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Principi di alimentazione per il ciclismo (secondo me)
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 6548193" data-attributes="member: 7692"><p>Ma siamo d'accordo, anche io ho vissuto in appartamento prima di avere una casa in campagna con l'orto, etc. Ma, cosa che faccio anche ora, andavo anche ai mercatini dei contadini a comprare prodotti freschi bio e di stagione, oppure direttamente in campagna dal rivenditore. E come me lo fanno tanti, e non siamo per forza radical chic. </p><p></p><p>Forse non mi sono spiegato: la soluzione che propongo io è non comprare ciò che non serve. Punto. Ricordo quando ci fu il problema delle uova contaminate che ad un certo punto non si trovavano più uova nei supermercati, e la gente era come in preda al panico, quando c'era un supermercato pieno zeppo di ogni altra cosa per nutrirsi. Ti sembra normale questo?</p><p></p><p>Poi sono d'accordissimo con te sul fare prevenzione ed informazione, soprattutto nelle scuole, e che tanto è stato fatto come sensibilizzazione negli ultimi anni (anche perché è diventato necessario).</p><p></p><p>Sulle industrie ed i vincoli normativi sfondi una porta aperta: non ti sto a parlare di regolamenti sul benessere animale che negli allevamenti vengono puntualmente disattesi, e ciò va scapito della qualità del prodotto finale. Ma anche Barilla stessa si è rifiutata di scrivere in etichetta le percentuali di provenienza del proprio grano. Ci vogliono leggi, regolamenti. E soprattutto controlli se si vuole che sulle tavole finiscano prodotti con certe caratteristiche qualitative.</p><p></p><p>Le mie non sono scelte di elite, sono scelte pensate che faccio a prescindere dall'orto di proprietà. E forse un po' più complicato, perché poi passo tempo in cucina a produrre da solo alcune cose che preferisco non acquistare. Tempo che non ho sempre, come tutti. Ma se posso scegliere in un supermercato, in questa stagione, nel mio carrello troverai del cavolo, o del radicchio, e altri ortaggi stagionali. Ma non le melanzane od i peperoni. Non mi sembra difficile da attuare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 6548193, member: 7692"] Ma siamo d'accordo, anche io ho vissuto in appartamento prima di avere una casa in campagna con l'orto, etc. Ma, cosa che faccio anche ora, andavo anche ai mercatini dei contadini a comprare prodotti freschi bio e di stagione, oppure direttamente in campagna dal rivenditore. E come me lo fanno tanti, e non siamo per forza radical chic. Forse non mi sono spiegato: la soluzione che propongo io è non comprare ciò che non serve. Punto. Ricordo quando ci fu il problema delle uova contaminate che ad un certo punto non si trovavano più uova nei supermercati, e la gente era come in preda al panico, quando c'era un supermercato pieno zeppo di ogni altra cosa per nutrirsi. Ti sembra normale questo? Poi sono d'accordissimo con te sul fare prevenzione ed informazione, soprattutto nelle scuole, e che tanto è stato fatto come sensibilizzazione negli ultimi anni (anche perché è diventato necessario). Sulle industrie ed i vincoli normativi sfondi una porta aperta: non ti sto a parlare di regolamenti sul benessere animale che negli allevamenti vengono puntualmente disattesi, e ciò va scapito della qualità del prodotto finale. Ma anche Barilla stessa si è rifiutata di scrivere in etichetta le percentuali di provenienza del proprio grano. Ci vogliono leggi, regolamenti. E soprattutto controlli se si vuole che sulle tavole finiscano prodotti con certe caratteristiche qualitative. Le mie non sono scelte di elite, sono scelte pensate che faccio a prescindere dall'orto di proprietà. E forse un po' più complicato, perché poi passo tempo in cucina a produrre da solo alcune cose che preferisco non acquistare. Tempo che non ho sempre, come tutti. Ma se posso scegliere in un supermercato, in questa stagione, nel mio carrello troverai del cavolo, o del radicchio, e altri ortaggi stagionali. Ma non le melanzane od i peperoni. Non mi sembra difficile da attuare. [/QUOTE]
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