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<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 4926285" data-attributes="member: 6633"><p>Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.</p><p>Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.</p><p></p><p> </p><p>Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 4926285, member: 6633"] Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress. Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo. Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra. [/QUOTE]
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