Piega massima in curva

tubus

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Questa mattina accendo il cellulare e, sul gruppo WA nel quale ci sono di amici motociclisti, vedo in bella mostra una foto con una didascalia sotto che dice :
Tubus, anche tu fai così ?

IMG-20221122-WA0007.jpg
io sto al gioco e rispondo: "quello è uno scarso, non indossa neppure le saponette "
Ma il mio amico insiste e dopo un paio di messaggi gli dico che è chiaramente un fotomontaggio.
"Da cosa lo capisci, c' è anche l' ombra che sembra corrispondere"dice lui.
Allora entro nel tecnico, gli dico che un pneumatico da 25 mm con una spalla ridicola non sopporterebbe mai forze , e che diamine, non siamo mica in moto GP con pneumatici e spalle larghe, quelli sì sopportano quelle curve !!
E da lì mi chiedo :
1) quanto angolo riesce a fare uno bravo ( un Pidcock per intenderci ) ?
2) quale è l' angolo max che il binomio ruota/ pneumatico può sopportare al netto dell' abilità del ciclista ?
Magari qualche esperto in fisica, forze certrifughe e centripete ha un' idea ;nonzo%
 
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Provo a rispondere, almeno a livello teorico.
Per stare in equilibrio, la risultante delle forze deve essere sull'asse della bici.
La forza di gravità, freccia rossa, data da Fg=m*g
La forza centrifuga (o centripeta se la si prende come reazione dell'asfalto), freccia verde, data da Fc=m*v^2/r
m è la massa di ciclista e bici, v la velocità, r il raggio della curva

1669284366001.png

ragioniamo.

La forza di gravità è costante, indipendente dalla velocità del ciclista e dal raggio di curvatura.
La forza centrifuga aumenta con il quadrato della velocità, e riducendo il raggio di curvatura.
Quindi, più il ciclista va veloce più deve piegare, più la curva è stretta e più deve piegare.
Faccio un esempio numerico.
Ipotizziamo ciclista+bici di 70kg, che piega a 45°, cioè i vettori verde e rosso dell'immagine sopra devono avere lo stesso valore, in modo che quello blu sia appunto inclinato di 45°.

Fp = m*g = 70*9.8 = 686N

ipotizziamo una curva con 10 metri di raggio (una rotatoria medio/grande)

Fc = m*v^2/r ==> 686 = 70*v^2/10 ==> v^2 = 686*10/70 = 98 ==> v= 10m/s = 36km/h

quindi Peter Sagan "Cricetus", che si allena girando in una rotonda stradale a 36km/h deve piegare a 45° per stare in equilibrio.

Nell'immagine sopra, l'angolo tra suolo e ciclista potrebbe essere 30°, probabilmente pare anche meno, ma proviamo con 30.

1669285520406.png

In questo caso, pe avere la risultante delle forze sempre in asse con la bici, la forza centrifuga deve essere il doppio della gravità, quindi mantenendo peso e raggio di prima, avremo:
Fc = 686*2 =1372 ==> v^2 = 196 ==> v = 14m/s = 50km/h

Detto questo abbiamo per lo meno una risposta: la velocità per poter piegare a 30° il ciclista ce l'ha, cioè ho ottenuto una velocità raggiungibile da un ciclista, anzi, anche ben superabile in discesa.

Ma la domanda principale rimane: può un ciclista piegare a 30° senza scivolare?

Qui entra in gioco la forza di attrito.
Sullo pneumatico ci sono due forze, quella verticale che è la gravità, e quella orizzontale che la centrifuga.
La forza che impedisce alla ruota di scivolare è appunto la forza di attrito che deve essere maggiore di quella centrifuga.
La forza di attrito è data dalla forza peso moltiplicata per il coefficiente di attrito, per cui se 30° di inclinazione la forza centrifuga è il doppio della gravità, ci serve che il coefficiente di attrito tra penumatico e asfalto sia almeno 2.

Semplice ricerca su internet:

1669286618579.png

La gomma su asfalto ha coefficiente 1 quindi ben lontano dal 2 che vorremmo avere, quindi al massimo la forza peso e la forza centrifuga sono uguali, per cui la piega sotto i 45° è ad alto rischio scivolamento, a 30° la definirei impossibile.

Ora mi si dirà che le moto GP arrivano a piegare anche a 30° (60° dalla verticale), cosa che va oltre quanto previsto teoricamente dalla fisica.
Premesso che deve essere verificato l'angolo misurato nel punto di contatto asfalto-ruota e il baricentro della moto, quindi non è semplicemente l'inclinazione della ruota, la risposta sta in tre elementi non facilmente modellabili:
- gli pneumatici sono in mescola speciale, che scaldandosi diventa "collosa" e quindi si incolla all'asfalto aumentando di molto il coefficiente di attrito.
- il fatto che il pilota scenda sotto il sedile della moto, quindi abbassa il baricentro, che, in una curva significa anche spostarlo verso l'esterno in funzione dell'angolo di piega, per cui avendo un raggio maggiore di curvatura, la forza centrifuga diminuisce per cui la moto si può, anzi si deve, piegare di più
- le ruote hanno una certa massa, e per la conservazione del momento angolare producono effetti giroscopici che influiscono molto sulla guida della moto e sulla sua tenuta in curva



Detto questo:
- considerato che il ciclista nella foto non sta piegando in modo tale da abbassare il baricentro e portarlo più esterno alla curva;
- considerato che le ruote hanno massa ridotta da poter produrre effetti giroscopici importanti;
- considerato che le gomme non sono di una mescola speciale tale da aumentare di molto il coefficiente di attrito e soprattutto non si scaldano tanto da diventare collose

ne deduco che in bici una piega simile a quella della foto è impossibile.
 
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Secondo me c'è una grossa differenza tra una moto e una bici che è rappresentata dalla presenza del motore.
Una moto in folle non riuscirebbe mai a fare le stesse pieghe che fa col motore in trazione almeno questi sono i ricordi che avevo da ragazzi quando facevamo le pieghe con il Si col tasto che sbloccava il motore o-o
 

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Secondo me c'è una grossa differenza tra una moto e una bici che è rappresentata dalla presenza del motore.
Una moto in folle non riuscirebbe mai a fare le stesse pieghe che fa col motore in trazione almeno questi sono i ricordi che avevo da ragazzi quando facevamo le pieghe con il Si col tasto che sbloccava il motore o-o
per il motivo spiegato benissimo da @EliaCozzi, senza l'ausilio del motore in curva perdi parecchia velocità (quindi diminuisce la forza centrifuga).

In questo libro sono spiegate benissimo le dinamiche del motoveicolo, ed al netto della presenza del motore e delle masse differenti fra bici e motoveicolo, la fisica è la stessa.

1669292312883.jpeg
 

EliaCozzi

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non c'era bisogno del pippone :mrgreen:

si scherza eh, comunque beccati questa
questa è statica e si vedono anche i punti di appoggio. Di quella postata dall'autore della discussione invece non vedo appoggi quindi rimane il dubbio: fotomontaggio (a che scopo?) oppure immagine vera, magari mezzo istante prima di una scivolata.
 

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Mi sembra un pò sottostimata, a occhio nelle 2 foto mi sembrano più di 17°.
Aggiungo che ci sono ciclisti particolarmente scomposti ( mi ricordo Abdujaparov per esempio ) che "sbattono " la bici ben oltre i 17°.

Però loro hanno fatto test strumentali, non ad occhio :-)xxxx

 
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Mi sembra un pò sottostimata, a occhio nelle 2 foto mi sembrano più di 17°.
Aggiungo che ci sono ciclisti particolarmente scomposti ( mi ricordo Abdujaparov per esempio ) che "sbattono " la bici ben oltre i 17°. Vedi l'allegato 376942 Vedi l'allegato 376943
attenzione che l'angolo va misurato rispetto al baricentro, non guardando quanto è inclinata la ruota. In uno sprint quelli "scomposti" inclinano la bici più di 17 gradi rispetto alla verticale, ma il baricentro del sistema bici+ciclista rimane praticamente verticale sopra il punto di contatto della gomma con l'asfalto.

Ad ogni modo 17° oltre i quali la gomma scivola mi pare comunque un po' poco, parlo di sensazione non ho effettuato una misura strumentale, (17° significa una pendenza del 30%), però una cosa l'ho sperimentata direttamente : la prima volta che sono entrato al velodromo di Varese, in curva sono scivolato come un somaro e ... vedo da internet ... che le curve hanno 18° di inclinazione. Che non sia stata solo la mi incapacità, ma un effettivo limite della gomma?
 
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