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granfondo Il Lombardia 2017
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<blockquote data-quote="cacciatorino" data-source="post: 5878849" data-attributes="member: 47664"><p>E' che secondo me un evento dovrebbe fare i numeri grazie alla sua evoluzione storica negli anni, ma conservando la sua individualita' e non appoggiandosi al richiamo di qualcos'altro che poco c'entra. Invece vedo organizzazioni che riescono a fare 3000 iscritti semplicemente dicendo che ti faranno passare sullo stesso percorso in cui ieri hanno corso i prof.</p><p></p><p>Che devo dirti, si vede che molti cicloamatori preferiscono scegliere questi eventi gratificanti per il nome piuttosto che per i contenuti (che al momento sono incogniti), per mio conto penso che molto difficilmente mi iscrivero' mai ad una di queste corse.</p><p></p><p>Poi c'e' il problema della professionalizzazione: abbiamo gia' visto cosa significa avere semipro che fanno le gare amatoriali, adesso avremo anche grossi gruppi che organizzeranno eventi per amatori. Che fine faranno quelli che invece intendono il ciclismo, sia da organizzatori che da praticanti), come un evento ricreativo da dopolavoristi? Speriamo bene, ma sono un po' pessimista: per fortuna o purtroppo il ciclismo amatoriale sta diventando di moda e quindi comincia ad attirare attori economici che prima se n'erano sempre sbattuti parecchio, con tutti i pro e contro conseguenti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cacciatorino, post: 5878849, member: 47664"] E' che secondo me un evento dovrebbe fare i numeri grazie alla sua evoluzione storica negli anni, ma conservando la sua individualita' e non appoggiandosi al richiamo di qualcos'altro che poco c'entra. Invece vedo organizzazioni che riescono a fare 3000 iscritti semplicemente dicendo che ti faranno passare sullo stesso percorso in cui ieri hanno corso i prof. Che devo dirti, si vede che molti cicloamatori preferiscono scegliere questi eventi gratificanti per il nome piuttosto che per i contenuti (che al momento sono incogniti), per mio conto penso che molto difficilmente mi iscrivero' mai ad una di queste corse. Poi c'e' il problema della professionalizzazione: abbiamo gia' visto cosa significa avere semipro che fanno le gare amatoriali, adesso avremo anche grossi gruppi che organizzeranno eventi per amatori. Che fine faranno quelli che invece intendono il ciclismo, sia da organizzatori che da praticanti), come un evento ricreativo da dopolavoristi? Speriamo bene, ma sono un po' pessimista: per fortuna o purtroppo il ciclismo amatoriale sta diventando di moda e quindi comincia ad attirare attori economici che prima se n'erano sempre sbattuti parecchio, con tutti i pro e contro conseguenti. [/QUOTE]
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