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Testo
<blockquote data-quote="Airone del Chianti" data-source="post: 6573387" data-attributes="member: 2350"><p>Parli per sentito dire.</p><p>In realtà Conconi non era "allenatore" nel senso che non preparava le tabelle di allenamento né prescriveva farmaci.</p><p>A quello pensavano Grazzi e Casoni ognuno per i propri atleti, quelli compresi nel famoso file "dblab" e per i quali è stato accertato l'uso di doping fino al 1995. A volte basterebbe leggere gli atti del processo di Ferrara, per capire qualcosa di più rispetto agli articoli di Repubblica.</p><p>Ferrari era un'altra cosa. Ha lavorato con Conconi solo in fase di predisposizione del test quando ancora era ricercatore. Poi non ha più fatto ricerca e soprattutto non ha più lavorato con Conconi. Il primo ha continuato nella ricerca scientifica, il secondo ha perseguito i soldi contribuendo alla diffusione del doping nel mondo ciclistico e non solo.</p><p></p><p></p><p>Allora Danilova e Lazutina squalificate a SLC2002, Isometsae e tutti i finlandesi (almeno 6 quelli trovati) ai mondiali di Lahti 2001, quindi tutti dopo al 1994, olimpiadi di Lillehammer, a cui mi riferivo io con il discorso del vantaggio competitivo. Quindi implicitamente mi hai dato ragione. Abbiamo insegnato noi a tutto il mondo a usare l'epo. Roba di cui vergognarsi. </p><p>Quanto agli altri: Vladimir Smirnov mai dopato (forse ti confondi con l'omonimo ciclista beccato tra i cicloamatori), Ulvang idem, Daehlie idem. I norvegesi furono accusati di usare la tenda ipobarica pratica non vietata tranne che in Italia dai regolamenti CONI in periodo successivo.</p><p>La realtà è che i norvegesi, come dimostra il dominio in molte discipline invernali, nonostante i pochi abitanti, sono geneticamente superiori per lo sport. Nella storia hanno fatto fatica solo in altura e quando gli altri paesi facevano doping di stato.</p><p></p><p></p><p>Indurain non era nel file dblab, andava da Conconi solo per il test. E fu lo stesso Conconi (che testava anche i Gewiss) a convincerlo a non venire più al Giro perché sapeva che gli atleti di Grazzi (Chiappucci, Pantani) e Casoni (Berzin, Ugrumov) finalizzavano proprio per il Giro il picco di forma, con il massimo carico dopante.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Airone del Chianti, post: 6573387, member: 2350"] Parli per sentito dire. In realtà Conconi non era "allenatore" nel senso che non preparava le tabelle di allenamento né prescriveva farmaci. A quello pensavano Grazzi e Casoni ognuno per i propri atleti, quelli compresi nel famoso file "dblab" e per i quali è stato accertato l'uso di doping fino al 1995. A volte basterebbe leggere gli atti del processo di Ferrara, per capire qualcosa di più rispetto agli articoli di Repubblica. Ferrari era un'altra cosa. Ha lavorato con Conconi solo in fase di predisposizione del test quando ancora era ricercatore. Poi non ha più fatto ricerca e soprattutto non ha più lavorato con Conconi. Il primo ha continuato nella ricerca scientifica, il secondo ha perseguito i soldi contribuendo alla diffusione del doping nel mondo ciclistico e non solo. Allora Danilova e Lazutina squalificate a SLC2002, Isometsae e tutti i finlandesi (almeno 6 quelli trovati) ai mondiali di Lahti 2001, quindi tutti dopo al 1994, olimpiadi di Lillehammer, a cui mi riferivo io con il discorso del vantaggio competitivo. Quindi implicitamente mi hai dato ragione. Abbiamo insegnato noi a tutto il mondo a usare l'epo. Roba di cui vergognarsi. Quanto agli altri: Vladimir Smirnov mai dopato (forse ti confondi con l'omonimo ciclista beccato tra i cicloamatori), Ulvang idem, Daehlie idem. I norvegesi furono accusati di usare la tenda ipobarica pratica non vietata tranne che in Italia dai regolamenti CONI in periodo successivo. La realtà è che i norvegesi, come dimostra il dominio in molte discipline invernali, nonostante i pochi abitanti, sono geneticamente superiori per lo sport. Nella storia hanno fatto fatica solo in altura e quando gli altri paesi facevano doping di stato. Indurain non era nel file dblab, andava da Conconi solo per il test. E fu lo stesso Conconi (che testava anche i Gewiss) a convincerlo a non venire più al Giro perché sapeva che gli atleti di Grazzi (Chiappucci, Pantani) e Casoni (Berzin, Ugrumov) finalizzavano proprio per il Giro il picco di forma, con il massimo carico dopante. [/QUOTE]
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