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il mezzo può veramente fare la differenza?
Testo
<blockquote data-quote="abatta68" data-source="post: 6051194" data-attributes="member: 12384"><p>Stiamo parlando della differenza che passa tra un componente pensato per la grande utenza e uno destinato alle gare di professionisti che vanno a 50kmh in pianura e a 100 all'ora in discesa. Già questo dovrebbe essere indicativo rispetto al fatto che tu dici "solo 10 secondi" e un corridore invece su quei 10 secondi ci costruisce una carriera professionale. Ora, che i componenti per uso professionistico siano stati da tempo sdoganati anche al grande pubblico è risaputo, che questi ne abbiano una reale necessità... ne dubito.</p><p>Rispetto alle aziende che li producono invece, c'è da dire che la ricerca di nuovi concetti e di nuovi materiali è da sempre un elemento fondante di certi produttori e i progressi ottenuti non devono essere comparati tra due componenti appartenenti allo stesso periodo di produzione, ma nell'ambito di un sistema di progettazione e ricerca che si sviluppa negli anni (e per alcune aziende di tantissimi anni). Le differenze tra una 500 e una 600 degli anni '60 erano minime, con quella attualmente prodotta è abissale, tanto per fare un esempio. Certo che Coppi andava forte anche con una bicicletta che oggi non useremo nemmeno per andare a comprare il pane, ma ci sarebbe da chiedere a lui cosa penserebbe oggi delle Campagnolo Bora.</p><p></p><p>Il fatto che ci si continui sempre a chiedere le stesse cose, ovvero "questo componente è meglio di quell'altro? e di quanto? e quanta fatica mi farebbe risparmiare? valgono davvero tutti questi soldi? ecc,ecc" è solo l'indice di quanto poco si conosca di ciò che si ammira in una vetrina di un negozio e, conseguentemente, di quanto si è inconsapevoli della reale utilità di quell'oggetto, nel momento in cui lo si rapporta al nostro livello di capacità/possibilità sportive. </p><p></p><p>Se arrivo 10 sec prima in cima ad una salita cosa cambia per me? sono più bravo perchè vado più forte? mi sento un privilegiato perchè "io me lo posso permettere, altri no", "ci arrivo prima perchè mi gratifica e sono più contento"?</p><p>Se uno iniziasse a farsi questo tipo di domande magari non rischierebbe di avventurarsi nella "selva oscura" della fisica, matematica e delle formule o teorie empiriche, nel tentativo di difendere a tutti i costi un altro aspetto di sè stesso... ovvero di essere uno scialacquatore di denaro a tempo perso!<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /> </p><p>La passione per il ciclismo stà nella dedizione e impegno che ci mettiamo nel praticarlo... la bellezza di ciò che acquistiamo ha a che fare con il senso di possesso e con il soddisfacimento del nostro ego. </p><p>Il primo si chiama "sport", il secondo "feticismo"... entrambi hanno la loro valenza, solo una scala valoriale differente.</p><p></p><p>p.s. alla fine ognuno spende i soldi come vuole... tanto se escono da una tasca per un qualsiasi motivo, entreranno nella tasca di qualcun altro, che ha altrettanti validi motivi... nessuno ci perde!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="abatta68, post: 6051194, member: 12384"] Stiamo parlando della differenza che passa tra un componente pensato per la grande utenza e uno destinato alle gare di professionisti che vanno a 50kmh in pianura e a 100 all'ora in discesa. Già questo dovrebbe essere indicativo rispetto al fatto che tu dici "solo 10 secondi" e un corridore invece su quei 10 secondi ci costruisce una carriera professionale. Ora, che i componenti per uso professionistico siano stati da tempo sdoganati anche al grande pubblico è risaputo, che questi ne abbiano una reale necessità... ne dubito. Rispetto alle aziende che li producono invece, c'è da dire che la ricerca di nuovi concetti e di nuovi materiali è da sempre un elemento fondante di certi produttori e i progressi ottenuti non devono essere comparati tra due componenti appartenenti allo stesso periodo di produzione, ma nell'ambito di un sistema di progettazione e ricerca che si sviluppa negli anni (e per alcune aziende di tantissimi anni). Le differenze tra una 500 e una 600 degli anni '60 erano minime, con quella attualmente prodotta è abissale, tanto per fare un esempio. Certo che Coppi andava forte anche con una bicicletta che oggi non useremo nemmeno per andare a comprare il pane, ma ci sarebbe da chiedere a lui cosa penserebbe oggi delle Campagnolo Bora. Il fatto che ci si continui sempre a chiedere le stesse cose, ovvero "questo componente è meglio di quell'altro? e di quanto? e quanta fatica mi farebbe risparmiare? valgono davvero tutti questi soldi? ecc,ecc" è solo l'indice di quanto poco si conosca di ciò che si ammira in una vetrina di un negozio e, conseguentemente, di quanto si è inconsapevoli della reale utilità di quell'oggetto, nel momento in cui lo si rapporta al nostro livello di capacità/possibilità sportive. Se arrivo 10 sec prima in cima ad una salita cosa cambia per me? sono più bravo perchè vado più forte? mi sento un privilegiato perchè "io me lo posso permettere, altri no", "ci arrivo prima perchè mi gratifica e sono più contento"? Se uno iniziasse a farsi questo tipo di domande magari non rischierebbe di avventurarsi nella "selva oscura" della fisica, matematica e delle formule o teorie empiriche, nel tentativo di difendere a tutti i costi un altro aspetto di sè stesso... ovvero di essere uno scialacquatore di denaro a tempo perso!:mrgreen: La passione per il ciclismo stà nella dedizione e impegno che ci mettiamo nel praticarlo... la bellezza di ciò che acquistiamo ha a che fare con il senso di possesso e con il soddisfacimento del nostro ego. Il primo si chiama "sport", il secondo "feticismo"... entrambi hanno la loro valenza, solo una scala valoriale differente. p.s. alla fine ognuno spende i soldi come vuole... tanto se escono da una tasca per un qualsiasi motivo, entreranno nella tasca di qualcun altro, che ha altrettanti validi motivi... nessuno ci perde! [/QUOTE]
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