Anche con l'esperienza. Come dico sempre, la bicicletta e l'equipaggiamento da randonneur non s'inventano dall'oggi al domani. Uno magari si accosta a cuor leggero alla religione della lunga distanza con la propria "superleggera" compagna di tante Granfondo, ma la verità è che ciò che non fa male, o non dà fastidio fino a 200 km, potrebbe non essere altrettanto confortevole sulle distanze superiori.
Se dovessi fare un paragone del livello di comfort, o comunque di "come", in che condizioni sono arrivata al traguardo dalle mie primissime ultra nel 2003 fino ad oggi, beh, non c'è confronto. Partendo dalla bicicletta, che era d'alluminio e oggi è in carbonio, passando per le scarpe, una volta strette e dolorose in punta e oggi scelte più per la comodità che per la bellezza, proseguendo sui calzoncini, per i quali adesso mi guardo bene dal fare economia, e finendo con gli "additivi", gli unici dei quali ho provato l'effettiva utilità: pomata all'ossido di zinco e integratore R2.
Ultimo consiglio: mai smettere di provare, di innovare, di sperimentare soluzioni nuove!