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Il mito del "si dopano tutti uguale". Intervista a Robin Parisotto
Testo
<blockquote data-quote="ian" data-source="post: 6088241" data-attributes="member: 40123"><p>Non so cosa risponderti, penso che puoi applicare alle tue risposte tutto ciò che imputi agli altri (rosicamento, sordità).</p><p>Per l'ultima volta provo a sintetizzare il mio pensiero, che non esclude ciò che dici:</p><p>1. Nessuno sostiene che si diventi professionisti (salvo rari e tristissimi casi) per grazia ricevuta o che ci si ritrovi a competere per il Tour per caso.</p><p>2. Nessuno sostiene che senza le ingerenze politiche ultra invasive e ormai documentate Armstrong sarebbe passato dalla maglia gialla al non concludere un Tour de France o comunque a non arrivare nei primi 30. Ma che in alcune circostanze sarebbe potuto passare dalla maglia gialla ad un piazzamento onorevole mi pare tutto fuorché infondato. Non si spiegherebbe altrimenti lo scrupolo del texano nel segnalare qualcuno che andava troppo forte all'UCI che, connivente, convocava sollecitamente il malcapitato (che magari aveva pure lui i geni giusti e la ricetta ottimale in tasca) per avvertirlo di abbassare gli ottani e la cresta.</p><p>Questa è storia, poi possiamo anche dire che non ci interessa, che i campioni sono campioni e urlare BABABABABA!!! tappandoci occhi e orecchie. Ed è una storia che va integrata alle giustissime considerazioni sul fatto che comunque anche al lordo degli aiutini se non hai i numeri non fai il ciclista professionista; ma questo vale simmetricamente per TUTTI i rivali che Armstrong ha incontrato sul suo cammino, al di là che fossero avvantaggiati dal doping o svantaggiati dall'antidoping. Infatti le chiose sul livello di Armstrong avrebbero senso se lui fosse riuscito, da campione quale è stato, a prevalere in 7 edizioni della medio fondo del peperone fritto contro Pippenberg e Van Kaiser. Ma ha corso contro altri cavalli da corsa per cui crearsi politicamente un vantaggio è stato un aspetto importante (non prevalente, certo, se fossi stato io al posto suo non avrei nemmeno finito una tappa... ma cosa c'entra questo? Ecco, appunto)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ian, post: 6088241, member: 40123"] Non so cosa risponderti, penso che puoi applicare alle tue risposte tutto ciò che imputi agli altri (rosicamento, sordità). Per l'ultima volta provo a sintetizzare il mio pensiero, che non esclude ciò che dici: 1. Nessuno sostiene che si diventi professionisti (salvo rari e tristissimi casi) per grazia ricevuta o che ci si ritrovi a competere per il Tour per caso. 2. Nessuno sostiene che senza le ingerenze politiche ultra invasive e ormai documentate Armstrong sarebbe passato dalla maglia gialla al non concludere un Tour de France o comunque a non arrivare nei primi 30. Ma che in alcune circostanze sarebbe potuto passare dalla maglia gialla ad un piazzamento onorevole mi pare tutto fuorché infondato. Non si spiegherebbe altrimenti lo scrupolo del texano nel segnalare qualcuno che andava troppo forte all'UCI che, connivente, convocava sollecitamente il malcapitato (che magari aveva pure lui i geni giusti e la ricetta ottimale in tasca) per avvertirlo di abbassare gli ottani e la cresta. Questa è storia, poi possiamo anche dire che non ci interessa, che i campioni sono campioni e urlare BABABABABA!!! tappandoci occhi e orecchie. Ed è una storia che va integrata alle giustissime considerazioni sul fatto che comunque anche al lordo degli aiutini se non hai i numeri non fai il ciclista professionista; ma questo vale simmetricamente per TUTTI i rivali che Armstrong ha incontrato sul suo cammino, al di là che fossero avvantaggiati dal doping o svantaggiati dall'antidoping. Infatti le chiose sul livello di Armstrong avrebbero senso se lui fosse riuscito, da campione quale è stato, a prevalere in 7 edizioni della medio fondo del peperone fritto contro Pippenberg e Van Kaiser. Ma ha corso contro altri cavalli da corsa per cui crearsi politicamente un vantaggio è stato un aspetto importante (non prevalente, certo, se fossi stato io al posto suo non avrei nemmeno finito una tappa... ma cosa c'entra questo? Ecco, appunto) [/QUOTE]
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