Secondo me bisognerebbe capire un po’ cosa si vuole fare di fondo.................
Ritorno sulla questione, noi siamo cicloviaggiatori prestati temporaneamente alle randonneè, proprio per tale motivo in queste ultime ritroviamo il risvolto competitivo che ci piace.
Una randonneeè per noi diventa essenzialmente una questione di tempi, medie, controlli, nostri limiti da superare e cose cosi.
Ci fa piacere se qualcuno ha testa e gambe per chiudere una randonneè di 600 km in 24h con tanto dislivello,cogliamo il senso dell' l'impresa, ci piace ancora di più quando veniamo a sapere che il secondo arriva ad un'ora dal primo in completa autonomia, a differenza dell'altro con due macchine al seguito.
Bellissimo, magari ,scoprire che l'ultimo la chiude in 40 ore con un cancello e solo per scommessa con gli amici.
In una randonneè ci trovi tutto questo, ed è tutto interessante e ci sta tutto.
Voglio godermi una diagonale come cicloviaggiatore?
Bene, la organizzo nello spazio di 15gg, 100 km e non di più nella giornata, soste nei paesi, nelle cittadine e dovunque lo sguardo trovi qualcosa di interessante e se il posto lo merita il giorno dopo non ci si sposta da li.
Darsi 116h per una diagonale, o un tempo limite per qualsiasi altra randonneè, cambia tutto, l'approccio è completamente diverso.
E' come se coesistessero in me due ciclisti diversi per obbiettivi,comunque non c'è da preoccuparsi, ero schizzofrenico, ma siamo guariti.
Alle prossime ciance.
Saluti
Marco