
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MOlto interessante.. ma il tuo sito ;nonzo%
Lo trovi nelle informazioni del mio profilo.

Si, complimenti per quello che fate, interessante il copertoncino, dovresti avviare un sondaggio per verificare qui dentro quanti lo vorrebbero e quanti no...
Purtroppo la realizzazione richiede dei processi che sono del tutto anti-economici per tirature a basso numero, anche perché è un copertone che va rapportato al peso del ciclista altrimenti rischi che la spalla (che ha un cedimento controllato) ceda anche quando non si frena oppure non ceda quando serve. E' un prodotto particolare, probabilmente troppo.
Inoltre l'azienda che ci ha realizzato a suo tempo i prototipi ha chiuso definitivamente con la mazzata del lockdown... no guarda su questo prodotto ci abbiamo messo una pietra sopra.

In bocca al lupo anche a te per le tue invenzioni, ti auguro di riuscire a trovare un partner commerciale prima o poi!
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
8.141
2.027
47
Genova
www.sportintranslation.com
Bici
Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Deragliatore nel mozzo. Non aggiunge peso, stesso range della doppia, semplicità meccanica del monocorona.
Prenderà piede?
 
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alvan

Apprendista Velocista
16 Agosto 2014
1.356
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Cagliari
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Dogma F disk
Senza che possa sembrare una posizione di parte - sono un appassionato di automobili, motociclette e barche - la bicicletta costituisce un caso a parte e come tale vive una progettualità del tutto diversa. Come qualcuno ha già scritto, la bicicletta nasce quasi perfetta, come l'ombrello o altri oggetti semplici e geniali. La sua finezza progettuale richiede affinamento e non rivoluzione, perché la sua forza sta nell'estrema semplicità tanto architetturale che dei singoli componenti. Un capolavoro olistico, insomma.
Minore il numero dei componenti essenziali, minore la possibilità di permutazioni e combinazioni, di cui pochi sentono la necessità in termini funzionali.
A dimostrazione dell'eccellenza dell'attuale punto di arrivo, potrei citare il fatto che un mezzo che si è iperevoluto, come la motocicletta (basti pensare non solo al motore, che nella bici non c'è (anche se sfido chiunque a non comprendere quanto sia stato fatto per fare evolvere il 'suo' tipo di motore), alle sospensioni, alla trasmissione), continua a mantenere nei suoi esemplari di punta la catena. Ho avuto Harley con la cinghia e BMW e Guzzi con il cardano, ma il meglio che ho avuto, le Ducati da Superbike, non possono ancora fare a meno della catena, reattiva e capace di trasmettere potenze inimmaginabili con la minima perdita.
D'altro canto, evoluzione è sempre più efficace di rivoluzione, come due miliardi di anni insegnano nei processi biologici.
Infine, se parliamo di bici da corsa, quindi di una specifica filosofia di utilizzazione, l'evoluzione è stata continua e profonda (nei limiti delle possibili permutazioni tra un limitato numero di componenti), senza contare una nicchia specializzata come il time trial, o le mountain bike full.
Se poi parliamo di bicicletta in genere (ma andiamo OT rispetto al nostro forum) la pedalata assistita (che è tutt'altra cosa rispetto alle vecchie biciclette 'elettriche') è una grande rivoluzione, 'purtroppo' in fase di straordinario successo...
Ripeto, se parliamo di evoluzione dell abicicletta, non possiamo non mettere in conto, poi, la straordinaria evoluzione del suo 'motore', in termin di prestazioni dovute e alimentazione, allenamento e abbigliamento...
 
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