freni all'epoca usatissimi e di ottimo livello - oh, certo che un dura ace attuale frena di più - lascia perdere queste scemate
Quando mi feci fare la mia prima bicicletta da corsa, nel 1972 a Pontedera, Piero Zaccagnini mi propose due soluzioni.
Una con freni Campagnolo, l'altra Universal. Entrambe avrebbero avuto la meccanica Campagnolo Nuovo Record. manubrio Cinelli Giro d'Italia e sella Cinelli.
Il telaio sarebbe stato saldato a Montopoli Valdarno, da 'tale' Luigi Daccordi, con tubi Columbus.
La prima per 'solo' 175.000 lire, la seconda 190.000 lire.
Risparmiai e feci montare Universal.
L'anno seguente andai sulle Dolomiti, che non conoscevo affatto, e una sera arrivai a pernottare al Falzarego.
Il giorno seguente sarei planato su Cortina d'Ampezzo.
Che spettacolo!
Cominciai la discesa e alla seconda frenata si ruppe il corpetto della leva del freno anteriore.
Sbriciiolato!!!
In qualche modo, piano piano, scesi a Cortina; per fortuna trovai un meccanico ciclista che sostitui' la leva con un accrocchio inguardabile, ma funzionante.
Continuai il mio giro turistico e tornato a casa andai a Pontedera dallo Zaccagnini.
Lui allargo' le braccia e sentenzio': 'Difetto di fusione.'
Per anni andai in giro scrutando la marca dei freni delle altre bici da corsa e invidiando chi aveva Campagnolo.
Sergio
Pisa