Giro d’Italia 2023

M*A*S*H

Apprendista Cronoman
5 Novembre 2008
3.188
283
Serian Valley
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Per me Caruso è più di un dark horse, spero che Thomas e Rogla non lo sottovalutino...anche se in realtà per come sta correndo Roglic, proprio un Caruso attaccante potrebbe essere il miglior alleato.

Ps:

Bella Italia :mrgreen:
che om 'è merda.....
 

matteof93

Scalatore
15 Settembre 2009
6.580
2.847
30
bagnolo piemonte
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Bici
Canyon Roadlite, Rockrider 5.3 Big29
Butto lì una provocazione. A livello di calendario, oltre al Giro, in Italia abbiamo 3 corse che catalizzano l'attenzione: Sanremo, Strade Bianche e Lombardia. Le altre corse del panorama internazionale che piacciono di più sono, su tutte, sicuramente il Fiandre e la Roubaix.

Perchè al Giro, con l'obiettivo di aumentare l'interesse del pubblico (specie straniero), non valutano di proporre tappe sulla falsariga delle classiche monumento? Faccio qualche esempio:
  • tappa, sulla carta per velocisti, che ricalchi fedelmente gli ultimi 50-100 km della Sanremo, con tanto di Cipressa, Poggio e arrivo classico
  • tappa con gli sterrati toscani, che non per forza deve essere identica ad una Strade Bianche e non per forza deve essere corsa sulle medesime strade (già fatta in passato, e per me sarebbe da proporre tutti gli anni)
  • tappa con più muri possibile in stile Fiandre (fatto in passato nelle Marche se non ricordo male, ma credo che si possa disegnare quasi ovunque sul nostro territorio una tappa del genere)
  • tappa con circuito finale da ripetersi in città caratterizzate da lastricato e pavè (ce ne sono molte, ma capisco che possano esserci problemi a livello logistico
Io sarei inoltre per spalmare le tappe decisive equamente sulle 3 settimane, e valuterei anche attentamente la possibilità di utilizzare le tappe facili (per velocisti) come "giorni di riposo". Nel senso che si disegnano alcune tappe volutamente facili (piatte) e molto corte (100-120 km) in modo che gli uomini che fanno classifica si possano "riposare". Per compensare, le tappe impegnative (tipo quelle sul modello delle classiche) le farei tutte over 200 km.

Aggiungo un'ultima cosa: a memoria, al netto delle cronoscalate, le tappe che hanno fatto più sfracelli negli ultimi anni sono sempre state tappe che includevano molteplici salite lunghe e impegnative, sempre ad alta quota. L'anno scorso per esempio la tappa più spettacolare è stata quella con Galibier e Granon, al Giro c'era stata la tappa del Finestre di Froome, ancor prima quella dell'Agnello con Nibali e quella della Bonette/Lombarda/Vinadio sempre con Nibali, al Tour quella con l'Iseran.
Secondo me non bisogna andare troppo nella direzione delle rampe di garage (che per una cronoscalata stile Lussari vanno benissimo, ma per una tappa come quella delle 3 Cime meno perchè aspettano tutti gli ultimi 3 km). Bisogna lasciar stare quelle salite tipo Etna, Campo Imperatore, Montevergine, ecc. che sono salite dove al giorno d'oggi a ruota salgono spendendo il 20% in meno di chi tira.
Bisogna recuperare le salite "monstre", quelle che in una botta sola ti fanno fare come minimo 1000 metri di dislivello...perchè sono quelle che durano abbastanza per mettere in evidenza le differenze tra i corridori, anche quando sono minime. Mi rendo conto che ovviamente non tutte le zone offrono le medesime possibilità, ed in questo senso le Alpi Occidentali sono messe meglio di quelle Centro-Orientali (con l'eccezione, a occhio, di Stelvio, Gavia, Mortirolo, Giau).
 
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bad

Apprendista Scalatore
22 Novembre 2006
2.643
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nord ovest
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BMC Teammachine slr01
Butto lì una provocazione. A livello di calendario, oltre al Giro, in Italia abbiamo 3 corse che catalizzano l'attenzione: Sanremo, Strade Bianche e Lombardia. Le altre corse del panorama internazionale che piacciono di più sono, su tutte, sicuramente il Fiandre e la Roubaix.

Perchè al Giro, con l'obiettivo di aumentare l'interesse del pubblico (specie straniero), non valutano di proporre tappe sulla falsariga delle classiche monumento? Faccio qualche esempio:
  • tappa, sulla carta per velocisti, che ricalchi fedelmente gli ultimi 50-100 km della Sanremo, con tanto di Cipressa, Poggio e arrivo classico
  • tappa con gli sterrati toscani, che non per forza deve essere identica ad una Strade Bianche e non per forza deve essere corsa sulle medesime strade (già fatta in passato, e per me sarebbe da proporre tutti gli anni)
  • tappa con più muri possibile in stile Fiandre (fatto in passato nelle Marche se non ricordo male, ma credo che si possa disegnare quasi ovunque sul nostro territorio una tappa del genere)
  • tappa con circuito finale da ripetersi in città caratterizzate da lastricato e pavè (ce ne sono molte, ma capisco che possano esserci problemi a livello logistico
Io sarei inoltre per spalmare le tappe decisive equamente sulle 3 settimane, e valuterei anche attentamente la possibilità di utilizzare le tappe facili (per velocisti) come "giorni di riposo". Nel senso che si disegnano alcune tappe volutamente facili (piatte) e molto corte (100-120 km) in modo che gli uomini che fanno classifica si possano "riposare". Per compensare, le tappe impegnative (tipo quelle sul modello delle classiche) le farei tutte over 200 km.
ma anche no... o-o
- il finale della San Remo (o tipo San Remo) potrebbe anche starci, non perchè ricalchi la San Remo, ma perchè finali simili possono essere interessanti
- strade bianche, pavè possono essere controproducenti in ottica classifica, rischi di perdere un giro per un inconveniente meccanico e non avere l'ammiraglia al seguito; percorsi belli ma per una gara in linea
- tappe dei "muri" o comunque mosse sull'appennino sono favorevole, non perchè ricordi il Fiandre ma perchè belle sia per chi vuole la tappa ma anche per la classifica
- lastricati in città.. perchè? l'incertezza è quella di rimanere in piedi
- tappe piatte di 100-120km sono tutto fuorché riposanti

tutto ovviamente imho
 
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alespg

Passista
26 Dicembre 2017
4.316
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pavia
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scapin eos 3
ma anche no... o-o
- il finale della San Remo (o tipo San Remo) potrebbe anche starci, non perchè ricalchi la San Remo, ma perchè finali simili possono essere interessanti
- strade bianche, pavè possono essere controproducenti in ottica classifica, rischi di perdere un giro per un inconveniente meccanico e non avere l'ammiraglia al seguito; percorsi belli ma per una gara in linea
- tappe dei "muri" o comunque mosse sull'appennino sono favorevole, non perchè ricordi il Fiandre ma perchè belle sia per chi vuole la tappa ma anche per la classifica
- lastricati in città.. perchè? l'incertezza è quella di rimanere in piedi
- tappe piatte di 100-120km sono tutto fuorché riposanti

tutto ovviamente imho
Una tappa con finale tipo San Remo è stata quella vinta da Bettiol a Broni nel 2020, 200km di pianura, ultimi 30km su e giù dalle prime colline. In un GT, comunque una tappa del genere è 100% da fuga.
Concordo poi sui muri, o comunque tappe Appenniniche/Prealpine mosse, sono sempre belle.
 
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pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
13.230
17.218
43
modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
Butto lì una provocazione. A livello di calendario, oltre al Giro, in Italia abbiamo 3 corse che catalizzano l'attenzione: Sanremo, Strade Bianche e Lombardia. Le altre corse del panorama internazionale che piacciono di più sono, su tutte, sicuramente il Fiandre e la Roubaix.

Perchè al Giro, con l'obiettivo di aumentare l'interesse del pubblico (specie straniero), non valutano di proporre tappe sulla falsariga delle classiche monumento? Faccio qualche esempio:
  • tappa, sulla carta per velocisti, che ricalchi fedelmente gli ultimi 50-100 km della Sanremo, con tanto di Cipressa, Poggio e arrivo classico
  • tappa con gli sterrati toscani, che non per forza deve essere identica ad una Strade Bianche e non per forza deve essere corsa sulle medesime strade (già fatta in passato, e per me sarebbe da proporre tutti gli anni)
  • tappa con più muri possibile in stile Fiandre (fatto in passato nelle Marche se non ricordo male, ma credo che si possa disegnare quasi ovunque sul nostro territorio una tappa del genere)
  • tappa con circuito finale da ripetersi in città caratterizzate da lastricato e pavè (ce ne sono molte, ma capisco che possano esserci problemi a livello logistico
Io sarei inoltre per spalmare le tappe decisive equamente sulle 3 settimane, e valuterei anche attentamente la possibilità di utilizzare le tappe facili (per velocisti) come "giorni di riposo". Nel senso che si disegnano alcune tappe volutamente facili (piatte) e molto corte (100-120 km) in modo che gli uomini che fanno classifica si possano "riposare". Per compensare, le tappe impegnative (tipo quelle sul modello delle classiche) le farei tutte over 200 km.

Aggiungo un'ultima cosa: a memoria, al netto delle cronoscalate, le tappe che hanno fatto più sfracelli negli ultimi anni sono sempre state tappe che includevano molteplici salite lunghe e impegnative, sempre ad alta quota. L'anno scorso per esempio la tappa più spettacolare è stata quella con Galibier e Granon, al Giro c'era stata la tappa del Finestre di Froome, ancor prima quella dell'Agnello con Nibali e quella della Bonette/Lombarda/Vinadio sempre con Nibali, al Tour quella con l'Iseran.
Secondo me non bisogna andare troppo nella direzione delle rampe di garage (che per una cronoscalata stile Lussari vanno benissimo, ma per una tappa come quella delle 3 Cime meno perchè aspettano tutti gli ultimi 3 km). Bisogna lasciar stare quelle salite tipo Etna, Campo Imperatore, Montevergine, ecc. che sono salite dove al giorno d'oggi a ruota salgono spendendo il 20% in meno di chi tira.
Bisogna recuperare le salite "monstre", quelle che in una botta sola ti fanno fare come minimo 1000 metri di dislivello...perchè sono quelle che durano abbastanza per mettere in evidenza le differenze tra i corridori, anche quando sono minime. Mi rendo conto che ovviamente non tutte le zone offrono le medesime possibilità, ed in questo senso le Alpi Occidentali sono messe meglio di quelle Centro-Orientali (con l'eccezione, a occhio, di Stelvio, Gavia, Mortirolo, Giau).

- tappe con finale tipo SanRemo? dipende se quelle località accettano un altro giorno/2 gironi di traffico "allentato" per i villeggianti o abitanti della zona. loro la pubblicità ce l'hanno gia con la classica, cosa gli può dar una tappa del Giro in più?
- queta è dal 2010 che viene più volte riproposta (con sterrato non solo toscani)
- fatte anche queste (nelle Marche quest'anno, quella di Torino o Napoli dello scorso anno erano su quella falsariga)
- così come nella partenza di Enna, cadono borracce che poi finiscono nelle ruote di corridori e li estromettono dalla gara? anche no grazie

io sono abbastanza critico sul disegno degli ultimi 2 giri, ma và sempre considerato che un Giro và disegnato in base alle richieste che provengono dai vari paesi/città (quanti soldi mettono sul piatto, quanto sono logisticamente fattibili, che garanzie di sicurezza/strade/assistenza possono dare....)
 
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danieletesta79

Maglia Gialla
1 Settembre 2012
10.964
5.124
Acquapendente
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Scott Addict rc - Bianchi Specialissima
Butto lì una provocazione. A livello di calendario, oltre al Giro, in Italia abbiamo 3 corse che catalizzano l'attenzione: Sanremo, Strade Bianche e Lombardia. Le altre corse del panorama internazionale che piacciono di più sono, su tutte, sicuramente il Fiandre e la Roubaix.

Perchè al Giro, con l'obiettivo di aumentare l'interesse del pubblico (specie straniero), non valutano di proporre tappe sulla falsariga delle classiche monumento? Faccio qualche esempio:
  • tappa, sulla carta per velocisti, che ricalchi fedelmente gli ultimi 50-100 km della Sanremo, con tanto di Cipressa, Poggio e arrivo classico
  • tappa con gli sterrati toscani, che non per forza deve essere identica ad una Strade Bianche e non per forza deve essere corsa sulle medesime strade (già fatta in passato, e per me sarebbe da proporre tutti gli anni)
  • tappa con più muri possibile in stile Fiandre (fatto in passato nelle Marche se non ricordo male, ma credo che si possa disegnare quasi ovunque sul nostro territorio una tappa del genere)
  • tappa con circuito finale da ripetersi in città caratterizzate da lastricato e pavè (ce ne sono molte, ma capisco che possano esserci problemi a livello logistico
Io sarei inoltre per spalmare le tappe decisive equamente sulle 3 settimane, e valuterei anche attentamente la possibilità di utilizzare le tappe facili (per velocisti) come "giorni di riposo". Nel senso che si disegnano alcune tappe volutamente facili (piatte) e molto corte (100-120 km) in modo che gli uomini che fanno classifica si possano "riposare". Per compensare, le tappe impegnative (tipo quelle sul modello delle classiche) le farei tutte over 200 km.

Aggiungo un'ultima cosa: a memoria, al netto delle cronoscalate, le tappe che hanno fatto più sfracelli negli ultimi anni sono sempre state tappe che includevano molteplici salite lunghe e impegnative, sempre ad alta quota. L'anno scorso per esempio la tappa più spettacolare è stata quella con Galibier e Granon, al Giro c'era stata la tappa del Finestre di Froome, ancor prima quella dell'Agnello con Nibali e quella della Bonette/Lombarda/Vinadio sempre con Nibali, al Tour quella con l'Iseran.
Secondo me non bisogna andare troppo nella direzione delle rampe di garage (che per una cronoscalata stile Lussari vanno benissimo, ma per una tappa come quella delle 3 Cime meno perchè aspettano tutti gli ultimi 3 km). Bisogna lasciar stare quelle salite tipo Etna, Campo Imperatore, Montevergine, ecc. che sono salite dove al giorno d'oggi a ruota salgono spendendo il 20% in meno di chi tira.
Bisogna recuperare le salite "monstre", quelle che in una botta sola ti fanno fare come minimo 1000 metri di dislivello...perchè sono quelle che durano abbastanza per mettere in evidenza le differenze tra i corridori, anche quando sono minime. Mi rendo conto che ovviamente non tutte le zone offrono le medesime possibilità, ed in questo senso le Alpi Occidentali sono messe meglio di quelle Centro-Orientali (con l'eccezione, a occhio, di Stelvio, Gavia, Mortirolo, Giau).

Le tappe che ricalcano le classiche in parte le fanno, idem gli sterrati e per quanto mi piacciano (vivo non lontano da lì) non possono passare ogni anno per Siena e Montalcino; concordo che ormai certe salite sono diventate prive di attacchi, ma questo capita un pò ovunque. Considera poi che nel disegno di un GT devi cercar pure di accontentare tutti e questo lo stanno facendo, ci sono velocisti, scalatori, cronoman, finisseur, se al 2° giorno metti un arrivo in vetta è altamente probabile che alcune squadre la maglia rosa non la mettano mai;
Le tappe troppo dure tipo lo Zoncolan dicono che non lasciano spazio agli attacchi, eppure in Spagna l'Angliru lo fanno spesso; la crono del monte Lussari è stata criticata da quando l'hanno annunciata, fatto sta che è stata una crono che ha ribaltato il giro ed è stata anche bella da vedere.
La crono in fondo può cambiare la classifica nel bene e nel male, Roglic ne sa qualcosa