Il ciclismo robotico ed il ciclismo dei giovani

Zac36100

CANCELLO
29 Settembre 2012
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WINSPACE GOTOBIKE / fm056 29er
...era ora che il ciclismo cambiasse un pò, non si può vivere di soli ricordi.
E le vendite sono alle stelle (delle poche bici disponibili)...


Mio fratello fa l'allenatore di calcio...Ha laurea, master, e a 25 anni aveva lavorato con squadre di serie A.
Beh, magari avessi avuto io un allenatore come lui, altro che "il vecchiotto 2 parole 3 bestemmie" che allenava noi in parrocchia...

E' l'era della specializzazione, in tutto.
 
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golance

via col vento
18 Febbraio 2013
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cannnnnondale
...era ora che il ciclismo cambiasse un pò, non si può vivere di soli ricordi.
E le vendite sono alle stelle (delle poche bici disponibili)...


Mio fratello fa l'allenatore di calcio...Ha laurea, master, e a 25 anni aveva lavorato con squadre di serie A.
Beh, magari avessi avuto io un allenatore come lui, altro che "il vecchiotto 2 parole 3 bestemmie" che allenava noi in parrocchia...

E' l'era della specializzazione, in tutto.
eh però non esageriamo..in serie a e altri campionati top allenano tanti personaggi che se hanno il diploma è solo perchè lo hanno preso con cepu e similari, e sono li non certo per meriti accademici. non so in che categoria alleni tuo fratello ma non penso che abbia conseguito laurea e master con l'obiettivo di fare l'allenatore no? mi sembra un mestiere alquanto precario per essere oggetto di scelta da parte di uno "studiato"
 
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golance

via col vento
18 Febbraio 2013
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Una regola che col tempo non è cambiata è che è più facile vincere la prima volta piuttosto che rivincere, sia per motivi tecnici (controllo e marcamento) che psicologici. Quando Ulrich ha vinto il primo Tour tutti dicevano che i successivi sarebbero stati tutti suoi e poi sappiamo com'è andata; più o meno la stessa frase l'ho sentita per Bernal due anni fa, e in parte per Quintana quando aveva cominciato a fare podi al Tour e vittoria al Giro. Un altro che è ancora fortissimo ma non si è riconfermato agli stessi livelli è Thomas.
thomas però è diverso ha fatto tutto un percorso diverso prima di diventare corridore da grandi giri e lo è diventato a 30 anni passati, sugli altri ok vero i talenti giovani ci sono sempre stati, forse ora non sono più mosche bianche ma iniziano a essere tanti, credo arrivino già pronti dalle categorie giovanili, per me è cambiato qualcosa li a livello di metodo e consapevolezza, i giovani corridori sono meglio seguiti, hanno mezzi, strumenti e dati per valutarsi oggettivamente, forse prima non era così (fino a 7-8 anni fa ero convinto il ciclismo fosse uno sport tardivo rispetto agli altri ora assolutamente no)
 

bughy

Pignone
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Una domanda da porsi è quanto potranno durare al vertice questi baby fenomeni, potranno durare una decade? Senza scomodare paragoni con Valverde o Rebellin, ma anche solamente un Nibali...
 
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GhidoRen

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Bianchi
Il cambiamento è intrinseco nel ciclismo stesso.
Basti pensare come è cambiata la posizione in sella e, la pedalata.
E, partendo proprio dalla postura, si riescono a scorgere le varie "annate" ciclistiche.
Ecco, proprio questi "stili", dettati delle varie epoche e materiali, hanno avuto un inizio e una inevitabile fine, dove all'interno vi erano i campioni del periodo.
Campioni che, proprio per il loro modo di andare in bici, sono e restano unici nel loro genere e nel loro periodo.
Ecco perché il paragonare i giovani d'oggi, che pedalano inevitabilmente in maniera diversa dai giovani di ieri, è fine a se stesso, così come sarà inutile paragonate gli stessi alle future generazioni.

Certo è, che come amatori, speriamo (almeno io) di vedere l'impresa. Impresa che inevitabilmente è venuta meno, atteso che il ciclismo moderno ha imposto dei ritmi elevati, scanditi da medie elevatissime, con i capitani coperti all'interno del gruppo o della squadra in attesa di fare la differenza sull'ultima salita.

Ed ecco che all'improvviso, inaspettatamente, la fuga alla tappa al Sestriere lascia un ricordo indelebile, così come una crono al tour che stravolge la classifica, e la sfida fra due campioni riaccende la passione dei tifosi, speranzosi di vederli dal vivo passare su qualche salita casa propria.

Ma il ciclismo, benché se ne dica, è questo.
Imprevedibile.
Ed è il bello di questo sport.
 
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Tony 96

Scalatore
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Articolo molto bello!
Son dell’idea che sia inutile pensare a quanto dureranno o fare già paragoni con vecchie glorie passate, meglio goderseli e vederli menarsi ad ogni tappa o-o

PS: Spero che Nibali e Sagan diano ancora spettacolo anche se è molto dura in mezzo a tutti questi fenomeni!
 

Ser pecora

Diretur
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Il cambiamento è intrinseco nel ciclismo stesso.
Basti pensare come è cambiata la posizione in sella e, la pedalata.
E, partendo proprio dalla postura, si riescono a scorgere le varie "annate" ciclistiche.
Ecco, proprio questi "stili", dettati delle varie epoche e materiali, hanno avuto un inizio e una inevitabile fine, dove all'interno vi erano i campioni del periodo.
Campioni che, proprio per il loro modo di andare in bici, sono e restano unici nel loro genere e nel loro periodo.
Ecco perché il paragonare i giovani d'oggi, che pedalano inevitabilmente in maniera diversa dai giovani di ieri, è fine a se stesso, così come sarà inutile paragonate gli stessi alle future generazioni.

Ed è il bello di questo sport.

Vero che è il bello dello sport, ma paragonare Contador a Pogačar non è cosi senza senso come paragonare lo sloveno a Bottecchia...
 

GhidoRen

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Vero che è il bello dello sport, ma paragonare Contador a Pogačar non è cosi senza senso come paragonare lo sloveno a Bottecchia...
Per poter fare un paragone, bisognerebbe quantomeno partire dalle stesse possibilità, ovvero avere gli stessi componenti, la stessa preparazione, sullo stesso percorso ecc..

Nel 2003 (hanno d'inizio da prof di Contador), com'erano le bici? I rapporti?
Ancora, gli atleti, come venivano preparati? Cosa consideravano prioritario per poter vincere una classica o un giro?

Non è possibile fare un raffronto manco sulle singole gare (si può avere un riferimento su una salita, ma tale è), in quanto le tappe di avvicinamento, il tempo, la classifica e chi più ne ha più ne metta, sono diverse ogni volta.

Poi, se si vogliono considerare le caratteristiche di un atleta con un altro, questo è un altro discorso.
 

Ser pecora

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Per poter fare un paragone, bisognerebbe quantomeno partire dalle stesse possibilità, ovvero avere gli stessi componenti, la stessa preparazione, sullo stesso percorso ecc..

Nel 2003 (hanno d'inizio da prof di Contador), com'erano le bici? I rapporti?
Ancora, gli atleti, come venivano preparati? Cosa consideravano prioritario per poter vincere una classica o un giro?

Non è possibile fare un raffronto manco sulle singole gare (si può avere un riferimento su una salita, ma tale è), in quanto le tappe di avvicinamento, il tempo, la classifica e chi più ne ha più ne metta, sono diverse ogni volta.

Poi, se si vogliono considerare le caratteristiche di un atleta con un altro, questo è un altro discorso.

dai, seriamente, che cosa non aveva Contador a livello di materiali che ha Pogačar? 1 pignone in più?
 

GhidoRen

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dai, seriamente, che cosa non aveva Contador a livello di materiali che ha Pogačar? 1 pignone in più?
1 pignone in più e quasi 20 anni di acqua sotto i ponti...

Poi seriamente non credo che i mezzi siano uguali... Almeno che i telai, i componenti e quant'altro di 20 anni fa abbiano le stesse caratteristiche di quelli odierni (prova a pensare all'evoluzione delle ruote, ad esempio o dei copertoni).

A meno che le case costruttrici ci propinano delle bufale (tipo gli 80 gr di vernice nera usata al tour), solo per interessi.
Non credi?
 

martin_galante

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cletta
Comunque a livello di analisi ed utilizzo dei dati, da poco tempo soltanto il ciclismo pro e' passato dal livello XIX secolo ad inizio XX secolo. Tutto questa attenzione ai dettagli, o all'uso ottimale dei dati, io proprio non la vedo.
 

golance

via col vento
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1 pignone in più e quasi 20 anni di acqua sotto i ponti...

Poi seriamente non credo che i mezzi siano uguali... Almeno che i telai, i componenti e quant'altro di 20 anni fa abbiano le stesse caratteristiche di quelli odierni (prova a pensare all'evoluzione delle ruote, ad esempio o dei copertoni).

A meno che le case costruttrici ci propinano delle bufale (tipo gli 80 gr di vernice nera usata al tour), solo per interessi.
Non credi?
20 anni fa? s è ritirato 3 anni fa contador..ancora ancora 10. e a livello di prestazione le bici vanno uguali, o pensi che per i cavi interni abbiano tratto dei giovamenti? i misuratori di potenza ci sono da prima di contador, l'srm è nato almeno 20 anni fa. semmai possiamo discutere della preparazione fatta negli anni antecedenti al passaggio pro, ma i big team sicuro avevano tutto, dal preparatore al massaggiatore al nutrizionista a puntino già allora
 
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GhidoRen

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20 anni fa? s è ritirato 3 anni fa contador..ancora ancora 10. e a livello di prestazione le bici vanno uguali, o pensi che per i cavi interni abbiano tratto dei giovamenti? i misuratori di potenza ci sono da prima di contador, l'srm è nato almeno 20 anni fa. semmai possiamo discutere della preparazione fatta negli anni antecedenti al passaggio pro, ma i big team sicuro avevano tutto, dal preparatore al massaggiatore al nutrizionista a puntino già allora
20 anni perché ha iniziato nel 2003 nei prof., quindi se si vuol paragonate con un giovane "alle prime armi", non lo consideri quando si è ritirato (almeno credo).

Per quel che riguarda i materiali, in 20 anni di test nelle gallerie del vento ne hanno fatti... Chissà perché.
Poi per tagliarla corta, non credo che tu abbia una bici vecchia di 20 anni, consapevole che abbia le prestazioni di una odierna (almeno spero)... Poi tutto è opinabile...
 

golance

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20 anni perché ha iniziato nel 2003 nei prof., quindi se si vuol paragonate con un giovane "alle prime armi", non lo consideri quando si è ritirato (almeno credo).

Per quel che riguarda i materiali, in 20 anni di test nelle gallerie del vento ne hanno fatti... Chissà perché.
Poi per tagliarla corta, non credo che tu abbia una bici vecchia di 20 anni, consapevole che abbia le prestazioni di una odierna (almeno spero)... Poi tutto è opinabile...
e contador da giovane come andava?ha vinto il tour a 25 anni..20 anni fa non andavo in bici ma la mia prima bici di livello di 9 anni fa da 6.5kg e ruote alto profilo sono sicuro non avesse nulla da farmi perdere da punto di vista della prestazione anche se aveva i cavi che non passavano nella piega
 
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samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Bozen
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
dai, seriamente, che cosa non aveva Contador a livello di materiali che ha Pogačar? 1 pignone in più?
I dischi :==
Probabilmente aveva tutto, ma la ho avuto da dopo nella sua carriera. Da giovane è cresciuto in piena era doping, le attenzioni erano rivolte magari ad altro, quindi può aver avuto accesso a quello che Pogacar ha avuto disponibile dai 15 anni, solo a 23/24. Questo spiegherebbe una precocità attuale diversa dal passato. Tu stesso in un'altra occasione in cui si parlava dell'argomento, mi pare accennassi all'importanza dei misuratori anche per i giovani per frenare la loro esuberanza e tendenza ai fuorigiri che solo l'esperienza insegnava a non fare. Ecco, immaginando l'uso di questo strumento per Pogacar già a 15 anni e per Contador a 22/23 (sono esempi di età, non so quando lo abbia iniziato ad usare), ecco che il primo ha raggiunto una maturità prestazionale prima del secondo. Stesso discorso per tutti quei marginal gain (alimentazione ecc.) che nel tempo sono stati affinati e introdotti.
 
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