Ho appena superato la soglia psicologica dei 5000km con la bici disc, dopo averne percorsi meno di 1000 con una bici rim. Questo lo specifico per chiarire che sono un neofita quasi assoluto.
E lo sono anche dal punto di vista delle capacità di guida, sottolineo. Le mie prime discese, l'anno scorso, furono una sofferenza almeno pari alla salita. Anche in piano, in situazioni inaspettate, arrivai un paio di volte a bloccare il posteriore e solo un po' di fortuna e di equlibrio istintivo, forse, mi evitarono di cadere.
Per me i dischi sono stati una mezza rivoluzione, la sensazione di sicurezza e controllo che restituiscono ad un imbranato come me è qualcosa che va provata per capirla. La frenata è più lineare, precisa, modulabile. Non mi è più capitato di bloccare, tranne in una frenata di emergenza, quando il ciclista davanti si è fermato inaspettatamente. Questa maggior percezione di sicurezza mi ha aiutato moltissimo, un po' alla volta ho imparato ad osare un po' di più, a guidare meglio, frenando quando e come serve, affrontando le discese con molta più tranquillità ed anche più velocemente. Quasi quasi recupero un po' del distacco che prendo in salita
Sul bagnato, mi sembra quasi superfluo dirlo, la differenza diventa netta. Da noi, tra le alpi, non è infrequente essere colti da qualche acquazzone tardopomeridiano, anche essendo usciti col tempo buono. Giusto una qundicina di giorni fa ci siamo trovati a scendere dall'Alpe di Siusi sotto ad un piccolo diluvio, con qualche cm di acqua, non esagero, che correva sulla strada e teneva le piste dei cerchi costantemente a mollo. In due avevamo i dischi, frenavamo egualmente anche se molto più lungo. I tre amici con i rim faticavano a frenare anche a bassa velocità, ben prima di trovare il limite di tenuta del copertone su asfalto.
Vengo ai contro, ovvero alla manutenzione in particolare, che non amo affatto e di cui ho ancor meno esperienza di quanta ne abbia come ciclista.
Un saltellamento saltuario dell'anteriore in frenata, anche a bassa velocità, mi è stato risolto solo invertendo i dischi anteriore e posteriore. Senza che se ne capisse il motivo, dato che dischi, pastiglie, serie sterzo,forcella, fissaggi ecc.ecc. erano stati controllati più volte, da più persone, senza riscontrare nulla.
Il classico problema del pistoncino bloccato mi si è presentato attorno ai 4500km, dopo alcuni giorni di lunghe salite/discese consecutive, senza che io mi ricordassi di pulire. L'anteriore destro non sono riuscito a farlo rientrare, ne a pulirlo quanto bastava ad eliminare il problema, era parzialmente rientrato e storto, non più parallelo al disco. E' stato necessario l'intervento del meccanico, che ha anche sentito
Shimano per farsi suggerire come operare.
Di positivo c'è solo il cambio pastiglie, che mi è sembrato pratico e tutto sommato più facile del cambio pattini rim
Sempre in materia aggiungo che anche la mia compagna è ciclista, ha una bici rim per ora, ma prenderà in futuro una disc, senza dubbio alcuno. Io potrò anche essere soggetto a critica per la mia scarsa manualità ma lei non ce la vedo proprio a farsi la manutenzione necessaria, fino allo spurgo compreso diciamo, che mi sembra nel complesso un po' più frequente ed impegnativa. Ditemi quel che volete ma per me è un difetto.
Un paio di dati oggettivi, stando alle dichiarazioni del costruttore la mia bici pesa 600gr più dell'equivalente rim, e costa circa 400euro in più. Per me il gioco vale la candela, nel complesso.
Non credo di aver detto nulla di particolarmente nuovo, giusto una conferma, a beneficio più degli inesperti come me, magari confusi da tanti pareri contrastanti, che degli esperti.