News Investita ed uccisa Sara Piffer, promessa del ciclismo di 19 anni

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Apprendista Passista
26 Maggio 2011
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Merida Scultura 6000\Giant tcr composite 1\Giant tcx slr 2
Ieri sono passato dai miei e abbiamo commentato la notizia. Mia madre, una donna sulla settantina, mi ha detto: 'Stai attento quando esci in bici'. E chissà quanti di voi avranno sentito la stessa raccomandazione tra ieri e oggi. Tutto il concetto si racchiude in quel 'stai attento'. Avrebbe potuto dire: 'La prossima volta che esco in macchina starò ancora più attenta ai ciclisti'. E invece no: sei tu che vai in bici a dover stare attento, perché la strada non è per te. E se questo lo dicono madri, padri, mogli, mariti di ciclisti – persone che hanno a cuore la nostra pelle – immaginiamo cosa possa pensare la persona comune, che dei ciclisti se ne frega nel migliore dei casi, quando non li odia addirittura.
Si parla di cosa fare. Io non lo so. Sono già stato investito due volte e per fortuna me la sono sempre cavata. Però una cosa è certa: di norma, in qualsiasi situazione, chi maneggia qualcosa di pericoloso deve essere il più attento. In cucina il cuoco non si mette a lanciare i coltelli. In un cantiere l'operaio non butta i calcinacci giù da un balcone senza curarsi di chi ci sia sotto.
E allora perché in strada chi guida un’auto( anche quel cuoco che non lancia coltelli o quell'operaio che non butta i calcinacci dal balcone) si sente esonerato da questa responsabilità nei confronti di chi è più vulnerabile? Perché continuare a chiedere ai ciclisti di stare attenti, come se fosse un errore la loro stessa presenza sulla strada? Le strade sono di tutti, ma chi guida auto furgoni o camion ha una responsabilità maggiore, perché un errore, una distrazione o una scelta sconsiderata può costare la vita a qualcuno. E questo non possiamo più accettarlo. Non come ciclisti, ma prima di tutto come esseri umani.
 

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
'La prossima volta che esco in macchina starò ancora più attenta ai ciclisti'. E invece no: sei tu che vai in bici a dover stare attento,
Già.
perché la strada non è per te. E se questo lo dicono madri, padri, mogli, mariti di ciclisti – persone che hanno a cuore la nostra pelle – immaginiamo cosa possa pensare la persona comune, che dei ciclisti se ne frega nel migliore dei casi, quando non li odia addirittura.
Ed è questo il punto.. non v'è proprio considerazione da parte di molti.
E questo non possiamo più accettarlo. Non come ciclisti, ma prima di tutto come esseri umani.
Già (e 2 !!) sarebbe cosa buona e giusta se qualche associazione organizzasse varie dimostrazioni se non addirittura blocco del traffico con un bel numero di partecipanti.. magari ripetuti più volte e in più località.
 
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Darius

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18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Naaaa...forse dipenderà dalle zone, ma la domenica ed i festivi io li trovo molto più tranquilli e sicuri dei giorni feriali. Meno traffico, meno gente stressata in giro, meno camion, meno furgoni.

Che dipenda dalle zone è sicuro, una cosa è il paesello, un'altra la città, ancora un'altra la statale come quella dove la povera Sara ha perso la vita.

Io per raggiungere le strade dove posso allenarmi in sicurezza devo attraversare mezza città, e vivo in una grande metropoli, ti sembrerà strano ma in questo contesto è più sicuro uscire sul tardi quando c'è più traffico e le auto devo andare per forza piano, piuttosto che di primo mattino con le strade vuote e quelli della notte che sfrecciano a tutta birra mezzi fatti perché devono andarsi a buttare nel letto e dormire fino alle 17.

E' chiaro che su strade cittadine e trafficate, anche io in bici sono costretto ad andare piano, almeno finché non esco dal centro abitato, e questo sembrerà strano ma aumenta la sicurezza, tuttavia richiede molta attenzione e prudenza.

La strada dove è morta Sara, almeno da quello che vedo in foto, è la classica statale poco urbanizzata, dove corrono tutti, automobilisti... e ciclisti, non si può pensare infatti che un atleta professionista vada in allenamento a 20 di media, e tutto ciò unito alla scelleratezza dell'automobilista coglione di turno costituisce un cocktail spesso mortale.
 

maccarello

Campagnolista
14 Gennaio 2020
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Wilier GTR
Che tragedia.
Capitò anche a me di vedermi arrivare un'auto di fronte dopo un sorpasso da pazzi. Frenai cercando di andare il più possibile verso il guard rail. Scampato il pericolo mi dovetti fermare con le gambe tremanti.
 
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Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Mi è capitato di vedere certe vecchie trasmissioni su Rai Storia, che ricordo a malapena perchè ero molto piccolo, notavo due cose:
La pacatezza dei dibattiti in TV e l'uso smisurato (purtroppo) di sigarette durante le trasmissioni


Tristemente vero, se penso alle tribune politiche moderate da Ugo Zatterin mi viene da piangere (sigarette a parte) :cry
 
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catman

Scalatore
3 Giugno 2011
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Già.

Ed è questo il punto.. non v'è proprio considerazione da parte di molti.

Già (e 2 !!) sarebbe cosa buona e giusta se qualche associazione organizzasse varie dimostrazioni se non addirittura blocco del traffico con un bel numero di partecipanti.. magari ripetuti più volte e in più località.
Se manifesti e blocchi il traffico, da qualche mese ormai, grazie al governo rischi la galera :bua: :wacko::cry:
 
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FedeNova12

Pignone
7 Febbraio 2020
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Rockrider 520 e triban 520 gravel
Sono messaggi di poche parole che non devono essere letti come frasi articolate, basta rivolgergli lo sguardo per essere recepiti. Sono poi anche corredati da immagini piuttosto esplicite, da quel poco che ho potuto vedere sui rari pacchetti che mi è capitato di vedere, non fumando.
Spot durante le pause dei programmi in prima serata? Mah...non mi pare un veicolo particolarmente efficace. Tra zapping, pause bagno, pause spuntino o bevute c'è ancora gente che segue gli spot? La sensibilizzazione va fatta sulle nuove generazioni, per i "vecchi" è tardi, c'è bisogno di "repressione" e certezza della pena. Purtroppo!:-(
Prova a fare il confronto però con quelle poche campagne di sensibilizzazione che si vedono oggi.
In pratica ti fanno vedere la famigliola felice che deve attraversare e l'automobilista sorridente che si ferma con calma, "guida piano e dolcemente", con gli uccellini che cantano e bla bla.

Se invece fai vedere il tizio con la vita normale, che esce da lavoro un po' scazzato, guida male e tira sotto il bambino (magari anche col proseguo, cioè carabinieri, denunce varie e tribunale che si trascina per anni), beh magari qualcuno inizia a stare attento...

Quello che fa incidenti non li fa, di solito, perché esce di casa e dice "oggi voglio guidare male e ammazzare qualcuno", li fa perché non si rende conto di guidare male e non pensa alle conseguenze. Se già si inizia a far vedere cosa succede dopo un incidente sono sicuro che migliorerebbe la guida di un buon numero di gente.
 

paolone8

Apprendista Passista
13 Giugno 2008
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Casati laser chorus
Credo tu sia piuttosto giovane. O non abbastanza vecchio da ricordare cosa era 20-30-40 anni fa. Fumavano tutti ovunque. Treni autobus locali pubblici. L'unico posto in cui non ricordo mai che si sia fumato è in chiesa. Sugli ospedali non sono sicuro. C'era la pubblicità del tabacco ovunque a cominciare dagli sport motoristici nei film gli attori fumavano ed era considerato persino da sex symbol farlo. Una martellante campagna mondiale di sensibilizzazione sul tema non certo solo quattro cagate scritte sui pacchetti di sigarette e normative di divieto ad hoc sulla pubblicità e sul consumo hanno ridotto di moltissimo il numero di fumatori nel mondo. E' la dimostrazione che con i giusti modi ma anche con i giusti tempi non dall'oggi al domani certi malcostumi si possono ridurre sensibilmente.
La legge Sirchia probabilmente ha spinto qualcuno a smettere, ma poca roba. Probabilmente ha fatto di più la campagna di sensibilizzazione contro il fumo. Purtroppo da qualche anno la tendenza ha invertito il senso di marcia, i fumatori aumentano e tra i giovani la percentuale dei fumatori è di almeno uno su tre. Ci sono stati traguardi virtuosi alcuni anni indietro, sono finiti alle ortiche; era calato drasticamente il numero dei fumatori e oggi stanno aumentando, l'eroina era sparita, destinata ai tossici visti come sfigati e anche quella merda ha fatto ritorno. La vedo male.
 

rickrd

Novellino
8 Luglio 2023
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Trek Domane Five Series
Credo tu sia piuttosto giovane. O non abbastanza vecchio da ricordare cosa era 20-30-40 anni fa. Fumavano tutti ovunque. Treni autobus locali pubblici. L'unico posto in cui non ricordo mai che si sia fumato è in chiesa. Sugli ospedali non sono sicuro. C'era la pubblicità del tabacco ovunque a cominciare dagli sport motoristici nei film gli attori fumavano ed era considerato persino da sex symbol farlo. Una martellante campagna mondiale di sensibilizzazione sul tema non certo solo quattro cagate scritte sui pacchetti di sigarette e normative di divieto ad hoc sulla pubblicità e sul consumo hanno ridotto di moltissimo il numero di fumatori nel mondo. E' la dimostrazione che con i giusti modi ma anche con i giusti tempi non dall'oggi al domani certi malcostumi si possono ridurre sensibilmente.

53 anni e ricordo benissimo come era 30/40 anni fa. Quelli che fumavano indiscriminatamente, continuano a farlo. I pochi che hanno smesso è per se stessi, non certo per gli altri. Sono i giovani che fumano (sigarette) molto di meno.
Il malcostume di "andare forte" in auto vedrai che si attenuerà come è stato per il fumo. Ma non per delle campagne pubblicitarie, semplicemente perchè auto e moto non sono più nell'interesse dei giovani. Chi ancora è "aggressivo" alla guida è tutta gente di una certa eta, almeno sopra i 30. Gente cresciuta con il mito della velocità e delle performance. Ai miei tempi l'obbiettivo dei 14 anni era il motorino, ora hanno lo smartphone a 10 anni, quindi del motorino pensano che non sia necessario per conquistare la libertà. Lo stesso tizio che ha provocato l'incidente costato la vita alla povera Sara è un settantenne, non un ragazzetto gasato con la Uno Turbo. Su gente di una certa età le campagne shock non attecchiscono.
Poi ripeto, spero di sbagliarmi e che possano essere utili, ma personalmente non ci conterei troppo.
 
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rickrd

Novellino
8 Luglio 2023
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Trek Domane Five Series
Quello che fa incidenti non li fa, di solito, perché esce di casa e dice "oggi voglio guidare male e ammazzare qualcuno", li fa perché non si rende conto di guidare male e non pensa alle conseguenze. Se già si inizia a far vedere cosa succede dopo un incidente sono sicuro che migliorerebbe la guida di un buon numero di gente.

Ma magari funzionasse così, sarei il primo ad appoggiare campagne del genere. Purtroppo però sono convinto che sul cittadino medio questo non funzioni, quanto meno in Italia.
Un esempio, le conseguenze potenziali della guida in stato di ebrezza o dell'uso del cellulare alla guida sono note da tempo e ben pubblicizzate, eppure senti a gente parlarne e (forse) attenersi alle regole sono in occasione dei rinnovi del CdS e degli inasprimenti delle sanzioni. Poi, trascorso un po' di tempo e raffreddatasi la questione, tutto torna come prima. Già ora, nonostante il gran parlare delle nuove sanzioni introdotte, io continuo a vedere gente che guida tranquillamente con il cellulare all'orecchio, tanto la possibilità di essere beccati è la solita e tendente allo zero. Figurati se certi soggetti si possono lasciare istruire da una campagna di sensibilizzazione...
 

paolone8

Apprendista Passista
13 Giugno 2008
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Ieri sono passato dai miei e abbiamo commentato la notizia. Mia madre, una donna sulla settantina, mi ha detto: 'Stai attento quando esci in bici'. E chissà quanti di voi avranno sentito la stessa raccomandazione tra ieri e oggi. Tutto il concetto si racchiude in quel 'stai attento'. Avrebbe potuto dire: 'La prossima volta che esco in macchina starò ancora più attenta ai ciclisti'. E invece no: sei tu che vai in bici a dover stare attento, perché la strada non è per te. E se questo lo dicono madri, padri, mogli, mariti di ciclisti – persone che hanno a cuore la nostra pelle – immaginiamo cosa possa pensare la persona comune, che dei ciclisti se ne frega nel migliore dei casi, quando non li odia addirittura.
Si parla di cosa fare. Io non lo so. Sono già stato investito due volte e per fortuna me la sono sempre cavata. Però una cosa è certa: di norma, in qualsiasi situazione, chi maneggia qualcosa di pericoloso deve essere il più attento. In cucina il cuoco non si mette a lanciare i coltelli. In un cantiere l'operaio non butta i calcinacci giù da un balcone senza curarsi di chi ci sia sotto.
E allora perché in strada chi guida un’auto( anche quel cuoco che non lancia coltelli o quell'operaio che non butta i calcinacci dal balcone) si sente esonerato da questa responsabilità nei confronti di chi è più vulnerabile? Perché continuare a chiedere ai ciclisti di stare attenti, come se fosse un errore la loro stessa presenza sulla strada? Le strade sono di tutti, ma chi guida auto furgoni o camion ha una responsabilità maggiore, perché un errore, una distrazione o una scelta sconsiderata può costare la vita a qualcuno. E questo non possiamo più accettarlo. Non come ciclisti, ma prima di tutto come esseri umani.
PURTROPPO sono il padre di un giovane ciclista. La prima volta che mi ha detto vorrei fare ciclismo ho detto semplicemente NO! Aveva 5 anni, ha insistito , e io ho cercato di convincerlo a cambiare idea, ho preso tempo. Arrivato a 8 anni l'insistenza era tale da farmi capire che per lui quello non era un capriccio, era un sogno; l'ho accontentato. Oggi è un allievo, più volte alla settimana prende la bici, esce e si allena su strada. Quando lo vedo uscire, gli dico stai attento. Non perchè se succede qualcosa è per colpa sua, ma perchè purtroppo l'unica cosa che può fare è aprire gli occhi e cercare di evitare le cazzate altrui. Lui è fuori, in balia della stupidità di chi non comprende che la strada è di tutti e io mi trovo a guardare la schermata di Garmin live track a fissare un puntino sullo schermo sperando sempre di vedergli fare un passo avanti.
Essere un genitore non è facile, essere il genitore di un ciclista è difficilissimo.
 

FedeNova12

Pignone
7 Febbraio 2020
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Rockrider 520 e triban 520 gravel
Ma magari funzionasse così, sarei il primo ad appoggiare campagne del genere. Purtroppo però sono convinto che sul cittadino medio questo non funzioni, quanto meno in Italia. Un esempio, le conseguenze potenziali della guida in stato di ebrezza o dell'uso del cellulare alla guida sono note da tempo e ben pubblicizzate, eppure senti a gente parlarne e (forse) attenersi alle regole sono in occasione dei rinnovi del CdS e degli inasprimenti delle sanzioni. Poi, trascorso un po' di tempo e raffreddatasi la questione, tutto torna come prima. Già ora, nonostante il gran parlare delle nuove sanzioni introdotte, io continuo a vedere gente che guida tranquillamente con il cellulare all'orecchio, tanto la possibilità di essere beccati è la solita e tendente allo zero. Figurati se certi soggetti si possono lasciare istruire da una campagna di sensibilizzazione...
Beh ma anche nel caso dell'alcool o del cellulare non mi sembra ci sia una grande campagna di sensibilizzazione...
Poi mi sembra ovvio che se metti pattuglie ovunque come in svizzera allora diventano tutti dei guidatori diligentissimi.
Però quello che dici tu, che tutti si ricordano del CDS solo quando ci sono le novità, in parte conferma l'utilità di queste campagne. Cioè, la gente si ricorda delle regole solo quando gliele ricordi, no? E quindi tanto vale ricordargliele in continuo con gli spot pubblicitari.
 

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Ammiraglia
21 Marzo 2010
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Rovigo
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Rewel Chorus 11; Vetta Centaur 10; Giant Athena 9; Bianchi Vento 602 Veloce 8; Benotto 900sp 300ex 7

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