http://www.sportpro.it/doping/news/2010/02.htm#LANDIS
Dire che la vicenda di Floyd Landis (a sinistra nella foto), l’americano positivo al Tour 2006 e per questo privato del titolo, si tinge di giallo è puro eufemismo, perchè la notizia divulgata dal capo dell’agenzia francese antidoping Pierre Bordry in una intervista all’agenzia Reuter è di quelle che farebbe sobbalzare il più avveniristico degli 007, con tanto di hacker, computer e spionaggio telematico. Per l’americano, infatti, la giustizia francese avrebbe spiccato addirittura un mandato di arresto internazionale. Il giudice Thoma Cassuto , che si è occupato della vicenda sarebbe arrivato alla conclusione che Landis avrebbe tentato di “hackerare” il computer del laboratorio di Chatenay Malabry. Un vero e proprio tentativo di spionaggio, secondo quanto emerso, attraverso l’aiuto di esperti hacker, cui l’americano, presomibilmente, si sarebbe rivolto per cercare di manipolare i dati della sua positività al testosterone.
“Caputo ci ha informato – dice Brodry – che il Tribunale di Grande Istanza di Nanterra ha spiccato un mandato di arresto internazionale il 28 gennaio scorso, contro Floyd Landis, dopo che il computer del nostro laboratorio era stato attaccato dagli hacker”. Evidentemente nelle indagini deve essere emerso un collegamento fra l’azione degli hacker e il corridore americano. Landis aveva cercato disperatamente di dimostrare che col testosterone non aveva avuto nulla a che fare, nonostante la positività fosse chiara e senza ombre, perfino i dirigenti della sua ex squadra la Phonak avevano sottolineato quella realtà attribuendola ad una cura per la tiroide. Landis si era affidato anche a costose perizie che però non erano approdate a nulla di concreto. La squalifica (due anni) è rimasta, confermata anche dall’Agenzia antidoping statunitense e da una sentenza del Tas, il tribunale arbitrale dello sport che aveva rigettato la sua tesi di un errore di laboratorio per la sua positività. “Era stato convocato dal giudice – dice ancora Bordry – ma non si è presentato, di qui la richiesta di arresto internazionale”. L’agenzia antidoping francese aveva sporto denuncia contro ignoti dopo aver scoperto che i propri computer di laboratorio erano statio hackerati nel settembre 2006. Landis, che ha 34 anni vorrebbe ritornare a correre il Tour de France. “Sebra che Landis – aggiunge Bordry – volesse fare tutto il possibile per entrarenel nostro sistema conmputerizzato per cercare di provare che il laboratorio aveva sbagliato. Durante le indagini gli inquirenti sarebbero riusciti a rintracciare un netowork di hacker dietro l’ex corridore”.