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Marche - Umbria - Lazio
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<blockquote data-quote="gersh91" data-source="post: 6714734" data-attributes="member: 146024"><p>Lascio il mio primo intervento nel forum in questo topic, visto che nei miei primi due anni di bici ho esplorato in lungo e largo le Marche (ora abbandonate per lavoro, ma delle zone che potevo raggiungere da casa non mi era rimasto davvero nulla da scoprire). </p><p>Il giro più bello possibile è senza dubbio il giro dei Sibillini, che ovviamente si può fare in mille salse. Secondo me vale la pena di farlo con questo percorso: Sarnano, Sassotetto, Macereto, Frontignano, Castelluccio e Montemonaco. Vengono sui 4000 metri di dislivello e sui 200 km a memoria. La salita di Sassotetto (versante classico o Laminox) è la più dura ma in partenza (in estate col fresco) si può passeggiare. Discesa molto facile verso Fiastra, poi Macereto, dove il Santuario è chiuso ma il fascino rimane intatto. Inoltre hanno recentemente riasfaltato buona parte della strada. Dal valico sopra Macereto (di cui non ricordo il nome, forse Arette?) a Ussita la strada è messa piuttosto male ma non è pericolosa visto che comunque è sempre completamente vuota. Poi da Ussita o si scende a Visso oppure si fa una cosa che non si dovrebbe fare: salita verso Frontignano e discesa verso Castelsantangelo (non si dovrebbe fare perché la discesa è chiusa da quanto c'è stato il terremoto, ma di fatto in bici si passa e fino alla scorsa estate non c'erano veri ostacoli al transito). La salita di Frontignano secondo me è molto molto bella, farsi il giro dei Sibillini senza salire lì lascia un senso di incompiutezza. Da Castelsantangelo, comunque ci si arrivi, il vero scoglio del giro, cioè la salita verso Castelluccio (anche questa non ho mai capito come si chiama, personalmente la chiamo Monte Prata, ho sentito anche Forca di Gualdo, oppure semplicemente Pian Perduto). Salita vera nella prima parte, spiana nella seconda però a questo punto il dislivello ha superato i 3000 metri (poi partendo presto qua ci si arriva verso l'ora di pranzo o anche dopo, quindi se si fa in estate si prende il vero caldo). La "particolarità" di questa salita è che a differenza di quasi tutte le altre salite delle Marche qui sei circondato dalle montagne, sembra una stupidaggine ma l'atmosfera è diversa da un Sassotetto o da un Petrano, da dove vedi il mare. In cima Castelluccio, il posto più bello delle Marche (anche se non è nelle Marche). Il dentello per risalire alla Forca di Presta ci mette sempre del suo per aumentare la fatica, specie gli ultimissimi metri. Discesa anche qua molto bella, questa un po' più pericolosa perché in estate di gente ce n'è davvero tanta e la maggior parte sale da lì (almeno fino all'anno scorso, quest'anno mi sembra che abbiano riaperto stabilmente la strada da Castelsantangelo, quindi forse si distribuiscono di più). Da qui per tornare alla partenza ci sono altri quattro tratti in salita: il "risciacquo" verso il Montegallo lungo la discesa della Forca di Presta, un tratto tra Balzo e Montemonaco a cui non so dare un nome, la salita di Montemonaco (che mi piace un sacco ma se fatta con un minimo di energia nelle gambe...) e il piccolo valico tra Amandola e Sarnano. </p><p>Per me va rigorosamente fatto in questo senso antiorario, perché si prendono le salite più belle e perché è più duro, anche se poi il dislivello ovviamente è lo stesso. </p><p></p><p>L'altro "grande" giro degli ultimi due anni che voglio condividere e consigliare è un giro che ho fatto due volte e cogli in tutto e per tutto l'essenza delle Marche. Partenza da casa (Macerata), piattone verso Sarnano, poi Montemonaco e Montegallo per scendere ad Ascoli, con ritorno dal mare. Facile ma molto lungo (220 km circa), uno con un buon passo può farlo tranquillamente ai 30 km/h o sopra, io non sono arrivato manco a 25. La bellezza è che si passa in almeno 4 zone diverse: la campagna maceratese, la montagna tra Sarnano e Montemonaco, si attraversa una bellissima città d'arte come Ascoli e poi tutto il lungomare. Ecco, diciamo che magari i toscani hanno la campagna più bella, che le Alpi battono ampiamente i Sibillini, che Ascoli non è Roma o Venezia e che l'Adriatico non è il mare di Sicilia, ma tutto insieme in un unico giro chi altro ce l'ha?</p><p></p><p>Poi al di là dei grandi giri è evidente che la bellezza delle Marche è l'abbondanza incredibile di salite brevi nella zona collinare, che poi sono le Marche come le intendono gli appassionati di ciclismo che le conoscono dalla Tirreno-Adriatico. Per motivi di vicinanza sono salito varie volte a Montelupone (che oltre al muro più famoso ha altre 4 salite che salgono da nord e solo una è "facile"), ma anche nella mia città in questi due anni ho contato circa 16 salite (e la metà di queste ha almeno una variante) che si possono fare per arrivare in città.</p><p></p><p>Insomma, visto che mi sono trasferito dopo il lockdown in una zona pianeggiante rimpiango moltissimo la quotidianità dei giri marchigiani. Si punta molto sul turismo, però secondo me è una regione che offre il meglio a chi ci abita e la vive tutti i giorni</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gersh91, post: 6714734, member: 146024"] Lascio il mio primo intervento nel forum in questo topic, visto che nei miei primi due anni di bici ho esplorato in lungo e largo le Marche (ora abbandonate per lavoro, ma delle zone che potevo raggiungere da casa non mi era rimasto davvero nulla da scoprire). Il giro più bello possibile è senza dubbio il giro dei Sibillini, che ovviamente si può fare in mille salse. Secondo me vale la pena di farlo con questo percorso: Sarnano, Sassotetto, Macereto, Frontignano, Castelluccio e Montemonaco. Vengono sui 4000 metri di dislivello e sui 200 km a memoria. La salita di Sassotetto (versante classico o Laminox) è la più dura ma in partenza (in estate col fresco) si può passeggiare. Discesa molto facile verso Fiastra, poi Macereto, dove il Santuario è chiuso ma il fascino rimane intatto. Inoltre hanno recentemente riasfaltato buona parte della strada. Dal valico sopra Macereto (di cui non ricordo il nome, forse Arette?) a Ussita la strada è messa piuttosto male ma non è pericolosa visto che comunque è sempre completamente vuota. Poi da Ussita o si scende a Visso oppure si fa una cosa che non si dovrebbe fare: salita verso Frontignano e discesa verso Castelsantangelo (non si dovrebbe fare perché la discesa è chiusa da quanto c'è stato il terremoto, ma di fatto in bici si passa e fino alla scorsa estate non c'erano veri ostacoli al transito). La salita di Frontignano secondo me è molto molto bella, farsi il giro dei Sibillini senza salire lì lascia un senso di incompiutezza. Da Castelsantangelo, comunque ci si arrivi, il vero scoglio del giro, cioè la salita verso Castelluccio (anche questa non ho mai capito come si chiama, personalmente la chiamo Monte Prata, ho sentito anche Forca di Gualdo, oppure semplicemente Pian Perduto). Salita vera nella prima parte, spiana nella seconda però a questo punto il dislivello ha superato i 3000 metri (poi partendo presto qua ci si arriva verso l'ora di pranzo o anche dopo, quindi se si fa in estate si prende il vero caldo). La "particolarità" di questa salita è che a differenza di quasi tutte le altre salite delle Marche qui sei circondato dalle montagne, sembra una stupidaggine ma l'atmosfera è diversa da un Sassotetto o da un Petrano, da dove vedi il mare. In cima Castelluccio, il posto più bello delle Marche (anche se non è nelle Marche). Il dentello per risalire alla Forca di Presta ci mette sempre del suo per aumentare la fatica, specie gli ultimissimi metri. Discesa anche qua molto bella, questa un po' più pericolosa perché in estate di gente ce n'è davvero tanta e la maggior parte sale da lì (almeno fino all'anno scorso, quest'anno mi sembra che abbiano riaperto stabilmente la strada da Castelsantangelo, quindi forse si distribuiscono di più). Da qui per tornare alla partenza ci sono altri quattro tratti in salita: il "risciacquo" verso il Montegallo lungo la discesa della Forca di Presta, un tratto tra Balzo e Montemonaco a cui non so dare un nome, la salita di Montemonaco (che mi piace un sacco ma se fatta con un minimo di energia nelle gambe...) e il piccolo valico tra Amandola e Sarnano. Per me va rigorosamente fatto in questo senso antiorario, perché si prendono le salite più belle e perché è più duro, anche se poi il dislivello ovviamente è lo stesso. L'altro "grande" giro degli ultimi due anni che voglio condividere e consigliare è un giro che ho fatto due volte e cogli in tutto e per tutto l'essenza delle Marche. Partenza da casa (Macerata), piattone verso Sarnano, poi Montemonaco e Montegallo per scendere ad Ascoli, con ritorno dal mare. Facile ma molto lungo (220 km circa), uno con un buon passo può farlo tranquillamente ai 30 km/h o sopra, io non sono arrivato manco a 25. La bellezza è che si passa in almeno 4 zone diverse: la campagna maceratese, la montagna tra Sarnano e Montemonaco, si attraversa una bellissima città d'arte come Ascoli e poi tutto il lungomare. Ecco, diciamo che magari i toscani hanno la campagna più bella, che le Alpi battono ampiamente i Sibillini, che Ascoli non è Roma o Venezia e che l'Adriatico non è il mare di Sicilia, ma tutto insieme in un unico giro chi altro ce l'ha? Poi al di là dei grandi giri è evidente che la bellezza delle Marche è l'abbondanza incredibile di salite brevi nella zona collinare, che poi sono le Marche come le intendono gli appassionati di ciclismo che le conoscono dalla Tirreno-Adriatico. Per motivi di vicinanza sono salito varie volte a Montelupone (che oltre al muro più famoso ha altre 4 salite che salgono da nord e solo una è "facile"), ma anche nella mia città in questi due anni ho contato circa 16 salite (e la metà di queste ha almeno una variante) che si possono fare per arrivare in città. Insomma, visto che mi sono trasferito dopo il lockdown in una zona pianeggiante rimpiango moltissimo la quotidianità dei giri marchigiani. Si punta molto sul turismo, però secondo me è una regione che offre il meglio a chi ci abita e la vive tutti i giorni [/QUOTE]
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