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Pantani : Froome = Janis Joplin : Avril Lavigne
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<blockquote data-quote="ian" data-source="post: 5670299" data-attributes="member: 40123"><p>Ma esiste una narrazione che può rendere interessante il tour 2016, ad esempio? Ho fatto esempi di corse attuali, corse del 2016 che sono divertenti a mio avviso. Non bisogna inventare nessun modo particolare per raccontarle, nulla di diverso dal raccontare qualunque altro evento sportivo. Tutto ciò a patto che siano effettivamente divertenti, altrimenti è inutile lavorare di lingua o di penna per convincere qualcuno che lo sono.</p><p></p><p>Per le regole tu stesso evidenzi che ce ne sono, e non è certo questo che costituisce un freno alla modernità del racconto. D'altronde mi paiono aspetti abbastanza scollegati, altrimenti dovremmo pensare che nel 2013 o quando lo sci è tornato agli sci dritti si sia contemporaneamente fatto un salto temporale con tanto di rimozione del palo snodato. </p><p></p><p>Secondo me bisogna ragionare su un aspetto alla volta, senza preconcetti, cioè non considerando l'innovazione il male a prescindere ma nemmeno vedendola sempre come inevitabile e soprattutto irreversibile. Se c'è una possibilità su 10 di introdurre un elemento di imprevedibilità nelle corse, premiando l'audacia, per me non bisogna pensarci un minuto in più. In fondo non stiamo parlando di togliere l'assistenza ai corridori...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ian, post: 5670299, member: 40123"] Ma esiste una narrazione che può rendere interessante il tour 2016, ad esempio? Ho fatto esempi di corse attuali, corse del 2016 che sono divertenti a mio avviso. Non bisogna inventare nessun modo particolare per raccontarle, nulla di diverso dal raccontare qualunque altro evento sportivo. Tutto ciò a patto che siano effettivamente divertenti, altrimenti è inutile lavorare di lingua o di penna per convincere qualcuno che lo sono. Per le regole tu stesso evidenzi che ce ne sono, e non è certo questo che costituisce un freno alla modernità del racconto. D'altronde mi paiono aspetti abbastanza scollegati, altrimenti dovremmo pensare che nel 2013 o quando lo sci è tornato agli sci dritti si sia contemporaneamente fatto un salto temporale con tanto di rimozione del palo snodato. Secondo me bisogna ragionare su un aspetto alla volta, senza preconcetti, cioè non considerando l'innovazione il male a prescindere ma nemmeno vedendola sempre come inevitabile e soprattutto irreversibile. Se c'è una possibilità su 10 di introdurre un elemento di imprevedibilità nelle corse, premiando l'audacia, per me non bisogna pensarci un minuto in più. In fondo non stiamo parlando di togliere l'assistenza ai corridori... [/QUOTE]
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