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Maratona dles Dolomites 2017: la ricerca della perfezione continua
Testo
<blockquote data-quote="Valerio_S" data-source="post: 5928122" data-attributes="member: 100784"><p>Salve a tutti, provo timidamente a raccontarmi la mia prima MdD, anzi la mia prima GF!</p><p></p><p>Da sempre appassionato di ciclismo, ho iniziato a pedalare solo a dicembre per perdere un pò di peso e cercare di avere una vita un pò meno sedentaria, poi la passione è andata rapidamente crescendo fino alla pazza idea di partecipare alla Maratona.</p><p></p><p>Ci sono arrivato, da inesperto assoluto, con circa 3000 km e 25000d+, quindi molto poco e probabilmente con poca qualità, soprattutto con 20 giorni di stop da fine maggio a 2 settimane fa per un problema alla bendelletta del ginocchio sx, praticamente risolto con tanta dedizione per non perdere l'evento.</p><p></p><p>Da inesperto assoluto mi sono vestito troppo, pur non essendo freddoloso, e da inesperto assoluto non sapevo bene se sarei riuscito a fare il medio - come mi ero prefissato - o se avessi dovuto limitarmi al Sellaronda. Non sapevo in primis se il ginocchio mi avrebbe lasciato in pace, avendo pedalato sempre agilissimo nelle ultime due settimane, e se lo stop dell'ultimo mese potesse nuocermi sul Valparola. Come sapete tutti meglio di me, la crisi è sempre un enorme fastidio, anche solo quando si ha l'obiettivo di concludere dignitosamente.</p><p></p><p>Quindi, da innamorato dell'Alta Badia e dintorni (prima vacanza a La Villa a 2 anni coi miei genitori, ci sono poi tornato spesso con la moglie e questa volta anche col mio piccolo di 14 mesi) sono partito con calma, occhi e cuore aperto per godermi una GF così bella; soprattutto, per godermi questi posti da una prospettiva diversa e mai provata sin qui.</p><p></p><p>Non sapevo quanto avesse retto la gamba e se avessi sofferto i 2000 m, morale della favola dopo un Sellaronda calmissimo, con lunga sosta al ristoro del Gardena (e inutili soste tra Campolongo e Pordoi per mantellina) mi sono trovato a pedalare bene sul secondo Campolongo e addirittura ancora meglio sul Falzarego/Valparola, proprio dove temevo di piantarmi. Arrivato al Valparola, dopo aver passato numerosi compagni d'avventura e fatta altra inutile sosta al ristoro (però che duro quell'ultimo km impietoso) mi sono reso conto che ne avevo ancora ma a quel punto c'era poco da spingere, mi sono goduto la meravigliosa discesa verso La Villa, superato bene il Mur dl Giat (fatto 100 volte in auto negli anni scorsi, alloggiamo proprio sopra la chiesa di La Villa) e pedalato sorridendo fino al traguardo.</p><p></p><p>Chiuso in 6h01, non mi ricordavo neppure che il medio sotto 6 h dava diritto alla terza griglia :-), di cui 5h25 pedalati. Il giorno dopo praticamente neppure mal di gambe e ginocchio a posto.</p><p></p><p>Che dire, felicissimo dell'esperienza e del gusto della scoperta, certo come si dice l'esperienza è la somma degli errori fatti e io ne ho fatti tanti, avrei già voglia di ripartire per godermi di nuovo l'esperienza con un pò più di "decisione".</p><p></p><p>Arrivederci, speriamo, al prossimo anno!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Valerio_S, post: 5928122, member: 100784"] Salve a tutti, provo timidamente a raccontarmi la mia prima MdD, anzi la mia prima GF! Da sempre appassionato di ciclismo, ho iniziato a pedalare solo a dicembre per perdere un pò di peso e cercare di avere una vita un pò meno sedentaria, poi la passione è andata rapidamente crescendo fino alla pazza idea di partecipare alla Maratona. Ci sono arrivato, da inesperto assoluto, con circa 3000 km e 25000d+, quindi molto poco e probabilmente con poca qualità, soprattutto con 20 giorni di stop da fine maggio a 2 settimane fa per un problema alla bendelletta del ginocchio sx, praticamente risolto con tanta dedizione per non perdere l'evento. Da inesperto assoluto mi sono vestito troppo, pur non essendo freddoloso, e da inesperto assoluto non sapevo bene se sarei riuscito a fare il medio - come mi ero prefissato - o se avessi dovuto limitarmi al Sellaronda. Non sapevo in primis se il ginocchio mi avrebbe lasciato in pace, avendo pedalato sempre agilissimo nelle ultime due settimane, e se lo stop dell'ultimo mese potesse nuocermi sul Valparola. Come sapete tutti meglio di me, la crisi è sempre un enorme fastidio, anche solo quando si ha l'obiettivo di concludere dignitosamente. Quindi, da innamorato dell'Alta Badia e dintorni (prima vacanza a La Villa a 2 anni coi miei genitori, ci sono poi tornato spesso con la moglie e questa volta anche col mio piccolo di 14 mesi) sono partito con calma, occhi e cuore aperto per godermi una GF così bella; soprattutto, per godermi questi posti da una prospettiva diversa e mai provata sin qui. Non sapevo quanto avesse retto la gamba e se avessi sofferto i 2000 m, morale della favola dopo un Sellaronda calmissimo, con lunga sosta al ristoro del Gardena (e inutili soste tra Campolongo e Pordoi per mantellina) mi sono trovato a pedalare bene sul secondo Campolongo e addirittura ancora meglio sul Falzarego/Valparola, proprio dove temevo di piantarmi. Arrivato al Valparola, dopo aver passato numerosi compagni d'avventura e fatta altra inutile sosta al ristoro (però che duro quell'ultimo km impietoso) mi sono reso conto che ne avevo ancora ma a quel punto c'era poco da spingere, mi sono goduto la meravigliosa discesa verso La Villa, superato bene il Mur dl Giat (fatto 100 volte in auto negli anni scorsi, alloggiamo proprio sopra la chiesa di La Villa) e pedalato sorridendo fino al traguardo. Chiuso in 6h01, non mi ricordavo neppure che il medio sotto 6 h dava diritto alla terza griglia :-), di cui 5h25 pedalati. Il giorno dopo praticamente neppure mal di gambe e ginocchio a posto. Che dire, felicissimo dell'esperienza e del gusto della scoperta, certo come si dice l'esperienza è la somma degli errori fatti e io ne ho fatti tanti, avrei già voglia di ripartire per godermi di nuovo l'esperienza con un pò più di "decisione". Arrivederci, speriamo, al prossimo anno! [/QUOTE]
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