News Negata la partenza alla Gand-Wevelgem alla Bora-Hansgrohe

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Apprendista Cronoman
18 Febbraio 2014
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Dopo che l'UCI e gli organizzatori della Gent-Wevelgem avevano dato il permesso alla Bora-Hansgrohe di partecipare alla gara nonostante fosse stata considerata "ad alto rischio contagio" dopo che il suo corridore Matt Walls era risultato positivo al coronavirus venerdì scorso prima della E3 Harelbeke ed il medico della corsa aveva...
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samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Mi pare sempre più una gabbia di matti in preda al panico e alla fobia.
A sto punto forse vista la quantità di matti, il matto è chi lo dice agli altri. Il dubbio è forte.
 
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samuelgol

Flughafenwächter
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Il problema è che noi siamo abituati alle regole elastiche del pallone, peggio che mai quello italico.
Quelle è già grossa chiamarle regole.
Però sinceramente siamo alla fobia. Oggi ben 2 squadre non sono partite. Addirittura la Bora, aveva tutti i tamponi negativi. Ora, se fai dei tamponi a della gente prima della partenza, vuoi che diventino positivi e contagiosi durante la gara? Per giunta, dopo che il Giro d'Italia ha dimostrato la sostanziale non contagiosità di un positivo in gruppo?
Francamente faccio fatica a capire.
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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Siena
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verde
Quelle è già grossa chiamarle regole.
Però sinceramente siamo alla fobia. Oggi ben 2 squadre non sono partite. Addirittura la Bora, aveva tutti i tamponi negativi. Ora, se fai dei tamponi a della gente prima della partenza, vuoi che diventino positivi e contagiosi durante la gara? Per giunta, dopo che il Giro d'Italia ha dimostrato la sostanziale non contagiosità di un positivo in gruppo?
Francamente faccio fatica a capire.
In Belgio chi è stato a contatto stretto con un positivo (es. famiglie, classi scolastiche, uffici, etc) deve fare sette giorni di quarantena preventiva e poi il tampone. All' inizio hanno tentato un approccio "calcistico" con le scuole con un numero minimo di contagi per classe prima della quarantena, ma per usare un eufemismo non ha funzionato benissimo e sono tornati indietro.

Può essere un approccio troppo prudente, ma è un approccio uguale per tutti e che consente le corse, mentre in un paese confinante un alto esponente statale ha dichiarato che non possono perdere tempo con le corse ciclistiche.
 

samuelgol

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In Belgio chi è stato a contatto stretto con un positivo (es. famiglie, classi scolastiche, uffici, etc) deve fare sette giorni di quarantena preventiva e poi il tampone. All' inizio hanno tentato un approccio "calcistico" con le scuole con un numero minimo di contagi per classe prima della quarantena, ma per usare un eufemismo non ha funzionato benissimo e sono tornati indietro.
Calcio e sport professionistico in genere, hanno mezzi di controllo e prevenzione (a spese private) non paragonabili alle scuole. Secondo me ci sta che possano soggiacere a regole diverse e che non per questo diventino più a rischio. Insomma.....mi par fuor di discussione che se faccio un tampone rapido ai miei uomini mezz'ora prima della partenza, una regola che in caso di negatività li faccia partire è regola che ci sta. Ovvio, non essendo replicabile a tutti, alla popolazione normale si applica la quarantena preventiva. Ma è situazione diversa.

.........., mentre in un paese confinante un alto esponente statale ha dichiarato che non possono perdere tempo con le corse ciclistiche.
Chiaro esempio di perdita della testa e della misura. Le corse ciclistiche non sono qualche imbecille che va in bici, ma lavoro per migliaia di persone.
 
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sembola

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Calcio e sport professionistico in genere, hanno mezzi di controllo e prevenzione (a spese private) non paragonabili alle scuole. Secondo me ci sta che possano soggiacere a regole diverse e che non per questo diventino più a rischio. Insomma.....mi par fuor di discussione che se faccio un tampone rapido ai miei uomini mezz'ora prima della partenza, una regola che in caso di negatività li faccia partire è regola che ci sta. Ovvio, non essendo replicabile a tutti, alla popolazione normale si applica la quarantena preventiva. Ma è situazione diversa.


Chiaro esempio di perdita della testa e della misura. Le corse ciclistiche non sono qualche imbecille che va in bici, ma lavoro per migliaia di persone.
Certamente ci sta che possano soggiacere a regole diverse, e pur in modi diversi in effetti è così, visto che gli entourage dello sport pro * hanno comunque una libertà di azione che al cittadino comune è negata. Ma ci sta anche che si scelga di far rispettare alcune regole a tutti, forse anche per stemperare i forti malumori trasversali verso quella che è a tutti gli effetti un'attività lavorativa e non certo un capriccio di ricchi e viziati. Proprio per questo ho fatto il paragone tra una posizione forse discutibile ma "positiva" e fattiva con una chiaramente demagogica, tra il gestire la situzione e sbattersene al grido "io sono chiuso in casa, che ci stiano anche loro"

* E non solo dei professionisti ma anche degli sport minori ma di interesse nazionale... sabato nel palasport, accanto a dove si vaccinava, la Federginnastica teneva una gara per le qualificazioni a Tokio...