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<blockquote data-quote="Darius" data-source="post: 5926986" data-attributes="member: 3105"><p>Giusto per chi è convinto (in buona fede ovviamente) che l'episodio sia di carattere occasionale, che sia magari una ragazzata, fatta all'oscuro dei responsabili delle squadre, e per avere idea di cosa sia il doping nelle mondo del ciclismo giovanile bisogna andare indietro di qualche anno, quando durante un blitz dei NAS, in una corsa giovanile appunto, fu scoperto un vero e proprio mondo di doping artigianale.</p><p></p><p>Le analisi fatte sui liquidi di molte delle borracce (ma sarebbe meglio dire "borraccini") rivelarono la presenza di Tramadolo (Contramal per gli amici), un potentissimo antidolorifico oppiaceo che si da ai malati terminali di cancro e la cui vendita è permessa solo su presentazione di ricetta medica, quindi non alla portata di un quattordicenne, i NAS inoltre verificarono che nelle corse c'era un traffico di sostanze di tutti i tipi, dalle fiale di Voltaren e Toradol agli anabolizzanti da palestra, e spesso tali prodotti erano venduti dagli stessi concorrenti.</p><p></p><p>Mesi dopo, prendendo a riferimento l'accaduto la rivista Cycling Pro, in un numero che purtroppo ho buttato, pubblicò un dossier di almeno 4 pagine al caso del doping nelle squadre giovanili, e dalle confessioni di ragazzi emerse un quadro a dir poco disarmante, le sostanze dopanti erano proposte, con circospezione, direttamente dai DS o dal medico sociale ai più promettenti con la velata minaccia di non farli più correre se non vincevano, pensate a quale effetto devastante debba avere un atteggiamento del genere su un 15enne.</p><p></p><p>Alcuni dichiararono che la siringa di antidolorifico gli veniva praticata poco prima della gara da conoscenti adulti, il borraccino invece era preparato all'interno della squadra, ltri confessarono che la vendita di fiale era una prassi comune tra loro e consentiva di arrotondare la paghetta del padre.</p><p></p><p>Insomma un vero e proprio merdaio non dissimile a quello che succede, in maniera più scientifica tra i pro, altro che pane e salame e DS ignari (su questo il libro di Di Luca "bestie da vittoria" è molto esplicativo)</p><p></p><p>Ora è chiaro che un ragazzino che inizia la sua carriera sportiva in questo modo, plagiato dalla squadra, vince, assapora il successo e... diventa un sicuro cliente di gente come un Ferrari o un Fuentes.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Darius, post: 5926986, member: 3105"] Giusto per chi è convinto (in buona fede ovviamente) che l'episodio sia di carattere occasionale, che sia magari una ragazzata, fatta all'oscuro dei responsabili delle squadre, e per avere idea di cosa sia il doping nelle mondo del ciclismo giovanile bisogna andare indietro di qualche anno, quando durante un blitz dei NAS, in una corsa giovanile appunto, fu scoperto un vero e proprio mondo di doping artigianale. Le analisi fatte sui liquidi di molte delle borracce (ma sarebbe meglio dire "borraccini") rivelarono la presenza di Tramadolo (Contramal per gli amici), un potentissimo antidolorifico oppiaceo che si da ai malati terminali di cancro e la cui vendita è permessa solo su presentazione di ricetta medica, quindi non alla portata di un quattordicenne, i NAS inoltre verificarono che nelle corse c'era un traffico di sostanze di tutti i tipi, dalle fiale di Voltaren e Toradol agli anabolizzanti da palestra, e spesso tali prodotti erano venduti dagli stessi concorrenti. Mesi dopo, prendendo a riferimento l'accaduto la rivista Cycling Pro, in un numero che purtroppo ho buttato, pubblicò un dossier di almeno 4 pagine al caso del doping nelle squadre giovanili, e dalle confessioni di ragazzi emerse un quadro a dir poco disarmante, le sostanze dopanti erano proposte, con circospezione, direttamente dai DS o dal medico sociale ai più promettenti con la velata minaccia di non farli più correre se non vincevano, pensate a quale effetto devastante debba avere un atteggiamento del genere su un 15enne. Alcuni dichiararono che la siringa di antidolorifico gli veniva praticata poco prima della gara da conoscenti adulti, il borraccino invece era preparato all'interno della squadra, ltri confessarono che la vendita di fiale era una prassi comune tra loro e consentiva di arrotondare la paghetta del padre. Insomma un vero e proprio merdaio non dissimile a quello che succede, in maniera più scientifica tra i pro, altro che pane e salame e DS ignari (su questo il libro di Di Luca "bestie da vittoria" è molto esplicativo) Ora è chiaro che un ragazzino che inizia la sua carriera sportiva in questo modo, plagiato dalla squadra, vince, assapora il successo e... diventa un sicuro cliente di gente come un Ferrari o un Fuentes. [/QUOTE]
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