Buongiorno a tutti,
oggi il 30/12, come ogni anno, tendo a tirar giù un po' di pensieri, sensazioni ed emozioni dell'anno appena trascorso. Volevo condividere un pensiero che mi si è attanagliato addosso:
"ne vale davvero la pena uscire con freddo, strade devastate, automobilisti feroci e menefreghisti, vento e tutti i pericoli che le nostre strade celano dietro ogni angolo?"
Questo quesito, che pongo anche a voi, è scaturito dal ricordo di questo anno ciclistico. Infatti, principalmente quando esco per Roma (zona castelli oppure ostia), ho memoria di tante, troppe situazioni che dire pericolose è dire poco. Macchine che ti sfiorano (letteralmente), tamponamenti evitati di un soffio (anche se andavo a 45km/h su una strada a due corsie per senso di marcia con limite a 50km/h), buche prese a 60km/h, folate di vento che ti sbatacchiano qua e là.
Insomma, senza concludere l'elenco degli eventi di pericolo che tutti i ciclisti conoscono, mi domandavo se ne valesse la pena. Io mi sono risposto: NI.
Nel senso, ovvio che continuerò ad andare in bici per strada, ma limiterò queste uscite (mettendo più focus su allenamento sui rulli) e cercherò di fare percorsi fuori il disastro di Roma (disastro composto soprattutto delle persone che ci abitano).
Questo servirà a limitare (e non ad annullare) i pericoli derivanti da un giro in bici che oramai è davvero divenuto uno stress (alcune volte mi rendo conto che quando rientro da un giro sono carico di energia negativa e rabbia, cosa che non accetto visto che dovrebbe darmi il risultato opposto ).
Scusate il piccolo sfogo e vi prego di non cadere nei luoghi comuni (del tipo "se capita capita" "mio cugggino ..." etc.).
Grazie
oggi il 30/12, come ogni anno, tendo a tirar giù un po' di pensieri, sensazioni ed emozioni dell'anno appena trascorso. Volevo condividere un pensiero che mi si è attanagliato addosso:
"ne vale davvero la pena uscire con freddo, strade devastate, automobilisti feroci e menefreghisti, vento e tutti i pericoli che le nostre strade celano dietro ogni angolo?"
Questo quesito, che pongo anche a voi, è scaturito dal ricordo di questo anno ciclistico. Infatti, principalmente quando esco per Roma (zona castelli oppure ostia), ho memoria di tante, troppe situazioni che dire pericolose è dire poco. Macchine che ti sfiorano (letteralmente), tamponamenti evitati di un soffio (anche se andavo a 45km/h su una strada a due corsie per senso di marcia con limite a 50km/h), buche prese a 60km/h, folate di vento che ti sbatacchiano qua e là.
Insomma, senza concludere l'elenco degli eventi di pericolo che tutti i ciclisti conoscono, mi domandavo se ne valesse la pena. Io mi sono risposto: NI.
Nel senso, ovvio che continuerò ad andare in bici per strada, ma limiterò queste uscite (mettendo più focus su allenamento sui rulli) e cercherò di fare percorsi fuori il disastro di Roma (disastro composto soprattutto delle persone che ci abitano).
Questo servirà a limitare (e non ad annullare) i pericoli derivanti da un giro in bici che oramai è davvero divenuto uno stress (alcune volte mi rendo conto che quando rientro da un giro sono carico di energia negativa e rabbia, cosa che non accetto visto che dovrebbe darmi il risultato opposto ).
Scusate il piccolo sfogo e vi prego di non cadere nei luoghi comuni (del tipo "se capita capita" "mio cugggino ..." etc.).
Grazie