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Testo
<blockquote data-quote="Shinkansen" data-source="post: 5946320" data-attributes="member: 3881"><p>Indipendentemente da Froome ritengo che troppa tecnologia rovini il ciclismo. Domani Froome non ci sarà più ma i PM e le radioline ci saranno ancora. Forse i PM non sono così decisivi, ma i DS che radiocomandano i propri atleti dicendogli quando attaccare o quando non farlo, sia quanto di più dannoso ci possa essere. Non danno più la possibilità all'atleta di gestire in proprio le proprie sensazioni.</p><p>L'anno scorso al Giro, nella tappa Ponte - Roccaraso, Nibali ha attaccato in un punto sbagliato perché dall'ammiraglia gli avevano consigliato di farlo. Come ricorderai l'attacco non andò a buon fine e ci furono screzi fra lui e Martinelli, perché il punto dell'attacco era sbagliato.</p><p>Un professionista, e a maggior ragione un corridore del livello di Nibali, ha davvero bisogno che l'ammiraglia gli dica quando attaccare?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Shinkansen, post: 5946320, member: 3881"] Indipendentemente da Froome ritengo che troppa tecnologia rovini il ciclismo. Domani Froome non ci sarà più ma i PM e le radioline ci saranno ancora. Forse i PM non sono così decisivi, ma i DS che radiocomandano i propri atleti dicendogli quando attaccare o quando non farlo, sia quanto di più dannoso ci possa essere. Non danno più la possibilità all'atleta di gestire in proprio le proprie sensazioni. L'anno scorso al Giro, nella tappa Ponte - Roccaraso, Nibali ha attaccato in un punto sbagliato perché dall'ammiraglia gli avevano consigliato di farlo. Come ricorderai l'attacco non andò a buon fine e ci furono screzi fra lui e Martinelli, perché il punto dell'attacco era sbagliato. Un professionista, e a maggior ragione un corridore del livello di Nibali, ha davvero bisogno che l'ammiraglia gli dica quando attaccare? [/QUOTE]
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