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Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Testo
<blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 6794752" data-attributes="member: 89446"><p>Opinioni s'intende: letta così non mi sento di criticarli. La situazione va valutata nel contesto di questo momento, la tappa accorciata avrebbe potuto cambiare le sorti di un giro che alla fine è risultato spettacolare? La risposta non la sapremo mai, però la tappa pianeggiante sarebbe servita solo di transizione tra il giorno precedente e il seguente, con ore sotto l'acqua per arrivare a uno sprint finale.</p><p>Sarebbe stata come la SanRemo: non succede nulla fino a 20km dalla fine, e i 250km servono solo a consumarti le energie per rendere più incerta la volata finale. Certo, tutto avrebbe potuto succedere, fughe, ventagli, ecc., ma anche un arrivo a gruppo compatto.</p><p></p><p>Dispiace per chi aveva organizzato di andare a vederlo, per quelli a cui non è passato sotto casa, però i ciclisti non sono gladiatori che vogliamo veder morire nel Colosseo. </p><p></p><p>L'organizzazione, che tanto si è lamentata in diretta TV del comportamento dei corridori, è esattamente la stessa che al Giro di Lombardia non ha messo una protezione su quel ponte dove qualcuno è volato di sotto, e che ha fatto fare l'ultima tappa del giro 2018 sulle strade di Roma che sembrano quelle di Beirut o Sarajevo.</p><p></p><p>Chi è senza peccato scagli la pirma pietra.</p><p></p><p>Poi ci sta che Vegni vada in televisione incavolato nero per questa decisione improvvisa, ci sta che reagisca d'impulso, ci sta anche che Alessandra De Stefano tiri fuori il leone che c'è in lei (giusto per restare al Colosseo), ma in quel momento quella è stata la decisione giusta da prendere. Eliminare una tappa inutile ai fini della classifica per poter rendere il Giro spettacolare fino all'ultimo, con rispetto per chi ci fa emozionare in sella a una bici e che tutti noi vorremmo essere al loro posto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EliaCozzi, post: 6794752, member: 89446"] Opinioni s'intende: letta così non mi sento di criticarli. La situazione va valutata nel contesto di questo momento, la tappa accorciata avrebbe potuto cambiare le sorti di un giro che alla fine è risultato spettacolare? La risposta non la sapremo mai, però la tappa pianeggiante sarebbe servita solo di transizione tra il giorno precedente e il seguente, con ore sotto l'acqua per arrivare a uno sprint finale. Sarebbe stata come la SanRemo: non succede nulla fino a 20km dalla fine, e i 250km servono solo a consumarti le energie per rendere più incerta la volata finale. Certo, tutto avrebbe potuto succedere, fughe, ventagli, ecc., ma anche un arrivo a gruppo compatto. Dispiace per chi aveva organizzato di andare a vederlo, per quelli a cui non è passato sotto casa, però i ciclisti non sono gladiatori che vogliamo veder morire nel Colosseo. L'organizzazione, che tanto si è lamentata in diretta TV del comportamento dei corridori, è esattamente la stessa che al Giro di Lombardia non ha messo una protezione su quel ponte dove qualcuno è volato di sotto, e che ha fatto fare l'ultima tappa del giro 2018 sulle strade di Roma che sembrano quelle di Beirut o Sarajevo. Chi è senza peccato scagli la pirma pietra. Poi ci sta che Vegni vada in televisione incavolato nero per questa decisione improvvisa, ci sta che reagisca d'impulso, ci sta anche che Alessandra De Stefano tiri fuori il leone che c'è in lei (giusto per restare al Colosseo), ma in quel momento quella è stata la decisione giusta da prendere. Eliminare una tappa inutile ai fini della classifica per poter rendere il Giro spettacolare fino all'ultimo, con rispetto per chi ci fa emozionare in sella a una bici e che tutti noi vorremmo essere al loro posto. [/QUOTE]
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