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I domandoni
Perchè i ciclisti se ne fregano delle regole e del buonsenso?
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6257999" data-attributes="member: 108600"><p>Io mi reputo un ciclista urbano di una certa esperienza, essendomi spostato quasi esclusivamente in bici per decenni ed avendo abitato in diverse citta' in Italia e nel resto del mondo. Sono disciplinato nel rispetto dei semafori, nel lasciare la distanza di sicurezza ai mezzi che mi precedono. In genere cerco di usare piste ciclabili, anche se spesso sono piu' pericolose della strada e non lo dico per dire. Invece, non sono estremamente attento nel segnalare la mia presenza: ho luci ma non potentissime, ho catarifrangenti sulle ruote, ma non ho indumenti specifici etc. Perche'? un po' per negligenza, un po' perche' mi sposto principalmente di giorno. Comunque credo viviamo ogni singolo giorno diverse esperienze di pericolo ed a mio avviso quasi mai queste sono legate alla mancanza di visibilita'.</p><p></p><p>Giusto un esempio che mi e' capitato questa notte, in cui eravamo in 15 tutti con luci potenti di ogni tipo ed in bici dal mattino. In fila indiana su una strada di campagna, un'auto ha iniziato a superarci e giusto davanti a me ha deciso di accostare (ero il quarto della fila) forzando con grande pericolo una mia frenata, sostanzialmente tagliandomi la strada. Per fortuna non ero stanco e le ruote non hanno perso aderenza. Ovviamente ci aveva visto, ma ha deciso di ignorarci.</p><p></p><p>Per farla breve, nella mia personale statistica i rischi in citta' vengono spesso da: pedoni (piu' di recente anche monopattini e simili) con cuffie; automobilisti che per strani effetti della psicologia umana non si lamentanto se un'auto davanti loro va 5 km/h per cercare parcheggio, ma pensano che una bici non abbia diritto di far perdere loro 1 secondo (in barba a quanto tempo fanno perdere loro a me). Fuori citta' invece i rischi piu' grandi vengono dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza, e nelle svolte a destra dove si sottovaluta la velocita' dei ciclisti appena superati, o ci si arrischia a svoltare per evitare di dover aspettare che questi ripassino l'auto.</p><p></p><p>I ciclisti urbani invece (a quel che vedo) prendono la maggior parte dei rischi saltando i semafori e non rallentando sufficientemente quando le auto davanti rallentano (ci sara' un perche'). Di recente vedo diffondersi la preoccupante moda di andare in bici con le cuffie (non fatelo per la vostra sicurezza) o con casse che diffondono musica (no fatelo per buon gusto). Chi fa uscite serie in bici in genere ha un'altra consapevolezza in termini di sicurezza, anche se non mancano quelli che prendono le curve come se stessero al giro. Quelli che fanno le discese a mille mi ricordano i motociclisti che pensano di essere Valentino Rossi.</p><p></p><p>Personalmente l'unico incidente che non fosse uno scivolone off-road che ho avuto, e' stato causato da un'auto che ha deciso di parcheggiarsi su una pista ciclabile (mentre passavo). Non mi sono rotto niente a parte i vestiti, ed ho avuto una lunga ferita da medicare per settimane lungo la tibia che mi ha lasciato una cicatrice ampissima. La polizia era proprio li', e non ha fatto niente se non detto alla conducente di spostare l'auto dalla pista in seguito alle mie proteste...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6257999, member: 108600"] Io mi reputo un ciclista urbano di una certa esperienza, essendomi spostato quasi esclusivamente in bici per decenni ed avendo abitato in diverse citta' in Italia e nel resto del mondo. Sono disciplinato nel rispetto dei semafori, nel lasciare la distanza di sicurezza ai mezzi che mi precedono. In genere cerco di usare piste ciclabili, anche se spesso sono piu' pericolose della strada e non lo dico per dire. Invece, non sono estremamente attento nel segnalare la mia presenza: ho luci ma non potentissime, ho catarifrangenti sulle ruote, ma non ho indumenti specifici etc. Perche'? un po' per negligenza, un po' perche' mi sposto principalmente di giorno. Comunque credo viviamo ogni singolo giorno diverse esperienze di pericolo ed a mio avviso quasi mai queste sono legate alla mancanza di visibilita'. Giusto un esempio che mi e' capitato questa notte, in cui eravamo in 15 tutti con luci potenti di ogni tipo ed in bici dal mattino. In fila indiana su una strada di campagna, un'auto ha iniziato a superarci e giusto davanti a me ha deciso di accostare (ero il quarto della fila) forzando con grande pericolo una mia frenata, sostanzialmente tagliandomi la strada. Per fortuna non ero stanco e le ruote non hanno perso aderenza. Ovviamente ci aveva visto, ma ha deciso di ignorarci. Per farla breve, nella mia personale statistica i rischi in citta' vengono spesso da: pedoni (piu' di recente anche monopattini e simili) con cuffie; automobilisti che per strani effetti della psicologia umana non si lamentanto se un'auto davanti loro va 5 km/h per cercare parcheggio, ma pensano che una bici non abbia diritto di far perdere loro 1 secondo (in barba a quanto tempo fanno perdere loro a me). Fuori citta' invece i rischi piu' grandi vengono dal mancato rispetto delle distanze di sicurezza, e nelle svolte a destra dove si sottovaluta la velocita' dei ciclisti appena superati, o ci si arrischia a svoltare per evitare di dover aspettare che questi ripassino l'auto. I ciclisti urbani invece (a quel che vedo) prendono la maggior parte dei rischi saltando i semafori e non rallentando sufficientemente quando le auto davanti rallentano (ci sara' un perche'). Di recente vedo diffondersi la preoccupante moda di andare in bici con le cuffie (non fatelo per la vostra sicurezza) o con casse che diffondono musica (no fatelo per buon gusto). Chi fa uscite serie in bici in genere ha un'altra consapevolezza in termini di sicurezza, anche se non mancano quelli che prendono le curve come se stessero al giro. Quelli che fanno le discese a mille mi ricordano i motociclisti che pensano di essere Valentino Rossi. Personalmente l'unico incidente che non fosse uno scivolone off-road che ho avuto, e' stato causato da un'auto che ha deciso di parcheggiarsi su una pista ciclabile (mentre passavo). Non mi sono rotto niente a parte i vestiti, ed ho avuto una lunga ferita da medicare per settimane lungo la tibia che mi ha lasciato una cicatrice ampissima. La polizia era proprio li', e non ha fatto niente se non detto alla conducente di spostare l'auto dalla pista in seguito alle mie proteste... [/QUOTE]
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