NorthCape4000 - 2022

marco.soardi

Pedivella
10 Febbraio 2012
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Collebeato (BS)
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bdc-tandem
.................
Spero di essere stato utile,se qualcuno avesse bisogno di qualche altro chiarimento mi contatti pure anche in privato o-o
Ciao e grazie per tutte le considerazioni utili.
Ti chiedo quale è stata la tua spesa complessiva per la manifestazione,iscrizione,vitto,alloggio,spostamenti,rientro,varie ed eventuali.
Noi ci abbiamo pensato a suo tempo,2018,poi essendo in tandem il problema era e rimane il rientro e siamo rimasti al palo senza più approfondire.
Non siamo mai riusciti a capire se in aereo potremmo caricare un tandem,seppur smontato,se sia possibile caricarlo nel gavone di un pulman (48 h per arrivare a Oslo,non propriamente una passeggiata),treni non penso ci siano a quelle latitudini e nemmeno un traghetto di linea,se non crociere del Postale,ma i prezzi lievitano.
Un nostro amico l'ha fatta nel 2018 ed è pure rientrato in solitaria in Italia in bicicletta,una grande impresa,poco più di 9000 km,potremmo pensarci.
Per il resto,ci rimane il dubbio su quale stile convenga dare al viaggio.
Impresa,appunto,in 22 giorni come tempo massimo e massaggio dell'ego vanesio,oppure epopea lenta?
Forse Franco l'ha azzeccata,impresa all'andata,cicloviaggio al ritorno e tutti contenti.
Adesso abbiamo altri programmi,ma raccogliamo comunque informazioni per avere le idee più chiare.
Un saluto.
 
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sandman

Cronoman
28 Agosto 2006
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Marina di Patti (ME)
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Ciao e grazie per tutte le considerazioni utili.
Ti chiedo quale è stata la tua spesa complessiva per la manifestazione,iscrizione,vitto,alloggio,spostamenti,rientro,varie ed eventuali.
Noi ci abbiamo pensato a suo tempo,2018,poi essendo in tandem il problema era e rimane il rientro e siamo rimasti al palo senza più approfondire.
Non siamo mai riusciti a capire se in aereo potremmo caricare un tandem,seppur smontato,se sia possibile caricarlo nel gavone di un pulman (48 h per arrivare a Oslo,non propriamente una passeggiata),treni non penso ci siano a quelle latitudini e nemmeno un traghetto di linea,se non crociere del Postale,ma i prezzi lievitano.
Un nostro amico l'ha fatta nel 2018 ed è pure rientrato in solitaria in Italia in bicicletta,una grande impresa,poco più di 9000 km,potremmo pensarci.
Per il resto,ci rimane il dubbio su quale stile convenga dare al viaggio.
Impresa,appunto,in 22 giorni come tempo massimo e massaggio dell'ego vanesio,oppure epopea lenta?
Forse Franco l'ha azzeccata,impresa all'andata,cicloviaggio al ritorno e tutti contenti.
Adesso abbiamo altri programmi,ma raccogliamo comunque informazioni per avere le idee più chiare.
Un saluto.
No ho mai voluto fare un conto preciso dei soldi spesi,ma ad occhio e croce direi circa 2500 euro in tutto,se si considera l'iscrizione e il viaggio che io ho dovuto affrontare dalla e per la Sicilia rispetto ad una persona del nord penso che con meno di 2000 euro si riesce a far tutto tranquillamente,mediamente per vitto e alloggio avrò speso 50 euro al giorno (certi giorni ho speso 20 euro altri 150).
Per quanto riguarda il trasporto tandem ovviamente il problema nasce sulle dimensioni che vanno a sforare in lunghezza sulle dimensioni che loro indicano,sull'aereo trasportano anche le tavole da surf,ben più ingombranti di un tandem,quindi volendo non ci dovrebbero essere problemi,tutto dipende dalle compagnie aeree col quale si vola e da quanta voglia abbiano di essere pignoli quelli a terra,con la spedizione invece non dovrebbero esserci particolari problemi,in ogni caso uno si informa per bene prima.
Per quanto riguarda i 22 giorni di tempo limite per chi frequenta l'ambiente delle randonnee e quindi è abituato a gestire le medie dell'ACP, sono ampiamente sufficienti,io non sono mai stati uno di quelli che insegue il tempo e sono arrivato a Capo Nord in 18 giorni, 250 km al giorno di media e credo che siano alla portata di tutti, il giorno che ho pedalato di più è stato 280 km e quello di meno 190, cercavo di partire la mattina sempre il più presto possibile ed eventualmente mi fermavo prima la sera, in modo da lasciarmi sempre un buon margine per gli imprevisti.
Quello che fa secondo me molto la differenza è la possibilità di avere una persona dall'Italia che vi segue passo passo e si occupa di organizzarvi ogni giorno tutta la logistica,sembra una scemenza ma è una cosa che alla fine ti fa risparmiare anche un giorno o più di viaggio.
 

marco.soardi

Pedivella
10 Febbraio 2012
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........................
Quello che fa secondo me molto la differenza è la possibilità di avere una persona dall'Italia che vi segue passo passo e si occupa di organizzarvi ogni giorno tutta la logistica,sembra una scemenza ma è una cosa che alla fine ti fa risparmiare anche un giorno o più di viaggio.
Non sei più unsupported.
E penso che esserlo sia l'essenza stessa di questa manifestazione in particolare,cosi come la Transcontinental.
Ancora di più che in over 1000 classiche,dove hai i ristori ogni 80 km e a volte pure i bag-drop.
 
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Zonzolo

Apprendista Passista
19 Ottobre 2010
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Trek Madone /randomobile Specialized Roubaix
Un conto è correre una maratona da solo, un conto è farla se organizzata, correre assieme è un'altra cosa
É vero, ma in una maratona si è in gruppo. Dubito che in un viaggio di oltre 4000 km, con qualche centinaio di iscritti, si incontrino spesso gli altri partecipanti. Dopo i primi 500 km ognuno ha preso il suo passo e se non ci si aspetta volontariamente, o si hanno grossi problemi, incrociare altri partecipanti mi sembra improbabile anche se non impossibile.
 

sandman

Cronoman
28 Agosto 2006
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Non sei più unsupported.
E penso che esserlo sia l'essenza stessa di questa manifestazione in particolare,cosi come la Transcontinental.
Ancora di più che in over 1000 classiche,dove hai i ristori ogni 80 km e a volte pure i bag-drop.
Assolutamente d'accordo, ma va tenuto anche conto dei limiti che ognuno di noi ha, io personalmente non avevo problemi ogni giorno a mettermi col telefono e trovarmi un posto per dormire, me per altri invece può essere un pò difficile e quindi si fanno aiutare da altri con le prenotazioni, non è un peccato cosi grave alla fine secondo me, paraganoato soprattutto ai vari furbetti ed opportunisti che si trovano sempre in giro.
Uno dei miei limiti ad esempio è il senso dell'orientamento, i randagi vecchio stampo sono stati sempre contrari all'utilizzo del gps, ma io non riuscirei a farcela senza...
 

marco.soardi

Pedivella
10 Febbraio 2012
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Assolutamente d'accordo, ma va tenuto anche conto dei limiti che ognuno di noi ha, ........................
Uno dei miei limiti ad esempio è il senso dell'orientamento, i randagi vecchio stampo sono stati sempre contrari all'utilizzo del gps, ma io non riuscirei a farcela senza...
Diciamo che se anche qualcuno fosse diretto da persone terze per la logistica e a Capo Nord ci arriva in 15-20 gg è sempre e comunque un'impresa,ma siamo fuori da quello che prevede il regolamento della manifestazione,va bene lo stesso,come hai scritto non è una grave mancanza,mi resta difficile trovarci il senso
Alle PBP non è previsto il bag-drop,bene non lo utilizzo e ritengo anche che il mezzo di supporto (peraltro da regolamento) sia un'enormità che falsa irrimediabilmente il valore del brevetto e tieni conto che noi in tandem avevamo chi ci seguiva in auto nel 2015,solo per poi dirci a vicenda che sarebbe stata la prima e ultima volta,si va solo con le nostre gambe e con la nostra testa,con tutti i limiti che questo comporta.
Hai dei punti di controllo,con ristori e assistenza annessi e già questo facilita non poco.
Si vuole fare il salto di qualità?
La si fa da soli,come se fosse un brevetto permanente,ma poi la magia del contesto scema,oppure,appunto partecipi unsupported a Transcontinental e compagnia,alzando il limite personale contro il quale tentiamo perennemente l'arrembaggio.
Sul GPS,sottoscrivo in pieno quello che dici,si tratta di un agio che farei veramente fatica a lasciare,è poco romantico ma fa la differenza,a maggior ragione se mi tornano in mente notti passate nel buio profondo degli Appennini tra Umbria e Toscana,avendo perso la tramontana,senza sapere dove mi trovavo ed in preda a stati allucinatori da sfinimento e da freddo,si mai più senza.
Un saluto a tutti.
Ciao.
 
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Baracca

Pignone
19 Luglio 2010
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Erano anni che non venivo nel Forum ed ecco la sorpresa: si parla di NC4K ! Anch'io ci sto pensando, il problema è la carta di identità che afferma categoricamente che sono nato nel 1956.
Con la testa sarei già in viaggio verso Capo Nord ma il fisico, ogni tanto, lancia dei piccoli segnali.
Ho chiesto all'organizzazione se l'iscrizione fosse cedibile nel caso di rinuncia ma mi hanno risposto di no, quindi, una volta iscritto, o parti o ci rimetti tutto. Comunque continuo a pensarci, il tarlo è ormai entrato e mi rode un bel pò.
Ciao
 

Zonzolo

Apprendista Passista
19 Ottobre 2010
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Il GPS sarà (forse) poco romantico, ma è un grande aiuto e fa risparmiare parecchio tempo, ricordo ore ed ore passate a girare in tondo per colpa di road book poco precisi e per errori di percorso.
Non mi sembra che un GPS tolga qualcosa alla soddisfazione di aver completato un percorso.
D'altronde anche la bici moderna è un aiuto tecnologico, a partire da quella di Petit Breton, tutte le altre sono concepite per ridurre la fatica rispetto alle precedenti.
Io preferirei non dover usare la bici di Petit Breton :-)xxxx

La vera discriminante mi sembra sia essere seguiti da qualcuno che provvede a tutto oppure doversi arrangiare da soli.
 

Cocciam

Pedivella
9 Agosto 2011
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Asti
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Curve Belgie Disc
Alla fine, nonostante abbia aperto io il topic, ho deciso di rimandare!
Detto sinceramente, troppa paura per essere come prima esperienza di ultracycling.
Sto cercando qualche evento più corto, in modo da provare a entrare in questo mondo e poi eventualmente in futuro partecipare a gare più lunghe
 

Zonzolo

Apprendista Passista
19 Ottobre 2010
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Trek Madone /randomobile Specialized Roubaix
Mi sembra che si stia facendo un poco di confusione fra randonnée e ultracycling.
Entrambe si svolgono su lunghe distanze, ma le randonnée non sono delle "gare", non hanno una classifica, l'obiettivo è di concluderle entro il tempo massimo, in un clima di condivisione e convivialità con gli altri partecipanti, che sono "compagni di strada" e non "avversari".
Nell'ultracycling si partecipa ad una gara e lo scopo è vincere, impiegando il minor tempo possibile, superando tutti gli altri partecipanti.
La differenza non mi pare poca.
 

Baracca

Pignone
19 Luglio 2010
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Somec
Concordo pienamente con Zonzolo. Purtroppo però c'è chi non la intende così: non facendo nomi, i vari Omar Di Felice o Paolo Laureti, che è arrivato su per primo l'anno scorso, partecipano a questi eventi con uno spirito diverso da quello di un vero randonneur ma....contenti loro; certo che non credo che alla fine ricordino molto dei paesaggi attraversati o degli incontri con la popolazione del luogo.
Il problema, secondo me, sta nel fatto che a questi ultracyclers viene dato troppo risalto mediatico dagli organizzatori dell'evento che, tra l'altro, seguono solo la prima parte dei partecipanti e trascurano il resto del gruppo. Ciò mi è stato riferito da alcuni ragazzi che conosco che hanno fatto l'edizione 2021 e che all'arrivo a Capo Nord (2 o 3 gg prima dello scadere del tempo max) non hanno trovato nessuno dello staff ad accoglierli e il timbro di convalida è stato fatto da una impiegata dei locali dove si trovano il bar e il gift -shop di Capo Nord.
Mi pare un pò pochino a fronte dei 380 euro di una iscrizione che comprende solo un cappellino e una traccia non sempre precisa palesemente fatta con un software (sempre riferitomi da chi ha partecipato) e perciò, rinuncio a malincuore alla NC4K che ha una meta di grande fascino che viene "venduta" molto bene mediaticamente ma dove, purtroppo, i buoni propositi vengono anche qui prevaricati dalla politica del business.
 

pasteur_66

Novellino
26 Novembre 2021
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Udine
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Roubaix S-Works
Ho concluso l'edizione 2019 in 20 giorni e una manciata di ore. Personalmente e' stata una delle esperienze piu' grandi ed indimenticabili della mia vita e non posso rifarla quest'anno solo per problemi fisici. La traccia nel 2019 e' stata sicuramente una delle cose che, almeno per me, ha fatto la differenza e che fosse solo per quello, vale la manifestazione. Non potro' mai scordare la meraviglia delle isole Lofoten e i fiordi norvegesi.

Nel 2021 non lo so ma nel 2019 c'erano due auto di servizio e lo staff, dalla partenza fino a caponord, era di 8 persone. Ho fatte molte altre "Ultra", tipo la Transam bike race e ti assicuro che a livello di eventi unsupported non ho mai trovato nessuno sul campo, NESSUNO. Quindi quando dici che offrono poco magari hai ragione ma ti invito a farti le tue esperienze personalmente, non per sentito dire. Non vorrei sembrarti polemico ma valutare un evento senza averlo prima fatto mi sembra chiacchera da bar pura e semplice.

per finire ti dico che anche io, nel 2019, ho preso il timbro di finisher da un addetto di caponord ma lo sapevo prima di arrivare, nella pagina delle faq dell'evento c'è scritto tutto, basta leggere e documentarsi. Se non ricordo male lo staff resta a caponord fino a 7-8 giorni dall'arrivo del primo finisher.
 

marco.soardi

Pedivella
10 Febbraio 2012
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Concordo pienamente con Zonzolo. Purtroppo però c'è chi non la intende così: non facendo nomi, i vari Omar Di Felice o Paolo Laureti, che è arrivato su per primo l'anno scorso, partecipano a questi eventi con uno spirito diverso da quello di un vero randonneur ma....contenti loro; certo che non credo che alla fine ricordino molto dei paesaggi attraversati o degli incontri con la popolazione del luogo.
Il problema, secondo me, sta nel fatto che a questi ultracyclers viene dato troppo risalto mediatico dagli organizzatori dell'evento che, tra l'altro, seguono solo la prima parte dei partecipanti e trascurano il resto del gruppo. Ciò mi è stato riferito da alcuni ragazzi che conosco che hanno fatto l'edizione 2021 e che all'arrivo a Capo Nord (2 o 3 gg prima dello scadere del tempo max) non hanno trovato nessuno dello staff ad accoglierli e il timbro di convalida è stato fatto da una impiegata dei locali dove si trovano il bar e il gift -shop di Capo Nord.
Mi pare un pò pochino a fronte dei 380 euro di una iscrizione che comprende solo un cappellino e una traccia non sempre precisa palesemente fatta con un software (sempre riferitomi da chi ha partecipato) e perciò, rinuncio a malincuore alla NC4K che ha una meta di grande fascino che viene "venduta" molto bene mediaticamente ma dove, purtroppo, i buoni propositi vengono anche qui prevaricati dalla politica del business.
Dissento,carissimo Baracca.
Chi è il vero randonneur?
Noi in tandem, secondo la narrazione romantica main stream, rispettiamo in pieno l'archetipo del randonneur vecchio stile,sgarrupatissimi, poco allenati,cicloviaggiatori da sempre prestati al mondo delle lunghe distanze,disorganizzati,approssimati(vi) e metteteci tutto quello che vi può tornare in mente.
Non per questo disdegniamo chi invece tenta l'impresa e si impone in un'ottica competitiva,anzi,proprio perchè siamo essenzialmente cicloviaggiatori con le pezze sul sedere, per noi queste prove rimangono prove contro il tempo,dove si parla di medie,allenamenti,tabelle e si cerca,ognuno, il proprio limite.
Diversamente i ritmi sono quelli di un viaggio,dove le distanze giornaliere risultano molto più contenute e il sapore è quello di una placida vacanza da assaporare in veste di turisti.
Quello di cui sopra è cosa che si è sempre fatto e che torneremo a fare,chiusa la parentesi attuale,dove le randonneè per noi non sono altro che perenne ricerca di un limite sempre oltre il precedente e anzi ci piacerebbe essere anche molto più performanti di quello che siamo,ma qui diventa un esercizio di sano realismo quotidiano trovandoci a dover fare i conti con lavoro,famiglia,badantato diffuso ai vecchi e altre varie quisquilie.
Diciamo che negli stessi 1200 km di una randonneè ci piace ritrovare e ritroviamo l'atleta che realizza un tempo da fuoriclasse professionista e le mille storie e avventure folli e improbabili che gravitano attorno a queste manifestazioni.
Secondo me la randonneè raccoglie per definizione tutte queste visioni.
Volendo poi contestualizzare altre considerazioni sulla NK4K,è probabile sia confezionata a livello mediatico in maniera egregia,ma è il meccanismo che ritrovo ovunque,è il nostro ego ad essere sapientemente solleticato e va benissimo.
Se poi la mettiamo su un piano strettamente personale, io mi identifico e ritrovo le mie corde a livello di performance su distanze più contenute,i 1200-1600 km canonici,se dovessi pensare a 4500 km verso Capo Nord, mi prenderei un paio di mesi e chi si è visto si è visto,diventa un viaggio,magari con un traghetto che da là ci potrebbe portare in Scozia e via cosi.
Un saluto a tutti quanti e arrivederci per strada.
 
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Zonzolo

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Dissento,carissimo Baracca.
Chi è il vero randonneur?
Noi in tandem, secondo la narrazione romantica main stream, rispettiamo in pieno l'archetipo del randonneur vecchio stile,sgarrupatissimi, poco allenati,cicloviaggiatori da sempre prestati al mondo delle lunghe distanze,disorganizzati,approssimati(vi) e metteteci tutto quello che vi può tornare in mente.
Non per questo disdegniamo chi invece tenta l'impresa e si impone in un'ottica competitiva,anzi,proprio perchè siamo essenzialmente cicloviaggiatori con le pezze sul sedere, per noi queste prove rimangono prove contro il tempo,dove si parla di medie,allenamenti,tabelle e si cerca,ognuno, il proprio limite.
Diversamente i ritmi sono quelli di un viaggio,dove le distanze giornaliere risultano molto più contenute e il sapore è quello di una placida vacanza da assaporare in veste di turisti.
Quello di cui sopra è cosa che si è sempre fatto e che torneremo a fare,chiusa la parentesi attuale,dove le randonneè per noi non sono altro che perenne ricerca di un limite sempre oltre il precedente e anzi ci piacerebbe essere anche molto più performanti di quello che siamo,ma qui diventa un esercizio di sano realismo quotidiano trovandoci a dover fare i conti con lavoro,famiglia,badantato diffuso ai vecchi e altre varie quisquilie.
Diciamo che negli stessi 1200 km di una randonneè ci piace ritrovare e ritroviamo l'atleta che realizza un tempo da fuoriclasse professionista e le mille storie e avventure folli e improbabili che gravitano attorno a queste manifestazioni.
Secondo me la randonneè raccoglie per definizione tutte queste visioni.
Volendo poi contestualizzare altre considerazioni sulla NK4K,è probabile sia confezionata a livello mediatico in maniera egregia,ma è il meccanismo che ritrovo ovunque,è il nostro ego ad essere sapientemente solleticato e va benissimo.
Se poi la mettiamo su un piano strettamente personale, io mi identifico e ritrovo le mie corde a livello di performance su distanze più contenute,i 1200-1600 km canonici,se dovessi pensare a 4500 km verso Capo Nord, mi prenderei un paio di mesi e chi si è visto si è visto,diventa un viaggio,magari con un traghetto che da là ci potrebbe portare in Scozia e via cosi.
Un saluto a tutti quanti e arrivederci per strada.
In una rando i problema non è mai la velocità che sei in grado di tenere. Se hai un gran motore posso solo ammirarti, il problema é come ti comporti per farlo. Hai presente quando alla PBP dovettero squalificare i primi arrivati per comportamenti antisportivi e "sopra le righe"? Quello non va bene. Io condivido in tutto l'articolo presente nell'introduzione sul sito della PBP.
In una gara se qualcuno fora é un avversario in meno, in una rando é un amico da aiutare perché ha un problema. La differenza è grande.
 
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toni77

Apprendista Scalatore
30 Aprile 2017
1.929
4.268
Holzkirchen, Baviera
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Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"

Aggiungo il link all'articolo che citavo nel post precedente.
Il testo è tradotto (malissimo) in italiano. Molto meglio leggerlo in inglese o francese.
Fine OT.
Letto tutto d'un fiato (in Inglese). Condivido al 100% le argomentazioni e sono uno di quelli a cui la piega competitiva che stanno prendendo eventi di bike-packing e "unsupported adventures" non piace. Fortunatamente, l'offerta e' varia e se vedo qualcosa che non mi garba, semplicemente passo oltre.
 
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marco.soardi

Pedivella
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bdc-tandem
In una rando i problema non è mai la velocità che sei in grado di tenere. Se hai un gran motore posso solo ammirarti, il problema é come ti comporti per farlo............
Non sono d'accordo.
Durante la LEL,abbiamo avuto un incidente piuttosto pesante in tandem,Armida piena di botte,io pure,ruota distrutta,i due che erano dietro di noi,era notte,si sono sincerati in cinque secondi,forse anche meno, che non fosse successo l'irreparabile e poi via,mica si sono fermati e a me non sarebbe passato per l'anticamera del cervello chiedere a loro un supporto,ci siamo arrangiati e va bene cosi.
All'ultima PBP,sulla via del ritorno,un caro amico,ripeto caro amico,in difficoltà per stanchezza estrema ci ha chiesto di stare a ruota,fin quando ha retto tutto ha funzionato,poi noi siamo andati per la nostra,altrimenti non avremmo chiuso entro il tempo limite,lo abbiamo abbandonato a se stesso,confidando comunque che si trovava un paio d'ore davanti a noi e che sarebbe riuscito a terminare in ogni caso per il rotto della cuffia,come è stato.
Siamo ancora molto amici.
Certo è che non può mancare attenzione ed empatia verso che ci è vicino,poi però ti trovi a dover decidere che fare e a quel punto sei tu che cerchi un limite insondabile contro te stesso.
E' ovvio che si parla di situazioni assolutamente gestibili,se dovesse,tocchiamo ferro,succedere qualcosa di grave,le priorità diventano altre e alla malora tempi e randonneè.
Adesso vedo su internet se ci sono tutorial per diventare kattivissimi.