Il giro che ho fatto ieri ce l'avevo in mente da diverso tempo. Certo, per molti ciclisti locali come [MENTION=16109]Rapasave[/MENTION] e [MENTION=38463]ANDY MAN[/MENTION] è un giretto da fare in pausa caffè, me per me che non sono allenatissimo (e mai lo sarò) si trattava di una sfida. Per la verità avevo già fatto il giro al contrario, con il Passo Castrin preso dalla Val d'Ultimo, poi Lauregno, e ritorno per la Mendola, me ero più giovane e sicuramente più in forma. Ma proprio perché l'avevo fatto in discesa, il tratto di 8 km dal tunnel del Castrin al bivio per Lauregno, me lo ricordavo erto, infatti mi ricordo che scendevo decisamente veloce. Per questo mi ha sempre intimorito farlo in salita, soprattutto dopo aver nelle gambe la Mendola e la forcella di Brez.
Ma in questo periodo, nonostante l'età, la panza, il poco allenamento e il caldo, sono stranamente determinato.
Ho preso un giorno di ferie e per evitare il caldo e la chiusura della strada della Mendola, parto alle 6:20. In effetti in estate con il caldo pomeridiano/serale riuscire ad alzarsi presto e pedalare è una panacea. Ci sono 19° gradi e questo invoglia ad affrontare la giornata, inizio la salita della Mendola e salgo tranquillo. Mi sorprendo (ma neanche troppo) del traffico di pendolari e di ciclisti, in fondo con la strada che chiuderà alle 8:15, devono passare prima. Sono partito mangiando solo un uovo alla coque e un caffè, ma avevo preparato un panino burrro/miele da mangiare in cima alla Mendola, e così faccio, ma porcaboia, devo cercare una panchina al sole, perché ci sono solo 16,5°. Riparto, raggiungo Fondo e scendo ancora fino al bivio che porta a Castelfondo. Approposito, in quel punto c'è un ponte: se non l'avete fatto, guardate giù: è una forra/canyon molto suggestiva che il torrente Novella ha scavato nei corso dei millenni. Raggiungo Castelfondo e attacco la forcella di Brez. Ormai il sole inizia a scaldare e lo sento: dai 16,5° della Mendola ai 25° della salita alla forcella. Ma è la pendenza a farmi soffrire, nonostante stia ancora bene. Traffico quasi zero e il contesto veramente bello, ma questa salita in 5 km ti fa fare 500 m di dislivello (+/-)!
Svalico e raggiungo Lauregno, dove mi fermo a mangiare una barretta. Ora mi aspetta una discesa e poi i temuti 8 km fino al passo Castrin. E sono esattamente come pensavo: duri. La paragonerei alla Meltina, anche se più fresca (almeno questo). Certo la Meltina è più panoramica ed ha più curve, ma il fatto di essere piuttosto larga e noiosa, ti fa sentire tutti gli 8-9% di pendenza. Solo in prossimità delle due serie di tornanti riesco a rifiatare.
Ed eccolo qui: l'inizio di un crampo! Mi fermo, e attendo che passi. Poi proseguo e piano piano (molto piano) raggiungo finalmente il primo tunnel corto, da dove parte la strada forestale per la Malga Cloz. Lo sterrato ottimo mi consente di pedalare per tutti i 700m fino alla Malga, che è una piacevole sorpresa! Circondata da pascoli verdi e dai monti delle Maddalene è veramante incantevole. Essendo un giorno lavorativo (per gli altri ) sono l'unico avventore, e il malgaro con la malgara, sono gentilissimi. Solito strudel e Coca. Lo strudel è così-così, ma quel che è peggio è che mi hanno messo della panna industriale spray, quando nei prati attrorno è pieno di mucche
Vabbè, pago e saluto e mi butto nel tunnel del Castrin. In breve tempo sono a Lana dove mi attendono 39° al sole (e al sole io pedalo!) e dopo 20 km di forno, arrivo a casa molto stanco e squagliato dal caldo, ma felice!
Alla fine 105 km - 2.580 m dislivello
Ma in questo periodo, nonostante l'età, la panza, il poco allenamento e il caldo, sono stranamente determinato.
Ho preso un giorno di ferie e per evitare il caldo e la chiusura della strada della Mendola, parto alle 6:20. In effetti in estate con il caldo pomeridiano/serale riuscire ad alzarsi presto e pedalare è una panacea. Ci sono 19° gradi e questo invoglia ad affrontare la giornata, inizio la salita della Mendola e salgo tranquillo. Mi sorprendo (ma neanche troppo) del traffico di pendolari e di ciclisti, in fondo con la strada che chiuderà alle 8:15, devono passare prima. Sono partito mangiando solo un uovo alla coque e un caffè, ma avevo preparato un panino burrro/miele da mangiare in cima alla Mendola, e così faccio, ma porcaboia, devo cercare una panchina al sole, perché ci sono solo 16,5°. Riparto, raggiungo Fondo e scendo ancora fino al bivio che porta a Castelfondo. Approposito, in quel punto c'è un ponte: se non l'avete fatto, guardate giù: è una forra/canyon molto suggestiva che il torrente Novella ha scavato nei corso dei millenni. Raggiungo Castelfondo e attacco la forcella di Brez. Ormai il sole inizia a scaldare e lo sento: dai 16,5° della Mendola ai 25° della salita alla forcella. Ma è la pendenza a farmi soffrire, nonostante stia ancora bene. Traffico quasi zero e il contesto veramente bello, ma questa salita in 5 km ti fa fare 500 m di dislivello (+/-)!
Svalico e raggiungo Lauregno, dove mi fermo a mangiare una barretta. Ora mi aspetta una discesa e poi i temuti 8 km fino al passo Castrin. E sono esattamente come pensavo: duri. La paragonerei alla Meltina, anche se più fresca (almeno questo). Certo la Meltina è più panoramica ed ha più curve, ma il fatto di essere piuttosto larga e noiosa, ti fa sentire tutti gli 8-9% di pendenza. Solo in prossimità delle due serie di tornanti riesco a rifiatare.
Ed eccolo qui: l'inizio di un crampo! Mi fermo, e attendo che passi. Poi proseguo e piano piano (molto piano) raggiungo finalmente il primo tunnel corto, da dove parte la strada forestale per la Malga Cloz. Lo sterrato ottimo mi consente di pedalare per tutti i 700m fino alla Malga, che è una piacevole sorpresa! Circondata da pascoli verdi e dai monti delle Maddalene è veramante incantevole. Essendo un giorno lavorativo (per gli altri
Vabbè, pago e saluto e mi butto nel tunnel del Castrin. In breve tempo sono a Lana dove mi attendono 39° al sole (e al sole io pedalo!) e dopo 20 km di forno, arrivo a casa molto stanco e squagliato dal caldo, ma felice!
Alla fine 105 km - 2.580 m dislivello
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