La lotta al doping continua!! Cinque arresti, c'è anche un giornalista

Ghila

Passista
18 Giugno 2009
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Scusate, ma a voi sembra normale dare del guaranà ad un ragazzino? personalmente ho iniziato a bere caffè a 16 17 anni e al massimo una tazzina...possibile che in questo Paese non c'è più nessuno che si indigni?A mia figlia non darei mai del guaranà....da piccoli devono vivere lo sport come divertimento non con l'ossessione della prestazione a tutti i costi altrimenti dove sta il valore educativo dello sport?dopo non ci lamentiamo se quando crescono si dopano o peggio si fanno di coca perchè ormai bisogna vivere sempre al massimo della prestazione in qualsiasi campo della vita dallo sport allo studio al divertimento.....

mio padre mi dava da assaggiare caffè a 5 anni, ma noi abbiamo un industria di lavorazione del caffè quindi è un altra cosa. volevo comunque rassicurarvi che il guaranà, così come il ginseng, vengono importati non sotto la forma di essenza bensì di preparato. hanno concentrazioni minime e se assunte anche da un bambino non provocano danni.

per quello che riguarda il concetto di dare guaranà al figlio per farlo andare più forte vorrebbero bastonati i genitori. ma ti garantisco che il guaranà sarebbe il male minore, frequento gare di bambini perchè la mia squadra ha un baby team di 37 bimbi...a fine gara i genitori si litigano sempre tra di loro.
 

cancellara

Pignone
3 Ottobre 2008
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punti 2 e 3 sono opinioni tue

punto 4 nell'intervista non parlava dei prof con il passaporto biologico ma del ciclismo giovanile

punto 1 se riesci ad andare in tv e ad incappucciarti direi che il più è fatto:mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen: non offenderti sto scherzando tutte le opinioni sono rispettabili ma la tentazione della battuta era troppao-o

quest'anno si sono fatti controlli antidoping pure negli esordienti... e non solo ai campionati nazionali...
poi ha detto che negli juniores TUTTE le squadre usano epo e altri ormoni... sono cose che non ritengo vere visto che conosco vari corridori juniores che non si fanno (e ottengo ottimi risultati)..
poi mi sarebbe piaciuto che al posto di "ex ciclista" ci fosse stato scritto "ex proff" o "ex dilettante" perchè dire "ex ciclista" significa che ha praticato ciclismo in una categoria non specificata..
 

ascia69

Apprendista Velocista
1 Ottobre 2007
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Bici
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mio padre mi dava da assaggiare caffè a 5 anni, ma noi abbiamo un industria di lavorazione del caffè quindi è un altra cosa. volevo comunque rassicurarvi che il guaranà, così come il ginseng, vengono importati non sotto la forma di essenza bensì di preparato. hanno concentrazioni minime e se assunte anche da un bambino non provocano danni.

per quello che riguarda il concetto di dare guaranà al figlio per farlo andare più forte vorrebbero bastonati i genitori. ma ti garantisco che il guaranà sarebbe il male minore, frequento gare di bambini perchè la mia squadra ha un baby team di 37 bimbi...a fine gara i genitori si litigano sempre tra di loro.

Nel campo sei più ferrato di me quindi non insisto...dovrai ammettere però che se anche non sarà una sostanza pericolosa però, fa si che il ragazzo pensi che per andare forte ci vuole qualche cosa di "esterno" e con le proprie forze non è sufficiente.La rovina di questi ragazzini sono i genitori frustrati e questo non solo nel ciclismo....
 

Ghila

Passista
18 Giugno 2009
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Nel campo sei più ferrato di me quindi non insisto...dovrai ammettere però che se anche non sarà una sostanza pericolosa però, fa si che il ragazzo pensi che per andare forte ci vuole qualche cosa di "esterno" e con le proprie forze non è sufficiente.La rovina di questi ragazzini sono i genitori frustrati e questo non solo nel ciclismo....

d'accordissimo.
 

Zener

Apprendista Scalatore
14 Gennaio 2005
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Laddove c'era una volta il velodromo olimpico
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Orbea Orca OMR 2015 Dark - Orbea Orca 2009 Campione Italiano

[url]http://www.ciclonet.it/default.asp?action=view&idn=22860&language=IT[/URL]

mentre qui potete scaricare e leggere il comunicato.

Premesso che naturalmente il comunicato è "di parte", personalmente ne condivido buona parte: sono convinto che il ciclismo sia uno tra gli sport dove il problema è serio e dilagante ma condivido l'idea che questo sia probabilmente l'unico sport dove si fanno tanti e seri controlli ("seri" nel senso che si utilizzano alcune tra le tecniche più sofisticate in campo scientifico, cosa che sport come il "pulito" calcio non fà)
 

anenkim

Apprendista Velocista
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dove c'è salita
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columbus
STRISCIA LA NOTIZIA. Altri incapucciati, altre farneticazionihttp://www.tuttobiciwe b.it/showimg.php?cod=34265&tp=n
Un altro incapucciato, un'altra testimonianza chiara a volto coperto. Ma questa volta, anche Eugenio Capodacqua, noto esperto di questioni di doping nel mondo del ciclismo, avanza non poche perplessità su quanto è stato detto ieri sera dall'ennessimo incapucciato negli studi di Striscia la Notizia. Ecco il contenuto del pezzo di Capodacqua apparso su [url]www.sportpro.it[/URL].

Ancora doping a "Striscia la notizia";
ancora un pentito e ancora anonimo. Questa volta le rivelazioni (peraltro assai
approssimative) riguardano un ex dopato che svela alla sua maniera, cioè molto
alla rinfusa, come è facile eludere i controlli antidoping, anche con la
collaborazione della squadra di appartenenza. "Ho usato l'Epo, il cortisone e il
testosterone - dice il testimone che ovviamente teme di subire ripercussioni
personali da parte dell'ambiente - alla proposta di migliorare le mie
prestazioni con il GH, l'ormone della crescita, ho deciso di smettere di fare il
ciclista". Insomma, avrebbe fatto di tutto e poi avrebbe rinunciato di fronte
all'ultimo, tutto sommato non insuperabile, "ostacolo". Ma c'è di più: "La
società, se sei dopato, una volta tagliato il traguardo, prima del controllo, ti
può fare delle flebo di bicarbonato". Affermazione grave, che chiama in causa la
complicità dei dirigenti di squadra, ma difficilmente credibile per chi conosce
l'ambiente e come si svolgono i test, cui pure sfuggono tante sostanze. Infatti
per fare una flebo (e per giunta di bicarbonato, anche questa pratica vietata
dalla legge 376/2000) ci vuole del tempo, almeno una mezz'ora, durante la quale
- se le regole vengono rispettate - l'atleta destinato ai controlli è sotto lo
sguardo dello "chaperon", un incaricato dei controlli. Questo accade nelle corse
più importanti e può non succedere nelle corse minori e tantomeno in gare
giovanili, dove si annida il doping più selvaggio in questo momento. Dunque
pratica possibile, ma di difficile attuazione. Più facile contaminare le urine
in modo che degradino e non possano essere analizzate a fondo dal laboratorio.
Ma la soluzione proposta dal testimone (ancora una volta poco credibile) è
davvero fantasiosa:"Quasi ogni corridore nel proprio borsello ha dei chicchi di
riso, non so che sostanza fosse, che, se messi sulla punta del pene, filtravano
tutto, modificando i risultati delle analisi dell'urina". A parte la difficoltà
di tenere un chicco in quella scomoda posizione a filtrare il getto di urina,
non ci sarebbe davvero la necessità di tanto equilibrismo - citato forse più per
fare colpo sull'ignaro interlocutore che altro. Bastano pochi grammi di una
certa sostanza (che ci guardiamo bene dallo svelare) sotto le unghie da far
sciogliere nell'urina mentre si minge. Insomma più che un testimone sembra un
orecchiante che ha raccontato all'ingenuo Laudadio ciò che voleva. Ben sicuro di
non essere smentito. Dove il "teste" invece tocca un nervo scoperto è sulla
cruda realtà di certo ciclismo, quando dice: "Ho visto tantissimi corridori
trattati come cavalli. Ne ho visti alcuni che non capivano più nulla e avevano
bisogno del doping come dell'aspirina per il raffreddore. Arriva la dipendenza:
ogni anno devi aumentare le dosi e ogni anno esce una sostanza più forte, più
pesante". Una situazione ahimè già vista nella realtà con corridori di
primissimo piano finiti nella dipendenza del doping prima e della droga poi».
 

CONTERALLY

Pignone
5 Febbraio 2012
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Castenedolo BS
blog.libero.it
Bici
Bianchi - citybike
In questa discussione emerge chiaramente che il fenomeno doping ed i suoi rimedi sono una guerra che tende ad aumentare la sua virulenza più che a risolversi. Di fronte a ciò mi pongo la domanda su quali altri strumenti possano essere introdotti per chiudere una questione che sta alla base dello sport e ne stravolge gli scopi. Viste tutte le scappatoie che comunque si trovano per arrivare ad ottenere il "veleno", mi è risultato possibile concepire dei controlli su tutta l'azione di ogni atleta, mediante il monitoraggio della sua fatica. Il cardiofrequenzimetro è lo strumento che permette di registrare il battito cardiaco di un atleta, che per sè, constateremmo normalizzato dal doping, ma se lo mettiamo in relazione al potenziale effettivo dell'atleta, ci dimostrerebbe quando la normalità è indizio di doping. Non so quali altre sonde si possano concepire per avere la necessaria garanzia di correttezza legale, ed ora mi basta lasciare nelle esperte mani di chi sa quasi tutto su tale scottante argomento, l'approfondimento su ulteriori rimedi. Voglio ricordare che attualmente i costi di prevenzione e repressione del fenomeno sono sproporzionati, e che l'approccio a naso delle indagini, non è per nulla consono alle discipline sportive che normalmente prevedono che la prassi sia osservata da tutti i concorrenti, come il numero dei tacchetti sotto le scarpe dei calciatori. Se andassimo a controllare solo quelle di chi ci sembra avere maggiore presa, dubito che in campo vi sia uno svolgimento sufficentemente regolare per la convalida della gara. Soggiacendo ad un unica giurisprudenza sportiva, si pone anche il problema dell'annullamento delle gare, in cui i casi i doping accertati sono solo la punta di un iceberg. C'è una nave in pericolo.
 

all_i_need_is_bike

Apprendista Cronoman
22 Marzo 2007
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human-powered
Viste tutte le scappatoie che comunque si trovano per arrivare ad ottenere il "veleno", mi è risultato possibile concepire dei controlli su tutta l'azione di ogni atleta, mediante il monitoraggio della sua fatica. Il cardiofrequenzimetro è lo strumento che permette di registrare il battito cardiaco di un atleta, che per sè, constateremmo normalizzato dal doping, ma se lo mettiamo in relazione al potenziale effettivo dell'atleta, ci dimostrerebbe quando la normalità è indizio di doping.
Per avere un controllo più efficace c'è chi propone di affiancare al passaporto biologico il monitoraggio del profilo di potenza dell'atleta, al fine di monitorare su un lungo periodo variazioni "anomale" (tipicamente incrementi difficilmente spiegabili) nelle capacità di prestazione.

PS La situazione a 132 giorni dall'evento olimpico:
http://www.reuters.com/article/2012/03/15/doping-epo-idUSL4E8EF70520120315[url]http://www.reuters.com/article/2012/03/15/doping-epo-idUSL4E8EF70520120315[/URL]
al di là degli apprezzabili passi avanti per limitarne la pratica, sembra che si sia comunque ancora abbastanza lontani dal poter dire che il problema è sotto controllo.