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<blockquote data-quote="archmarco" data-source="post: 589917" data-attributes="member: 4043"><p>I corridori sono stati informati via e-mail ieri mattina, oggi Luigi Perna su «La Gazzetta dello Sport», ha illustrato nei dettahli «il programma più ambizioso nella storia della lotta al doping. E a lanciarlo - scrive Perna -, con questo slogan, è una squadra di ciclismo: non una qualsiasi, ma quella per cui correva fino a ieri Ivan Basso. L'ultimo progetto di Bjarne Riis, il team manager danese della Csc, suona quasi come una provocazione, pensando allo scandalo dell'inchiesta Operacion Puerto»...</p><p>... «Lo fa avvalendosi della collaborazione di un esperto tra i più noti in Danimarca - si legge -: Rasmus Damsgaard, già assistente di Bengt Saltin, l'ex consulente della Federazione internazionale di sci, andato da poco in pensione. Insieme si sono occupati delle problematiche doping nello sci di fondo. Ora il dottor Damsgaard poterà la sua esperienza nel ciclismo, lavorando in esclusiva al nuovo progetto voluto da Riis»...</p><p>...«Il programma prevede 800 controlli fuori competizione sui corridori, a partire da dicembre e per tutta la prossima stagione: se ne occuperà un'equipe scientifica indipendente guidata da Damsgaard (4 persone) con base a Copenaghen. Saranno effettuati test per la ricerca di Epo, Nesp, emotrasfusione o variazioni significative nel profilo ormonale degli atleti, che così saranno costantemente monitorati. Non il test del Dna, che il medico danese considera "inutile" ai fini dell'antidoping e utilizzabile solo nel casdo di inchieste come l'Operacion Puerto. I risultati finiranno in una banca dati (molto più completa delle attuali cartelle sanitarie dei corridori) che sarà messa a disposizione di Uci e Wada e divulgata a fine 2007 in un dossier destinato alla stampa. Per questo progetto, finanziato in proprio, la Csc spenderà più di 500 mila euro».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="archmarco, post: 589917, member: 4043"] I corridori sono stati informati via e-mail ieri mattina, oggi Luigi Perna su «La Gazzetta dello Sport», ha illustrato nei dettahli «il programma più ambizioso nella storia della lotta al doping. E a lanciarlo - scrive Perna -, con questo slogan, è una squadra di ciclismo: non una qualsiasi, ma quella per cui correva fino a ieri Ivan Basso. L'ultimo progetto di Bjarne Riis, il team manager danese della Csc, suona quasi come una provocazione, pensando allo scandalo dell'inchiesta Operacion Puerto»... ... «Lo fa avvalendosi della collaborazione di un esperto tra i più noti in Danimarca - si legge -: Rasmus Damsgaard, già assistente di Bengt Saltin, l'ex consulente della Federazione internazionale di sci, andato da poco in pensione. Insieme si sono occupati delle problematiche doping nello sci di fondo. Ora il dottor Damsgaard poterà la sua esperienza nel ciclismo, lavorando in esclusiva al nuovo progetto voluto da Riis»... ...«Il programma prevede 800 controlli fuori competizione sui corridori, a partire da dicembre e per tutta la prossima stagione: se ne occuperà un'equipe scientifica indipendente guidata da Damsgaard (4 persone) con base a Copenaghen. Saranno effettuati test per la ricerca di Epo, Nesp, emotrasfusione o variazioni significative nel profilo ormonale degli atleti, che così saranno costantemente monitorati. Non il test del Dna, che il medico danese considera "inutile" ai fini dell'antidoping e utilizzabile solo nel casdo di inchieste come l'Operacion Puerto. I risultati finiranno in una banca dati (molto più completa delle attuali cartelle sanitarie dei corridori) che sarà messa a disposizione di Uci e Wada e divulgata a fine 2007 in un dossier destinato alla stampa. Per questo progetto, finanziato in proprio, la Csc spenderà più di 500 mila euro». [/QUOTE]
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