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Guarnitura, pignoni e salita: info per un pivellino
Testo
<blockquote data-quote="flavio-resana" data-source="post: 6475166" data-attributes="member: 19382"><p>Allora, io all'età di 16 anni pedalavo con una bici in alluminio che farebbe la barba ancora oggi a molte in carbonio, guarnitura 53*39 e pignoni 11x27 (ed ero uno dei pochi ad averlo il 27!), venivo dalla MTB dunque con rapportini per le salite, immagina come mi sia io ritrovato a pedalare ad RPM sotto le 70 quasi sempre.</p><p>Di contro sviluppai dei muscoli che prima non erano assolutamente allenati e dopo circa 4000 km quasi tutti di pianura (abitavo a Padova) iniziai ad affrontare le salite: sui Colli Euganei vi erano discrete salitine, ma nulla di così lungo da poter mettere in crisi un 39x27 così avendo la casa al Monte Corno (altopiano di Asiago) in estate a 18 anni decisi di fare una estate diversa.</p><p>tutti i giorni ero in bici, facevo una fatica immensa però, non riuscivo ad abituarmi a pedalare "duro" e la salita da Calvene a Monte Corno fu un calvario, ma riuscii a terminarla...</p><p>riprovai 2 gg dopo con la MTB e capii quanto importante era poter avere un rapporto "salva gamba" e all'età di 20 o 21 anni, non ricordo bene presi il primo 29 dietro e riprovai a salire.</p><p>Quei 2 dentini furono importantissimi, salivo sempre col 25 o 27 ma in momenti di difficoltà il 29 aiutava quelle RPM in più.</p><p></p><p>Ad oggi, non sono più un novello, mi sono reso conto nel corso degli anni quanto oltre all'allenamento (fondamentale) sia importante mantenere un ultimo rapporto per salvare una crisi: sul Gardeccia circa 6 anni fa mi sentivo benissimo, salivo col 34x28 senza troppi problemi il tratto finale (il più duro, il tratto senza tornanti per chi lo conosce), ma complice il freddo e magari non aver mangiato a sufficienza ho iniziato a sentire il serbatoio vuoto...scalato immediatamente sul 32: bastavano quelle poche pedalate in più per fare il km finale.</p><p>Arrivato sono riuscito a mangiare lentamente, a bere un the caldo e poi di ritorno verso Cavalese (mi aspettava l'ultima salita di giornata, il Passo Pramadiccio da Tesero).</p><p>Anche qui salito tutto col 32 in agilità.</p><p></p><p>Ora complice l'età ed il poco allenamento ho deciso di tenermi la 50x34 davanti e 11x32 dietro nonostante CONCORDO che manchi un rapporto in mezzo, ma me ne sono fatto una ragione...in pianura ho imparato a girare tra le 80 e le 90 rpm per cui ho ricominciato ad avere l'agilità come "dictat" mio personale...</p><p></p><p>Per cui un principiante ha pochi problemi di salti di rapporti, meglio avere qualcosa a 360 gradi piuttosto che avere una difficoltà nell'adattarsi in salita: e lo dice uno che quando seguiva le tappe del giro era convinto che già un 11x25 con la 53x39 fosse sufficiente (poi drasticamente preso sui denti tutta la difficoltà di un principiante)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="flavio-resana, post: 6475166, member: 19382"] Allora, io all'età di 16 anni pedalavo con una bici in alluminio che farebbe la barba ancora oggi a molte in carbonio, guarnitura 53*39 e pignoni 11x27 (ed ero uno dei pochi ad averlo il 27!), venivo dalla MTB dunque con rapportini per le salite, immagina come mi sia io ritrovato a pedalare ad RPM sotto le 70 quasi sempre. Di contro sviluppai dei muscoli che prima non erano assolutamente allenati e dopo circa 4000 km quasi tutti di pianura (abitavo a Padova) iniziai ad affrontare le salite: sui Colli Euganei vi erano discrete salitine, ma nulla di così lungo da poter mettere in crisi un 39x27 così avendo la casa al Monte Corno (altopiano di Asiago) in estate a 18 anni decisi di fare una estate diversa. tutti i giorni ero in bici, facevo una fatica immensa però, non riuscivo ad abituarmi a pedalare "duro" e la salita da Calvene a Monte Corno fu un calvario, ma riuscii a terminarla... riprovai 2 gg dopo con la MTB e capii quanto importante era poter avere un rapporto "salva gamba" e all'età di 20 o 21 anni, non ricordo bene presi il primo 29 dietro e riprovai a salire. Quei 2 dentini furono importantissimi, salivo sempre col 25 o 27 ma in momenti di difficoltà il 29 aiutava quelle RPM in più. Ad oggi, non sono più un novello, mi sono reso conto nel corso degli anni quanto oltre all'allenamento (fondamentale) sia importante mantenere un ultimo rapporto per salvare una crisi: sul Gardeccia circa 6 anni fa mi sentivo benissimo, salivo col 34x28 senza troppi problemi il tratto finale (il più duro, il tratto senza tornanti per chi lo conosce), ma complice il freddo e magari non aver mangiato a sufficienza ho iniziato a sentire il serbatoio vuoto...scalato immediatamente sul 32: bastavano quelle poche pedalate in più per fare il km finale. Arrivato sono riuscito a mangiare lentamente, a bere un the caldo e poi di ritorno verso Cavalese (mi aspettava l'ultima salita di giornata, il Passo Pramadiccio da Tesero). Anche qui salito tutto col 32 in agilità. Ora complice l'età ed il poco allenamento ho deciso di tenermi la 50x34 davanti e 11x32 dietro nonostante CONCORDO che manchi un rapporto in mezzo, ma me ne sono fatto una ragione...in pianura ho imparato a girare tra le 80 e le 90 rpm per cui ho ricominciato ad avere l'agilità come "dictat" mio personale... Per cui un principiante ha pochi problemi di salti di rapporti, meglio avere qualcosa a 360 gradi piuttosto che avere una difficoltà nell'adattarsi in salita: e lo dice uno che quando seguiva le tappe del giro era convinto che già un 11x25 con la 53x39 fosse sufficiente (poi drasticamente preso sui denti tutta la difficoltà di un principiante) [/QUOTE]
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