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Il ciclismo è il nuovo golf?
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<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 4466713" data-attributes="member: 1850"><p>Ok...ma si parlava di mercato (almeno io). </p><p>Il mio discorso è terra-terra: i giovanissimi non sono un target per le aziende, perché non spendono e probabilmente i figli di papà non sono così numerosi o orientati al ciclismo da essere considerati.</p><p>E poi perché, talentuosi o meno, se corrono da agonisti sono supportati da squadre, federazioni, sponsor (anche locali).</p><p>Ed infine: gli status-symbol spesso gli sono preclusi anche se figli di papà: tutto l'ambaradan "aero" nel triathlon è vietato per i più giovani, da regolamento.</p><p></p><p>Quindi non credo che questi si facciano "scoraggiare" dai prezzi alti, anche perché, se sono agonisti, non ambiscono al nido per il cucù di Assos, che gli sa di vecchio "cumenda", ma alla maglia della squadra x o del campione y.</p><p></p><p>Secondo me sono ben distinti i mondi amatoriale e agonistico "classico". E basta conoscere anche solo un ex-dilettante per capire il disprezzo con cui spesso il secondo guarda al primo.</p><p></p><p>Al contrario del mercato, che il primo lo ama appassionatamente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 4466713, member: 1850"] Ok...ma si parlava di mercato (almeno io). Il mio discorso è terra-terra: i giovanissimi non sono un target per le aziende, perché non spendono e probabilmente i figli di papà non sono così numerosi o orientati al ciclismo da essere considerati. E poi perché, talentuosi o meno, se corrono da agonisti sono supportati da squadre, federazioni, sponsor (anche locali). Ed infine: gli status-symbol spesso gli sono preclusi anche se figli di papà: tutto l'ambaradan "aero" nel triathlon è vietato per i più giovani, da regolamento. Quindi non credo che questi si facciano "scoraggiare" dai prezzi alti, anche perché, se sono agonisti, non ambiscono al nido per il cucù di Assos, che gli sa di vecchio "cumenda", ma alla maglia della squadra x o del campione y. Secondo me sono ben distinti i mondi amatoriale e agonistico "classico". E basta conoscere anche solo un ex-dilettante per capire il disprezzo con cui spesso il secondo guarda al primo. Al contrario del mercato, che il primo lo ama appassionatamente. [/QUOTE]
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