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<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6300644" data-attributes="member: 1850"><p>Io normalmente apprezzo i tuoi interventi e la tua onestà, ma qui mi sembra che ci siano un bel po' di luoghi comuni un po' "buttati li".</p><p></p><p>In primis le "biciclette sono tutte uguali": ma le hai mai viste le biciclette di 20 anni fa? Quelle in acciaio per intenderci. In mancanza di congiunzioni particolari o serigrafie quelle si che erano impossibili (o molto difficilmente) riconoscibili. Oggi per non distinguere una bici dall'altra anche sverniciate bisogna essere orbi...</p><p></p><p>La questione del carbonio migliore poi non si limita solamente alla materia prima. Materie prime differenti impongo anche layout differenti e quindi progettazioni differenti su dove metterlo il carbonio. Su un telaio di gamma medio-bassa la cosa non pone chissà che problemi tanto si abbonda, ma su telai top di gamma, come quelli odierni che pesano 800gr è già un altro paio di maniche. Soprattutto se si considera che sono prodotti <u>industriali</u>, non artigianali e pertanto "tarati" specificamente per il cliente, e che quindi devono andare bene per diverse tipologie di clienti. Esempio, una taglia XL col telaio da 850gr deve andare bene sia per un potenziale cliente, che si presume esser alto attorno al metro e 90, che può avere il fisico alla Wiggins, ma anche quello che può facilmente pesare 90Kg. Non è cosi scontato.</p><p></p><p>Con questo non sto dicendo che progettare un telaio da bici sia come progettare la sonda da mandare su Marte, ma un po' di rispetto per chi ci lavora dietro ogni tanto ci vorrebbe. In fondo si tratta pur sempre di ingegneri, non di taroccatori che disegnano il telaio con Paint. Altro che "investimento in sviluppo zero". Chi ha fatto zero investimenti in sviluppo compra gli open mould da catalogo, ma c'è anche chi gli investimenti li fa per davvero e ci spende dei soldi, per progettare, testare, certificare, etc...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6300644, member: 1850"] Io normalmente apprezzo i tuoi interventi e la tua onestà, ma qui mi sembra che ci siano un bel po' di luoghi comuni un po' "buttati li". In primis le "biciclette sono tutte uguali": ma le hai mai viste le biciclette di 20 anni fa? Quelle in acciaio per intenderci. In mancanza di congiunzioni particolari o serigrafie quelle si che erano impossibili (o molto difficilmente) riconoscibili. Oggi per non distinguere una bici dall'altra anche sverniciate bisogna essere orbi... La questione del carbonio migliore poi non si limita solamente alla materia prima. Materie prime differenti impongo anche layout differenti e quindi progettazioni differenti su dove metterlo il carbonio. Su un telaio di gamma medio-bassa la cosa non pone chissà che problemi tanto si abbonda, ma su telai top di gamma, come quelli odierni che pesano 800gr è già un altro paio di maniche. Soprattutto se si considera che sono prodotti [U]industriali[/U], non artigianali e pertanto "tarati" specificamente per il cliente, e che quindi devono andare bene per diverse tipologie di clienti. Esempio, una taglia XL col telaio da 850gr deve andare bene sia per un potenziale cliente, che si presume esser alto attorno al metro e 90, che può avere il fisico alla Wiggins, ma anche quello che può facilmente pesare 90Kg. Non è cosi scontato. Con questo non sto dicendo che progettare un telaio da bici sia come progettare la sonda da mandare su Marte, ma un po' di rispetto per chi ci lavora dietro ogni tanto ci vorrebbe. In fondo si tratta pur sempre di ingegneri, non di taroccatori che disegnano il telaio con Paint. Altro che "investimento in sviluppo zero". Chi ha fatto zero investimenti in sviluppo compra gli open mould da catalogo, ma c'è anche chi gli investimenti li fa per davvero e ci spende dei soldi, per progettare, testare, certificare, etc... [/QUOTE]
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