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Nibali si sopravvaluta?
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6003321" data-attributes="member: 6633"><p>Questo è un assunto morto e sepolto da secoli. Una volta per un italiano che correva spesso in una squadra italiana l'obiettivo principe era il Giro. Tutto era abbastanza più provinciale e lo sponsor voleva visibilità nel proprio ambito. Il digiuno al Tour da Gimondi a Pantani, in parte era dovuto anche a questo.</p><p> Ora ad Astana, Sky, Bmc, Garmin,gli frega assai se tu sei italiano e sei cresciuto nel mito del Pordoi o dello Stelvio. Se ti pagano profumatamente e il ritorno per loro è sull'Alpe d'Huez, vai dove dicono loro. Sennò fai una squadra per conto tuo....come ha fatto Nibali.</p><p></p><p>Un Quintana che doveva fare anche il Tour, quindi sulla carta più abbordabile. Poi non ha fatto una buona stagione, anzi. Ciononostante è arrivato avanti, pur muovendola a crono ben meno di Nibali. Come accaduto alla Vuelta, ove Froome, reduce dal Tour, si pensava (io per primo) che sarebbe stato più abbordabile. E invece è arrivato avanti anche lui.</p><p>Vedremo. Lui ha parlato per ora di mondiale. Se punta soprattutto a quello, il Tour non è l'avvicinamento migliore. Per un fatto di calendario, oltre che di difficoltà e durezza della corsa (fatta dai corridori anche nelle tappe apparentemente semplici). Poi se ci fossero problemi "politici" della sua squadra al Giro può darsi anche che lo faccia. O magari decida di puntarci sul serio. Vedremo.</p><p></p><p>Il 2012 mi pare un pò dietro nel tempo, era ancora giovane. Peraltro, Froome non esisteva sulla carta e fu il 1 Tour in cui fece bene (arrivando davanti a Nibali pur da gregario), Quintana avrebbe corso il suo primo Tour nel 2013 (in cui fece secondo), Contador neppure c'era in quanto squalificato (se non vado errato).</p><p></p><p>Chiariti i tuoi 4 punti, me ne guardo bene dal pensare che l'unica scriminante di Nibali sia il campo degli avversari, sicuramente ci sono diverse altre valutazioni, nella redazione di un programma: percorso, momento della stagione in cui viene in funzione degli altri obiettivi, ipotetici intoppi invernali che possono dover modificare tutto (come per Aru quest'anno). Esigenze e diktat della squadra. </p><p>Una pianificazione intelligente ed equilibrata è comunque una dote, non un difetto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6003321, member: 6633"] Questo è un assunto morto e sepolto da secoli. Una volta per un italiano che correva spesso in una squadra italiana l'obiettivo principe era il Giro. Tutto era abbastanza più provinciale e lo sponsor voleva visibilità nel proprio ambito. Il digiuno al Tour da Gimondi a Pantani, in parte era dovuto anche a questo. Ora ad Astana, Sky, Bmc, Garmin,gli frega assai se tu sei italiano e sei cresciuto nel mito del Pordoi o dello Stelvio. Se ti pagano profumatamente e il ritorno per loro è sull'Alpe d'Huez, vai dove dicono loro. Sennò fai una squadra per conto tuo....come ha fatto Nibali. Un Quintana che doveva fare anche il Tour, quindi sulla carta più abbordabile. Poi non ha fatto una buona stagione, anzi. Ciononostante è arrivato avanti, pur muovendola a crono ben meno di Nibali. Come accaduto alla Vuelta, ove Froome, reduce dal Tour, si pensava (io per primo) che sarebbe stato più abbordabile. E invece è arrivato avanti anche lui. Vedremo. Lui ha parlato per ora di mondiale. Se punta soprattutto a quello, il Tour non è l'avvicinamento migliore. Per un fatto di calendario, oltre che di difficoltà e durezza della corsa (fatta dai corridori anche nelle tappe apparentemente semplici). Poi se ci fossero problemi "politici" della sua squadra al Giro può darsi anche che lo faccia. O magari decida di puntarci sul serio. Vedremo. Il 2012 mi pare un pò dietro nel tempo, era ancora giovane. Peraltro, Froome non esisteva sulla carta e fu il 1 Tour in cui fece bene (arrivando davanti a Nibali pur da gregario), Quintana avrebbe corso il suo primo Tour nel 2013 (in cui fece secondo), Contador neppure c'era in quanto squalificato (se non vado errato). Chiariti i tuoi 4 punti, me ne guardo bene dal pensare che l'unica scriminante di Nibali sia il campo degli avversari, sicuramente ci sono diverse altre valutazioni, nella redazione di un programma: percorso, momento della stagione in cui viene in funzione degli altri obiettivi, ipotetici intoppi invernali che possono dover modificare tutto (come per Aru quest'anno). Esigenze e diktat della squadra. Una pianificazione intelligente ed equilibrata è comunque una dote, non un difetto. [/QUOTE]
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