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Giro d’Italia 2020, svelate le tre tappe ungheresi
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6441785" data-attributes="member: 6633"><p>Quando ho detto terra "meno ciclistica" era compreso anche il degrado e lo stato delle strade. Ma se ci pensi ciò la rende "meno ciclistica" anche come cultura e numero di praticanti e quindi bacino da cui pescare campioni. Se pensiamo che il primo romano della storia a vestire la maglia rosa è stato Valerio Conti 1 mese fa ti dà l'idea del tutto. Sarei curioso, magari [USER=1850]@Ser pecora[/USER] ha a portata anche questa statistica, quanti napoletani, baresi, calabresi, siciliani lo hanno fatto. Nibali è siciliano, ma per diventare Nibali se ne è scappato presto dalla Sicilia ed è ciclisticamente toscano, anche se siciliano di nascita. Condizioni pessime per pedalare o comunque poco accattivanti non invogliano a farlo, ovviamente. In Italia la patria del ciclismo sono le regioni del nord in diversa misura (il Veneto in primis) più Toscana ed Emila Romagna. Il resto via via in misura minore. Probabilmente, mi pare di averlo letto o sentito dire, persino la geografia dei forumendoli è molto sbilanciata verso il nord. Anche in questo forse [USER=1850]@Ser pecora[/USER] può dirci qualcosa.</p><p>Per quanto riguarda l'Umbria, che conosco piuttosto bene, non credo c'entrino nulla i politici. L'Umbria è mediamente abbastanza disastrata come strade, ora col terremoto, non sono certo messe meglio e hanno ben altro da pensare gli amministratori locali che a reperire fondi per il Giro d'Italia. Ovvio che prima di dare lustro a Budapest, sarebbe bello dare attenzione a Norcia e zone terremotate in genere. Ciò si inserisce nel mio personale rammarico nel dover esportare il nostro prodotto altrove. Peraltro, le salite del centro sud, pur essendo molte, non solo nell'appennino umbro-marchigiano, e pur consentendo dislivelli da tappone Dolomitico, sono solitamente inserite col contagocce per evitare che la classifica si delinei troppo presto togliendo suspence al prosieguo. Ci mettono assai a mettere 4/5000 metri dislivello in 180 km a Norcia e dintorni. Ma anche fra Lazio e Abruzzo,</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6441785, member: 6633"] Quando ho detto terra "meno ciclistica" era compreso anche il degrado e lo stato delle strade. Ma se ci pensi ciò la rende "meno ciclistica" anche come cultura e numero di praticanti e quindi bacino da cui pescare campioni. Se pensiamo che il primo romano della storia a vestire la maglia rosa è stato Valerio Conti 1 mese fa ti dà l'idea del tutto. Sarei curioso, magari [USER=1850]@Ser pecora[/USER] ha a portata anche questa statistica, quanti napoletani, baresi, calabresi, siciliani lo hanno fatto. Nibali è siciliano, ma per diventare Nibali se ne è scappato presto dalla Sicilia ed è ciclisticamente toscano, anche se siciliano di nascita. Condizioni pessime per pedalare o comunque poco accattivanti non invogliano a farlo, ovviamente. In Italia la patria del ciclismo sono le regioni del nord in diversa misura (il Veneto in primis) più Toscana ed Emila Romagna. Il resto via via in misura minore. Probabilmente, mi pare di averlo letto o sentito dire, persino la geografia dei forumendoli è molto sbilanciata verso il nord. Anche in questo forse [USER=1850]@Ser pecora[/USER] può dirci qualcosa. Per quanto riguarda l'Umbria, che conosco piuttosto bene, non credo c'entrino nulla i politici. L'Umbria è mediamente abbastanza disastrata come strade, ora col terremoto, non sono certo messe meglio e hanno ben altro da pensare gli amministratori locali che a reperire fondi per il Giro d'Italia. Ovvio che prima di dare lustro a Budapest, sarebbe bello dare attenzione a Norcia e zone terremotate in genere. Ciò si inserisce nel mio personale rammarico nel dover esportare il nostro prodotto altrove. Peraltro, le salite del centro sud, pur essendo molte, non solo nell'appennino umbro-marchigiano, e pur consentendo dislivelli da tappone Dolomitico, sono solitamente inserite col contagocce per evitare che la classifica si delinei troppo presto togliendo suspence al prosieguo. Ci mettono assai a mettere 4/5000 metri dislivello in 180 km a Norcia e dintorni. Ma anche fra Lazio e Abruzzo, [/QUOTE]
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