I pro francesi chiedono la fine del confinamento

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Apprendista Cronoman
18 Febbraio 2014
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Il presidente del sindacato dei ciclisti professionisti francesi (UNCP), Pascal Chanteur, ha scritto una lettera al ministro della salute in cui chiede un ritorno anticipato alla possibilità di allenarsi all'aperto su strade pubbliche. "Il primo pensiero va evidentemente alle famiglie toccate dalla tragedia, ai malati, al personale medico. Ma allo stesso...
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Bam Bam

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Questa richiesta ha due aspetti che secondo me non devono essere confusi insieme. Da una parte c'è lo stipendio ridotto o mancato, dall'altra il problema di una stagione andata in fumo e l'impossibilità di mantenersi allenati ad un certo livello. Che siano due problemi non ci piove, che si possano risolvere entrambi non credo. Per gli stipendi, come c'è la cassa integrazione, il governo potrebbe forse prevedere delle misure. Per la seconda questione secondo me si dovrebbero mettere l'anima in pace. Di questi tempi non si può pensare di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ci sono delle misure di emergenza che riguardano tutti. Un ciclista positivo che gira per allenarsi è un pericolo potenziale come tutti i positivi. Esiste il rischio concreto che abbia dei contatti. Ne basta uno per avere delle serie conseguenze. Il fatto che giri da solo non esclude che per qualche ragione contagi qualcuno. Uno starnuto rimane infetto e contagioso per 12 ore (mi sembra di aver capito). Non vale la pena di rischiare. Qui in Italia c'è il carcere, anche se il contagio è doloso. Il ciclismo può aspettare, è sicuramente un peccato, ma può e deve aspettare.
Altro discorso sono gli stipendi, un sostegno al reddito se necessario è auspicabile, ma secondo me il discorso finisce qui.
 
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catman

Scalatore
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Uno starnuto rimane infetto e contagioso per 12 ore (mi sembra di aver capito). Non vale la pena di rischiare.
Ma dove l'hai letto?
Uno starnuto all' aria aperta?
Prima di scrivere certe cose ci pensate?
Un atleta che sa di essere infetto, quindi malato non va in giro ad allenarsi cmq perché non ce la fa.
Se invece è asintomatico allora non lo può sapere, lui si comporta come te o me che andiamo a lavorare...
 
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Bam Bam

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Ma dove l'hai letto?
Uno starnuto all' aria aperta?
Prima di scrivere certe cose ci pensate?
Un atleta che sa di essere infetto, quindi malato non va in giro ad allenarsi cmq perché non ce la fa.
Se invece è asintomatico allora non lo può sapere, lui si comporta come te o me che andiamo a lavorare...
Anche 3 giorni sulla plastica...
 

gentullio

Gregario
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Richiesta totalmente condivisibile da parte mia........e la estenderei anche in Italia.
Non sono convinto che un lockdown così serrato sia positivo al netto dei costi-benefici e sono anche convinto che in Italia esiste per rimediare a grossi ritardi/errori iniziali!!
In molti paesi non esiste una così stretta chiusura e attività all'aperto sono consentite se non consigliate ovviamente osservando i giusti criteri.
E' vero anche che in Italia se non vietassero gli allenamenti ci sarebbero in giro grupponi di ciclisti il che non gioverebbe ma se si usasse il buonsenso darei la possibiltà di fare sport all'aperto sopratutto a chi ha la fortuna di abitare fuori dalle grandi città............molto meno pericoloso di chi va tutti i gioni a fare 10 Euro di spesa al Super!!!!!!
Tornando in topic trovo giusto che chi per mestiere deve tenere alta la preparazione fisica e mentale non può allenarsi solo sui rulli anche in virtù del fatto che altri atleti che vivono in paesi dove non ci sono grosse restrizioni avranno più vantaggi alla ripresa della stagione.
Questo è quello che penso e non voglio convincere nessuno o scaturire polemiche trite e ritrite.
 

catman

Scalatore
3 Giugno 2011
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Anche 3 giorni sulla plastica...
Studi non dimostrati finora
E non sono le situazione tipiche di chi fa un giro in bici mi pare...
Tutti i lavoratori vorrebbero ripartire, ciclisti compresi.
Purtroppo qui si è chiuso tutto x fermare i contagi ed era inevitabile ma adesso non sanno come riaprire visto che i contagi ripartiranno sicuramente. Nei prox mesi si dovra trovare una via di mezzo...
 
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ogunde

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bianchi infinito cv 2018
Secondo me, oltre a chi è costretto per lavoro a vantaggio della comunità, anche chi può, se ad esempio i test del sangue sono affidabili, o vive in posti isolati, o va in bici da solo, dicevo anche chi può dovrà poter cominciare ad uscire, con regole ferree. Poi, chi fa il furbo o se ne approfitta sarà perseguito. D'altronde stanno facendo multe e denunce a positivi che girano sapendo di esserlo. A mio avviso è ora almeno di parlarne, prevedendo strategie di normalizzazione sia che i contagi aumentino o diminuiscano, sennò, bici o non bici, virus o non virus, siamo spacciati lo stesso...non si può continuare per mesi senza nemmeno ipotizzare una strategia d'uscita, o di convivenza con il virus
 
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dave_and_roll

Apprendista Scalatore
9 Settembre 2009
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Giant TCR Advanced Pro Disc 2017...finalmente
se è necessario si
Ma anche no. Poi vengo a suonare a casa tua per farmi dare i soldi per pagare le bollette, il mutuo, la spesa? Ripeto che noi NON siamo la Cina: se ci fermiamo completamente siamo fottuti. Non ci rialziamo più. E, torno a ripetere, che senso ha murare viva la gente in casa dopo 4 mesi che il virus circola?
Il mirabolante metodo italiano...sì certo basta guardare i numeri.
Io darei la possibilità di fare sport all'aria aperta con norme severissime e pene pecuniarie elevate. Ma non è questo il tema
Tornando a bomba per i pro, per i quali pedalare è il loro mestiere, a maggior ragione darei il via libera: controlli sanitari per loro e il loro staff rigidi e scadenziati e in caso di superamento dei test via liber. Quindi non gabbie aperte e chi si è visto si è visto ma monitoraggio
 

bicilook

Ammiraglia
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Anche 3 giorni sulla plastica...
Secondo me queste sono le notizie che si danno in pasto ai media per contribuire a sensibilizzare sulle regole da tenere.
Le trovo esagerate e se così fosse, penso che saremmo già ammalati almeno la metà della popolazione.
 
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Ammiraglia
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Ma anche no. Poi vengo a suonare a casa tua per farmi dare i soldi per pagare le bollette, il mutuo, la spesa? Ripeto che noi NON siamo la Cina: se ci fermiamo completamente siamo fottuti. Non ci rialziamo più. E, torno a ripetere, che senso ha murare viva la gente in casa dopo 4 mesi che il virus circola?
Il mirabolante metodo italiano...sì certo basta guardare i numeri.
Io darei la possibilità di fare sport all'aria aperta con norme severissime e pene pecuniarie elevate. Ma non è questo il tema
Tornando a bomba per i pro, per i quali pedalare è il loro mestiere, a maggior ragione darei il via libera: controlli sanitari per loro e il loro staff rigidi e scadenziati e in caso di superamento dei test via liber. Quindi non gabbie aperte e chi si è visto si è visto ma monitoraggio
Sono d'accordo che per un professionista,o gli dici se ne parla nel 2021,oppure se ti dicono che a luglio potrebbe ripartire la stagione di corse,devi anche dare modo di allenarsi...sennò come ci arrivi alle corse.
 

scoccy

Lone Wolf
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ROAD: scott speedster 10 '15, fondriest tf2 '16, e altre MTB: scott scale 770 '15. rulli: elite tuo
Ma anche no. Poi vengo a suonare a casa tua per farmi dare i soldi per pagare le bollette, il mutuo, la spesa? Ripeto che noi NON siamo la Cina: se ci fermiamo completamente siamo fottuti. Non ci rialziamo più. E, torno a ripetere, che senso ha murare viva la gente in casa dopo 4 mesi che il virus circola?
Il mirabolante metodo italiano...sì certo basta guardare i numeri.
Io darei la possibilità di fare sport all'aria aperta con norme severissime e pene pecuniarie elevate. Ma non è questo il tema
Tornando a bomba per i pro, per i quali pedalare è il loro mestiere, a maggior ragione darei il via libera: controlli sanitari per loro e il loro staff rigidi e scadenziati e in caso di superamento dei test via liber. Quindi non gabbie aperte e chi si è visto si è visto ma monitoraggio
allora andiamo avanti come se nulla fosse sperando nell'immunità di gregge...
 

bicilook

Ammiraglia
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ci fosse almeno la certezza che il 1° luglio si può iniziare a correre allora ok. ma per ora non c'è
E' proprio questa incertezza che per un corridore è deleteria...
Ma per un atleta in generale...lo sport professionistico richiede una preparazione molto costante e meticolosa,se uno non puo' allenarsi,è finita.
 

gentullio

Gregario
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Certo, non è solo necessario ma è indispenabile ritornare ad una quasi normalità.
Non si può aspettare che non vi siano più contagiati anche perchè questo penso che avverà tra 6 mesi quindi trovo che adesso è il momento per ricominciare con dispositivi di sicurezza.
Il virus non lo puoi fermare totalmente quindi deve diffondersi gradatamente cosa che purtroppo ci ha trovati impreparati un mese fa ma adesso siamo pronti a quasi tutti i livelli per contenere i casi e siamo più consapevoli dei rischi.
Un mese fa se mi dicevano di mettere la mascherina mi sarei messo a ridere ora me la metto senza problemi e come me tutti hanno questa consapevolezza.
Inoltre se si diffonde in maniera controllata si realizza anche una cosidetta immunità che sarebbe positiva.
Proteggere anziani usare dispositivi di sicurezza e tornare alla normalità altrimenti andiamo in malora sia economicamente che socialmente.
Guardate quelli che lavorano nei supermercati che sono a contatto con la gente normale tutti i giorni........non mi risulta che ci sia stata una strage di positivi.
Tra i medici e soccorritori ci sono stati problemi ma loro sono proprio in prima linea e anche inizialmente senza le armi giuste.
Comunque l'argomento è se per i ciclisti professionisti si possa fare una deroga per gli allenamenti e mi sembra più che plausibile la richiesta.
SE poi mi si chiede 'allora tutti' ..............adesso per me, si!!!