Ha senso cambiare un casco non danneggiato?

Ulisse74

Pedivella
5 Novembre 2012
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Avendo lavorato in passato per ditta di caschi per moto nel laboratoriotest, confermo che il polistirolo e le plastiche dopo 3 o 5 anni di uso e di sole perdono molte delle loro proprietà e vanno cambiati. Si possono tenere solo se non usati e tenuti al buio. Io ogni 4 o 5 anni li cambio
 
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(ok la fonte è un blog ma cita ricerche ufficiali)
Sono l'autore dell'articolo riportato. Ci tengo a specificare che i contenuti tecnici e scientifici del blog sono scritti da ingegneri con differenti specializzazioni (io sono ing. meccanico), da fisici (specializzazione in fisica nucleare) e medici (specializzazione in neuropsicologia).
Seppure la veste di 90RPM sia quella di blog, ogni articolo è frutto delle competenze accademiche e professionali dei singoli autori e tutti basati su documentazione scientifica o medica sottoposta a revisione e pubblicazione su riviste scientifiche.

Mah, è la.prima volta che leggo che dei materiali plastici non cambiano le caratteristiche meccaniche con l'invecchiamento.
La mia esperienza personale mi fa sostenere il contrario, dove lavoro capita di ritirare macchinari prodotti decenni fa e sia le plastiche che le gomme spesso si sbriciolano.
Ogni polimero degrada nel tempo, tuttavia ciò che in letteratura scientifica non è ancora dimostrato è QUANTO sia questo tempo.
Di conseguenza OGNI materiale plastico subisce un degradamento con un tempo non quantificabile dipendente da molti fattori.
Nell'articolo citato ho fatto una breve analisi di questi fattori.

Tutte ipotesi e convinzioni campate in aria. Questa è la fonte più accreditata nel mondo, per quello che riguarda i caschi.
Con "ipotesi campate in aria" intendi il mio articolo?
Se sì, ti invito a rileggerlo con attenzione poiché ti deve essere sfuggita la fonte delle notizie: l'autore della ricerca è Craig Good, laureato in ingegneria meccanica, specializzato il "lesioni biomeccaniche" e collaboratore della "collision Analysis-Automotive forensic consulting", dove presiede l'area di "analisi da collisioni".
La ricerca è stata realizzata insieme al gruppo di lavoro composto da ingegneri e scienziati della "MEA forensic" e presentata al convegno tecnico "ASTM F08 on Sports Equipment, Playing Surfaces, and Facilities".
Questo convegno raggruppa esperti da ogni angolo del mondo, patrocinato da ASTM INTERNATIONAL che è la commissione che definisce (tra le altre cose) gli standard di sicurezza dei caschi da ciclismo per il mercato USA insieme a CPSC e SNELL.
La ricerca è stata sottoposta a peer-review e pubblicata su riviste scientifiche di ingegneria e chimica. Al momento risulta ancora valida.

Inoltre, riporti il link dell'ente no-profit "helmets.org" che è, come dici giustamente, uno dei gruppi indipendenti sulla sicurezza dei caschi da ciclismo più conosciuti e rispettati.
Non so però se hai letto bene il link che tu stesso hai postato, dato che viene riportata esattamente la stessa ricerca descritta nel mio articolo (vedi al paragrafo "Test Lab proof that performance holds up") e, inoltre, nel paragrafo precedente a questo viene riportato questo (cito testualmente): "The Snell Memorial Foundation has tested motorcycle helmets held in storage for more than 20 years and found that they still meet the original standard."
Cioè, traduco: la Snell Memorial Foundation ha testato i caschi da moto tenuti in deposito per più di 20 anni e ha scoperto che soddisfano ancora lo standard originale.
Capito? 20 anni dopo gli stessi caschi mantenevano sufficienti proprietà per soddisfare i requisiti di omologazione. E questo lo dice la Snell Foundation.

Conclusione: abbiamo ben 2 diverse ricerche scientifiche (revisionate e pubblicate) che giungono agli STESSI risultati.

Avendo lavorato in passato per ditta di caschi per moto nel laboratoriotest, confermo che il polistirolo e le plastiche dopo 3 o 5 anni di uso e di sole perdono molte delle loro proprietà e vanno cambiati. Si possono tenere solo se non usati e tenuti al buio. Io ogni 4 o 5 anni li cambio
Come detto sopra i polimeri degradano. Su questo NON si discute.
Quanto e come è del tutto VARIABILE e non quantificabile.
L'esperienza personale (privata o professionale) non è sufficiente a definire la questione, proprio per questo le ricerche citate hanno il compito di fare chiarezza e DIMOSTRARE con analisi di laboratorio (chimiche, strutturali e con l'intera batteria di test per l'omologazione rifatti) SE e QUANTO questo degradamento invalidi le capacità di sicurezza dei caschi da ciclismo.



Sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
 

Ulisse74

Pedivella
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Sono l'autore dell'articolo riportato. Ci tengo a specificare che i contenuti tecnici e scientifici del blog sono scritti da ingegneri con differenti specializzazioni (io sono ing. meccanico), da fisici (specializzazione in fisica nucleare) e medici (specializzazione in neuropsicologia).
Seppure la veste di 90RPM sia quella di blog, ogni articolo è frutto delle competenze accademiche e professionali dei singoli autori e tutti basati su documentazione scientifica o medica sottoposta a revisione e pubblicazione su riviste scientifiche.


Ogni polimero degrada nel tempo, tuttavia ciò che in letteratura scientifica non è ancora dimostrato è QUANTO sia questo tempo.
Di conseguenza OGNI materiale plastico subisce un degradamento con un tempo non quantificabile dipendente da molti fattori.
Nell'articolo citato ho fatto una breve analisi di questi fattori.


Con "ipotesi campate in aria" intendi il mio articolo?
Se sì, ti invito a rileggerlo con attenzione poiché ti deve essere sfuggita la fonte delle notizie: l'autore della ricerca è Craig Good, laureato in ingegneria meccanica, specializzato il "lesioni biomeccaniche" e collaboratore della "collision Analysis-Automotive forensic consulting", dove presiede l'area di "analisi da collisioni".
La ricerca è stata realizzata insieme al gruppo di lavoro composto da ingegneri e scienziati della "MEA forensic" e presentata al convegno tecnico "ASTM F08 on Sports Equipment, Playing Surfaces, and Facilities".
Questo convegno raggruppa esperti da ogni angolo del mondo, patrocinato da ASTM INTERNATIONAL che è la commissione che definisce (tra le altre cose) gli standard di sicurezza dei caschi da ciclismo per il mercato USA insieme a CPSC e SNELL.
La ricerca è stata sottoposta a peer-review e pubblicata su riviste scientifiche di ingegneria e chimica. Al momento risulta ancora valida.

Inoltre, riporti il link dell'ente no-profit "helmets.org" che è, come dici giustamente, uno dei gruppi indipendenti sulla sicurezza dei caschi da ciclismo più conosciuti e rispettati.
Non so però se hai letto bene il link che tu stesso hai postato, dato che viene riportata esattamente la stessa ricerca descritta nel mio articolo (vedi al paragrafo "Test Lab proof that performance holds up") e, inoltre, nel paragrafo precedente a questo viene riportato questo (cito testualmente): "The Snell Memorial Foundation has tested motorcycle helmets held in storage for more than 20 years and found that they still meet the original standard."
Cioè, traduco: la Snell Memorial Foundation ha testato i caschi da moto tenuti in deposito per più di 20 anni e ha scoperto che soddisfano ancora lo standard originale.
Capito? 20 anni dopo gli stessi caschi mantenevano sufficienti proprietà per soddisfare i requisiti di omologazione. E questo lo dice la Snell Foundation.

Conclusione: abbiamo ben 2 diverse ricerche scientifiche (revisionate e pubblicate) che giungono agli STESSI risultati.


Come detto sopra i polimeri degradano. Su questo NON si discute.
Quanto e come è del tutto VARIABILE e non quantificabile.
L'esperienza personale (privata o professionale) non è sufficiente a definire la questione, proprio per questo le ricerche citate hanno il compito di fare chiarezza e DIMOSTRARE con analisi di laboratorio (chimiche, strutturali e con l'intera batteria di test per l'omologazione rifatti) SE e QUANTO questo degradamento invalidi le capacità di sicurezza dei caschi da ciclismo.



Sono a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
Io ho citato la mia esperienza lavorativa diretta, da ingegnere responsabile delle omologazioni in passato di una ditta di caschi per moto. Ho fatto io personalmente i test con le false teste e gli accelerometri a caschi nuovi, vecchi e invecchiati artificialmente, come previsto da normativa. Gli impatti su caschi più vecchi di 4 o 5 anni avevano grossi problemi nellassorbire gli urti , per degradazione sia della calotta che dei polistiroli interni. Erano anni fa , ma è la mia esperienza di impatti eseguiti e risultati di laboratorio. Non so se adesso tutto sia completamente diverso, ma io il mio casco dopo qualche anno lo cambio.
 
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Specifico che i caschi da moto con normale utilizzo, in parte indossati e in parte al sole, dopo alcuni anni non riuscivano a passare i test omologativi, anche se quelli per moto sono leggermente più severi. Se i caschi erano invece mantenuti in magazzino in scatola al buio, mantenevano le caratteristiche e passavano il test, e questo è quello confermato da snell foundation. Tutto questo ripeto è basato su test effettuati con le mie mani secondo normativa allora vigente, in laboratorio certificato sia interno alla fabbrica che verificato su laboratorio omologativo a Milano. Sempre caschi per moto, ma le differenze di materiali non sono significative
 
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Ciao @Ulisse74 e grazie per aver riportato la tua esperienza.
Non conosco i parametri di omologazione per i caschi da moto, quindi non posso pronunciarmi su questo argomento.
Non metto assolutamente in dubbio la tua parola, tuttavia parlando di caschi da ciclismo dobbiamo stabilire dei punti di partenza condivisi e, essendo anche tu ingegnere, sono certo che converrai con me che dobbiamo basarci su dati strumentali precisi.

Quindi:
abbiamo uno studio realizzato con precisa metodologia, macchinari certificati e successivi test di omologazione a norma USA (più restrittiva rispetto a quella europea).
I risultati indicano che 675 caschi da bicicletta, vecchi fino a 26 anni, hanno dimostrato mediamente un incremento di soli 0,7g per anno di invecchiamento in risultati d'impatto dal punto di caduta più elevato (norma CPSC), riuscendo quindi a superare nuovamente i test di omologazione.

Tale risultato è tuttora valido e nessuno ha sollevato obiezioni circa metodologia o risultati.
La ricerca (presentata nel 2015) è ancora valida per il Journal of Biomechanical Engineering.
Ora, non so perché i risultati siano nettamente in contrasto con la tua esperienza sui caschi da moto (posso solo supporre che sia per via dei parametri di omologazione del tutto differenti), parlando però di ciclismo questi sono i dati.

Ti domando: consideri valido questo studio?
Se sì, allora abbiamo dei punti di partenza condivisi.
Se no, mi piacerebbe sapere cosa non ti convince, potrebbe saltare fuori qualcosa che mi è sfuggito.

PS: per completezza di analisi mi sarebbe piaciuto inserire un link ad un altro mio articolo sulla degradazione dell'EPS ma non mi è consentito dai moderatori. Se hai pazienza di spulciare un po' il blog trovi tutto.
 
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Ciao @Veeg e grazie del contributo.
Capisco il tuo punto (molto ben supportato dalle analisi dell'articolo): tutti i polimeri invecchiano ma il tempo di onvecchiamento dipende da molti fattori e non si può dare un numero univoco.

Però la questione dal mio punto di vista è questa: prendo in mano il mio casco di 3 anni e mi chiedo in che stato siano i materiali interni.
Il punto è che non ho modo di fare test e quindi di capire se siano invecchiati o in buono stato.
Per cui, data la spesa (tutto sommato esigua) e il rischio molto critico (lesioni alla testa in caso di caduta), anch'io seguo la regola del pollice di cambiare il casco ogni 3 / 4 anni.
Probabilmente così facendo sto cambiando il casco prima del necessario ma sbilancio la scelta a favore della sicurezza.

P.s. anch'io sono ingegnere e ho un approccio da analisi del rischio
 
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Sono l'autore dell'articolo riportato.
...
Con "ipotesi campate in aria" intendi il mio articolo?
...
Tutt'altro, ho apprezzato e rinforzato le tue argomentazioni con la citazione del sito di helmets.org, sapendo che riferivano alla stessa letteratura.
Credo che possiamo entrambi concordare sulla infondatezza di tante dicerie e affermazioni, quasi sempre non basate su prove e dettate solo da esigenze di profitto. E' contro questa ingenua credulità che bisogna spendersi.
 

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Ciao @Ulisse74 e grazie per aver riportato la tua esperienza.
Non conosco i parametri di omologazione per i caschi da moto, quindi non posso pronunciarmi su questo argomento.
Non metto assolutamente in dubbio la tua parola, tuttavia parlando di caschi da ciclismo dobbiamo stabilire dei punti di partenza condivisi e, essendo anche tu ingegnere, sono certo che converrai con me che dobbiamo basarci su dati strumentali precisi.

Quindi:
abbiamo uno studio realizzato con precisa metodologia, macchinari certificati e successivi test di omologazione a norma USA (più restrittiva rispetto a quella europea).
I risultati indicano che 675 caschi da bicicletta, vecchi fino a 26 anni, hanno dimostrato mediamente un incremento di soli 0,7g per anno di invecchiamento in risultati d'impatto dal punto di caduta più elevato (norma CPSC), riuscendo quindi a superare nuovamente i test di omologazione.

Tale risultato è tuttora valido e nessuno ha sollevato obiezioni circa metodologia o risultati.
La ricerca (presentata nel 2015) è ancora valida per il Journal of Biomechanical Engineering.
Ora, non so perché i risultati siano nettamente in contrasto con la tua esperienza sui caschi da moto (posso solo supporre che sia per via dei parametri di omologazione del tutto differenti), parlando però di ciclismo questi sono i dati.

Ti domando: consideri valido questo studio?
Se sì, allora abbiamo dei punti di partenza condivisi.
Se no, mi piacerebbe sapere cosa non ti convince, potrebbe saltare fuori qualcosa che mi è sfuggito.

PS: per completezza di analisi mi sarebbe piaciuto inserire un link ad un altro mio articolo sulla degradazione dell'EPS ma non mi è consentito dai moderatori. Se hai pazienza di spulciare un po' il blog trovi tutto.


Puoi darci qualche indicazione per velocizzare la ricerca del link a cui ti riferisci e che non riesci ad inserire?
 

Ulisse74

Pedivella
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Ciao @Ulisse74 e grazie per aver riportato la tua esperienza.
Non conosco i parametri di omologazione per i caschi da moto, quindi non posso pronunciarmi su questo argomento.
Non metto assolutamente in dubbio la tua parola, tuttavia parlando di caschi da ciclismo dobbiamo stabilire dei punti di partenza condivisi e, essendo anche tu ingegnere, sono certo che converrai con me che dobbiamo basarci su dati strumentali precisi.

Quindi:
abbiamo uno studio realizzato con precisa metodologia, macchinari certificati e successivi test di omologazione a norma USA (più restrittiva rispetto a quella europea).
I risultati indicano che 675 caschi da bicicletta, vecchi fino a 26 anni, hanno dimostrato mediamente un incremento di soli 0,7g per anno di invecchiamento in risultati d'impatto dal punto di caduta più elevato (norma CPSC), riuscendo quindi a superare nuovamente i test di omologazione.

Tale risultato è tuttora valido e nessuno ha sollevato obiezioni circa metodologia o risultati.
La ricerca (presentata nel 2015) è ancora valida per il Journal of Biomechanical Engineering.
Ora, non so perché i risultati siano nettamente in contrasto con la tua esperienza sui caschi da moto (posso solo supporre che sia per via dei parametri di omologazione del tutto differenti), parlando però di ciclismo questi sono i dati.

Ti domando: consideri valido questo studio?
Se sì, allora abbiamo dei punti di partenza condivisi.
Se no, mi piacerebbe sapere cosa non ti convince, potrebbe saltare fuori qualcosa che mi è sfuggito.

PS: per completezza di analisi mi sarebbe piaciuto inserire un link ad un altro mio articolo sulla degradazione dell'EPS ma non mi è consentito dai moderatori. Se hai pazienza di spulciare un po' il blog trovi tutto.
Ciao,
Si certo che è uno studio valido, e probabilmente esistono diversi fattori che creano la differenza tra studio e mia esperienza, ad esempio Norma di omologazione diversa che prevede impatti diversi, età dello studio più vrecente e quindi materiale probabilmente di qualità migliore e più aggiornato, velocità di impatto, vicinanza al limite richiesto inferiore per i caschi da moto, forse soprattutto diverso trattamento e tipo di invecchiamento del casco con esposizione a fattori diversi quali sudore, raggi ultravioletti, ecc.
Concordo poi con chi ha affermato che vista la spesa non eccessiva e l'alto rischio in caso di caduta, un cambio precauzionale non è un fattore da sconsigliare.

Quello che secondo me potrebbe veramente fare la differenza è la modalità in cui un casco è invecchiato, se ben mantenuto, se invece esposto spesso al sole, se impregnato di sudore acido, se in ambiente salino, ecc e questo è molto difficile da simulare in laboratorio.
Poi bello che ci siano studi e esperienze diverse, perché probabilmente sono vere entrambe, ognuna con i parametri e le condizioni al contorno che le contraddistinguono
 
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Cronoman
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Ma li leggete i contributi?

Non si sintetizzano la competenza e i test scientifici, bisogna leggere e basta. Lo scrivo a nome della vostra testa e della vostra saccoccia: in quel sito - e non ce n'è al mondo di più competenti - si dice tutto quello che serve sull'opportunità o meno di cambiare casco.
Ma anche, in altre sezioni, su come si scelgono.
Perché dici che questo articolo rappresenta la massima autorità mondiale sui caschi? leggendolo, non ho capito chi sono, francamente, ma forse è un mio limite.
Per il resto, è un fatto noto che i materiali plastici negli anni perdono le loro caratteristiche. Dico però sinceramente che non so cosa succede se, per esempio, si sottopone un casco di 5 anni che ha passato un tot di ore sotto il sole, al test di rottura. Non ho idea se i risultati rispetto allo stesso casco nuovo nuovo sarebbero differenti. Questo sarebbe interessante leggere, più che l'articolo da te citato.
 

CiccioneInBici

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... Dico però sinceramente che non so cosa succede se, per esempio, si sottopone un casco di 5 anni che ha passato un tot di ore sotto il sole, al test di rottura. Non ho idea se i risultati rispetto allo stesso casco nuovo nuovo sarebbero differenti. Questo sarebbe interessante leggere, più che l'articolo da te citato.
Infatti, bisogna solo leggere (proprio nell'articolo da me citato): "MEA and collaborator Collision Analysis collected 1,500 used helmets from consumers...".
Tutto il passaggio qui.
Per sapere chi sono, l'unico limite può essere la lettura di un testo inglese, perché sta tutto qui.
 

minodoc3

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Ho un casco Specialized comprato 5 anni che uso quotidianamente, modello economico pagato 40 euro.
Questo casco non e' mai caduto ne preso colpi importanti. Non ha nessuna tecnologia moderna come MIPS o Wavecell, appunto e' molto basico. Considerando che non avrei interesse di cambiarlo per un punto di vista estetico, secondo voi ha senso invesire 70/80 euro per prenderne uno che nei test sicurezza ha le migliori prestazioni?

ps. in generale sia sul forum sia sui siti specializzati credo si parlo poco di questo componente, che se ci pensiamo e' l unica protezione che abbiamo durante le ore che passiamo in giro.
Io faccio ca 5000 km all'anno. Ogni tre lo cambio.
 

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Ho letto con interesse gli interventi perché, tenendoci alla zucca, sono sempre dubbioso sul se e come cambiare il casco. Mi pongo però una domanda che giro a voi, che vedo molto "sul pezzo": che differenza c'è tra un casco da 50 euro ed uno da 300? Può essere che i materiali più economici "decadano" prima ed in modo più sostanziale?
 

Tract

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Ho letto con interesse gli interventi perché, tenendoci alla zucca, sono sempre dubbioso sul se e come cambiare il casco. Mi pongo però una domanda che giro a voi, che vedo molto "sul pezzo": che differenza c'è tra un casco da 50 euro ed uno da 300? Può essere che i materiali più economici "decadano" prima ed in modo più sostanziale?
Questa è un'altra bella domanda. A quanto ho capito io non ce correlazione. Ogni anno escono test dove vengono testati e raffrontati diversi caschi e molto spesso i vincitori sono casco sulla fascia di prezzo dei 100 euro.
Ora sono anche consapevole che questi test non danno la verità assoluta in quanto le possibilità di sbattere la testa sono quasi infinite.
Però se ad esempio prendiamo un casco da 200 euro molto del prezzo è dato da leggerezza confort e fashion.
 
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Ho letto con interesse gli interventi perché, tenendoci alla zucca, sono sempre dubbioso sul se e come cambiare il casco. Mi pongo però una domanda che giro a voi, che vedo molto "sul pezzo": che differenza c'è tra un casco da 50 euro ed uno da 300? Può essere che i materiali più economici "decadano" prima ed in modo più sostanziale?
Differenza.....250€!!
 

Veeg

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Ciao @Veeg e grazie del contributo.
Capisco il tuo punto (molto ben supportato dalle analisi dell'articolo): tutti i polimeri invecchiano ma il tempo di onvecchiamento dipende da molti fattori e non si può dare un numero univoco.

Però la questione dal mio punto di vista è questa: prendo in mano il mio casco di 3 anni e mi chiedo in che stato siano i materiali interni.
Il punto è che non ho modo di fare test e quindi di capire se siano invecchiati o in buono stato.
Per cui, data la spesa (tutto sommato esigua) e il rischio molto critico (lesioni alla testa in caso di caduta), anch'io seguo la regola del pollice di cambiare il casco ogni 3 / 4 anni.
Probabilmente così facendo sto cambiando il casco prima del necessario ma sbilancio la scelta a favore della sicurezza.

P.s. anch'io sono ingegnere e ho un approccio da analisi del rischio
Ciao, sì capisco e la tua decisione è rispettabilissima: nel dubbio poni la sicurezza al primo posto.

Tutt'altro, ho apprezzato e rinforzato le tue argomentazioni con la citazione del sito di helmets.org, sapendo che riferivano alla stessa letteratura.
Credo che possiamo entrambi concordare sulla infondatezza di tante dicerie e affermazioni, quasi sempre non basate su prove e dettate solo da esigenze di profitto. E' contro questa ingenua credulità che bisogna spendersi.
Perdonami, avevo inteso in senso opposto.
Sono perfettamente d'accordo con quanto dici, d'altronde quando ho scritto l'articolo l'ho fatto proprio per quei motivi.

Ciao,
Si certo che è uno studio valido, e probabilmente esistono diversi fattori che creano la differenza tra studio e mia esperienza, ad esempio Norma di omologazione diversa che prevede impatti diversi, età dello studio più vrecente e quindi materiale probabilmente di qualità migliore e più aggiornato, velocità di impatto, vicinanza al limite richiesto inferiore per i caschi da moto, forse soprattutto diverso trattamento e tipo di invecchiamento del casco con esposizione a fattori diversi quali sudore, raggi ultravioletti, ecc.
Concordo poi con chi ha affermato che vista la spesa non eccessiva e l'alto rischio in caso di caduta, un cambio precauzionale non è un fattore da sconsigliare.

Quello che secondo me potrebbe veramente fare la differenza è la modalità in cui un casco è invecchiato, se ben mantenuto, se invece esposto spesso al sole, se impregnato di sudore acido, se in ambiente salino, ecc e questo è molto difficile da simulare in laboratorio.
Poi bello che ci siano studi e esperienze diverse, perché probabilmente sono vere entrambe, ognuna con i parametri e le condizioni al contorno che le contraddistinguono
Chiarissimo e condivisibile, grazie.


Vi racconto cosa è successo con l'analisi dei caschi relativi ad altri utilizzi, uno studio che conferma i risultati che stiamo trattando in questa discussione: parliamo di caschi da alpinismo.
Come potete ben immaginare, questi caschi devono proteggere da pietre in caduta dall'alto, da urti contro le pareti rocciose o impatti in seguito ad una caduta dell'utilizzatore.
Bene, nel settembre 2008 sulla "Rivista del CAI" è stato pubblicato un test che ha messo a confronto vecchi caschi per valutare se potessero offrire ancora sicurezza per l'utilizzatore.
La ricerca è stata realizzata dal corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico della provincia di Treviso, a firma dell'ing. Michele Titton.

Hanno preso dei caschi tradizionali (calotta rigida e interno a cestino costruito con fettucce di nylon), dei caschi combinati (calotta rigida e top interno in polistirolo ad alta densità) e caschi ultraleggeri (struttura in-mould con interno in polistirene espanso).
Hanno testato caschi nuovi, caschi usurati dal solo irraggiamento solare e caschi vecchi.
Per l'invecchiamento hanno utilizzato il processo naturale esterno esponendo i prodotti al sole e alle intemperie presso 3 diversi rifugi alpini dalle ore 12 del 20 giugno 2003 alle 12 del 20 settembre 2003, per 24 ore al giorno senza interruzione.

Nel report, una prima nota sull'invecchiamento suggerisce (cito):
"[...] la scelta di cambiare il proprio casco non deve basarsi sul tempo di possesso o utilizzo ma bensì sul suo stato di degrado e di invecchiamento (segni di cedimenti e imperfezioni come microrotture della calotta per piccoli urti o perdite di tenuta dei collanti).
[...] Nel caso dei caschi, le garanzie delle ditte si aggirano sui 3-4 anni: questo non vuole assolutamente dire che superata quella soglia gli elmetti non funzionino più [...]
"

Lo Studio mette in evidenza gli schemi elaborati in seguito alle prove d'urto e si vede chiaramente che l'unico prodotto che ha una risposta anomala (cioè dissipa meno l'energia d'urto) è un modello "Cassin" che gli autori definiscono datato (25 anni) e dallo stato di conservazione scarso. Nota bene: scarso. Significa che erano già visibilmente individuabili crepe, cedimenti e scollaggi.
Specifico che questo modello in particolare risulta appartenere alla tipologia "tradizionale", quindi non presenta internamente schiumati protettivi.

La conclusione dello Studio dichiara che ogni casco ha rispettato i valori di omologazione (primo impatto) e nella maggior parte dei casi hanno superato anche il secondo e il terzo impatto in maniera egregia.
Incluso il modello Cassin che ha fornito la risposta percentuale di carico maggiore.
Dichiarano inoltre che sono stati ottenuti risultati positivi anche nella determinazione della tenuta dei materiali sintetici.
Infatti, cito: [...] si è visto come gli elmetti invecchiati si comportino verosimilmente come quelli nuovi, ma questo è dovuto essenzialmente al fatto che l'usura da irraggiamento ha interessato solo la calotta esterna e non il telaio o polistirolo interno."

Ho voluto riportare uno stralcio di questa analisi per sottolineare il fatto che l'irraggiamento solare, nel caso del ciclismo, è un fattore di invecchiamento davvero remoto.
Infatti, come ho scritto nel mio articolo, ciò che conta NON è quante ore esponiamo al sole il nostro casco nell'utilizzo, ma QUANTO irraggiamento UV riceve il casco.
La differenza è sostanziale poiché l'atmosfera filtra i raggi e luogo, orario, stagione, altitudine, meteo concorrono alla filtrazione UV e ad una diversa percentuale di esposizione.
Inoltre i caschi hanno una calotta che copre interamente lo schiumato protettivo, schermando molto bene gli UV.
E' significativa la ricerca sui caschi da alpinismo perché, oltre all'età decennale dei caschi analizzati, questi sono stati esposti per ben 3 mesi, 24 ore algiorno, all'aperto in luoghi ad elevata altitudine (erano in rifugi montani), potete immaginare l'elevatissima incidenza di UV che hanno assorbito!
Bene, nonostante questo il materiale di protezione non ha mostrato cedimenti tali da non riuscire più a superare i test di omologazione.
L'irraggiamento di quei 3 mesi, noi ciclisti non riusciremmo a collezionarlo nemmeno in 3 anni uscendo in bici ogni giorno!



Detto ciò spero che abbiate trovato interessanti e utili le argomentazioni :-)
 

Ulisse74

Pedivella
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Questa è un'altra bella domanda. A quanto ho capito io non ce correlazione. Ogni anno escono test dove vengono testati e raffrontati diversi caschi e molto spesso i vincitori sono casco sulla fascia di prezzo dei 100 euro.
Ora sono anche consapevole che questi test non danno la verità assoluta in quanto le possibilità di sbattere la testa sono quasi infinite.
Però se ad esempio prendiamo un casco da 200 euro molto del prezzo è dato da leggerezza confort e fashion.
Concordo in pieno, e la stessa cosa accade con i caschi da moto, oltre una soglia media, le differenze sono solo leggerezza o comodità, che comunque non sono fattori di poco conto. Ma la sicurezza è la stessa
 

ghesso

Apprendista Passista
12 Marzo 2006
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TREK EMONDA slr
Non ce l'ho fatta a leggere tutte le controversie e le relative motivazioni tecniche e scientifiche.

Comunque cambiare il casco non danneggiato ha senso se si ha voglia di cambiarlo, mano al portafogli e fatti il casco nuovo! :-)xxxx
 

Maxfire

Apprendista Velocista
21 Settembre 2012
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Roma
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Bici
Specialized Tarmac Sl4
Ho letto con piacere le argomentazioni e la letteratura proposta nel 3d. La sicurezza non e ergonomia o altro e un fattore critico visto che un oggetto in moto tende a cadere purtropo, pensa che bello in assenza di peso in salita. Il casco e l unico dispositivo passivo che abbiamo per salvarci da gravi conseguenze quindi lo sceglierei con cura e sarebbe interessante se il costruttore facesse una dichiarazione di tenuta nel tempo del suo prodotto. Approccio sassone che forse noi latini poco comprendiamo.
 
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