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La bici da corsa...e i giovani??
Testo
<blockquote data-quote="Viandante" data-source="post: 4812444" data-attributes="member: 61564"><p>Era qualcosa con cui parlavo con un amico pochi giorni fa... perché non si vedono giovani ciclisti in circolazione?</p><p></p><p>Sono le solite chiacchiere da bar con interpretazioni personali che trovano il tempo che trovano. </p><p></p><p>Le considerazioni sono di svariata natura... c'è un investimento economico non indifferente nell'acquisto di una bicicletta di livello medio-basso per cominciare e dell'equipaggiamento adatto per uscire; per poter fare un'uscita discreta è necessario essere ben riposati, cosa poco confacente con certi luoghi di aggregazione sociale; il calcio che è lo sport che va per la maggiore, oltre ad essere economico, è anche molto facile da praticare se non si avanza la pretesa di diventare campioni del mondo... un pallone, due porte improvvisate e si gioca.</p><p></p><p>I giovanissimi di mia conoscenza (19/20 anni) che praticano spontaneamente il ciclismo sono persone fuori dal comune che hanno scelto di misurarsi con sè stessi (chiudendo il cerchio con la corsa e il nuoto, più banalmente il triathlon). In questa categoria non rientrano giovani che hanno dietro una tradizione familiare di ciclismo.</p><p></p><p>Malgrado rientro nella categoria degli under 30, il ciclismo è spesso visto come uno sport per persone dai quaranta anni in avanti, nell'immaginario collettivo richiede uno sforzo fisico non indifferente (ma chi me lo fa fare?) e non da ultimo, è considerato pericoloso... su quest'ultimo punto l'unico appunto che mi sento di muovere è il seguente: vado in bicicletta sulla strada da tanti anni (ho cominciato con una mtb, ora con una bdc), sono caduto qualche volta (nulla di grave per fortuna), ho rimediato qualche foratura e per mia fortuna raramente ho avuto a che fare con degli automobilisti stupidi (fino ad oggi... tocco ferro perché ne basta uno per commettere l'irreparabile) ma ad oggi non ho mai lamentato un malanno come tra chi pratica sport traumatici come il calcio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Viandante, post: 4812444, member: 61564"] Era qualcosa con cui parlavo con un amico pochi giorni fa... perché non si vedono giovani ciclisti in circolazione? Sono le solite chiacchiere da bar con interpretazioni personali che trovano il tempo che trovano. Le considerazioni sono di svariata natura... c'è un investimento economico non indifferente nell'acquisto di una bicicletta di livello medio-basso per cominciare e dell'equipaggiamento adatto per uscire; per poter fare un'uscita discreta è necessario essere ben riposati, cosa poco confacente con certi luoghi di aggregazione sociale; il calcio che è lo sport che va per la maggiore, oltre ad essere economico, è anche molto facile da praticare se non si avanza la pretesa di diventare campioni del mondo... un pallone, due porte improvvisate e si gioca. I giovanissimi di mia conoscenza (19/20 anni) che praticano spontaneamente il ciclismo sono persone fuori dal comune che hanno scelto di misurarsi con sè stessi (chiudendo il cerchio con la corsa e il nuoto, più banalmente il triathlon). In questa categoria non rientrano giovani che hanno dietro una tradizione familiare di ciclismo. Malgrado rientro nella categoria degli under 30, il ciclismo è spesso visto come uno sport per persone dai quaranta anni in avanti, nell'immaginario collettivo richiede uno sforzo fisico non indifferente (ma chi me lo fa fare?) e non da ultimo, è considerato pericoloso... su quest'ultimo punto l'unico appunto che mi sento di muovere è il seguente: vado in bicicletta sulla strada da tanti anni (ho cominciato con una mtb, ora con una bdc), sono caduto qualche volta (nulla di grave per fortuna), ho rimediato qualche foratura e per mia fortuna raramente ho avuto a che fare con degli automobilisti stupidi (fino ad oggi... tocco ferro perché ne basta uno per commettere l'irreparabile) ma ad oggi non ho mai lamentato un malanno come tra chi pratica sport traumatici come il calcio. [/QUOTE]
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