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<blockquote data-quote="Alessiuccio" data-source="post: 5890344" data-attributes="member: 10430"><p>In pratica ci stai chiedendo come si fa ad aver voglia di soffrire. Perché andare in bici (e per "andare" intendo pedalare in senso allenante) vuol dire avere a che fare con una sequela di sensazioni per lo piú spiacevoli.</p><p></p><p>Ha senso? No, peró lo facciamo tutti lo stesso, e molti di noi qui dentro soffrirebbero un bel po' senza. </p><p></p><p>Molti dicono di divertirsi in salita. Beati loro. Io non mi diverto per niente. Soffro come un cane, sudo, sbuffo, quando vado fuorisoglia spesso inizio pure a sbavare. Quando faccio le ripetute fuorisoglia arrivo a sentire il gusto "ferroso" del sangue nel palato, che vuol dire che qualche capillare è saltato. Uno mi puó dire "ma puoi anche farle più piano, mica devi ammazzarti ogni volta". Certo, ma ogni allenamento per me ha un senso in un piano ben preciso, io non esco per andare a spasso. I giri di sola pianura li faccio esclusivamente per recupero, e brevi, perché mi annoio in fretta. </p><p></p><p>Poi ci sono quelli che dicono "non è mica un lavoro", che ben si accompagna al "divertimento" di cui sopra. Qui lavoro credo si intenda come attività pagata, in contrapposizione a tutto ció che non lo è. Vien da pensare che chi si diverte in bici, considerandolo il proprio hobby, non si diverta un granché a lavorare. Domanda mia: se ti pagassero per NON andare in bici, smetteresti? Non so gli altri, magari qualcuno accetterebbe. Io no. Per me andare in bici è un qualcosa di cui ho bisogno nel profondo, non è un hobby, non è una passione e non è un lavoro. È, in poche parole, parte di me.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessiuccio, post: 5890344, member: 10430"] In pratica ci stai chiedendo come si fa ad aver voglia di soffrire. Perché andare in bici (e per "andare" intendo pedalare in senso allenante) vuol dire avere a che fare con una sequela di sensazioni per lo piú spiacevoli. Ha senso? No, peró lo facciamo tutti lo stesso, e molti di noi qui dentro soffrirebbero un bel po' senza. Molti dicono di divertirsi in salita. Beati loro. Io non mi diverto per niente. Soffro come un cane, sudo, sbuffo, quando vado fuorisoglia spesso inizio pure a sbavare. Quando faccio le ripetute fuorisoglia arrivo a sentire il gusto "ferroso" del sangue nel palato, che vuol dire che qualche capillare è saltato. Uno mi puó dire "ma puoi anche farle più piano, mica devi ammazzarti ogni volta". Certo, ma ogni allenamento per me ha un senso in un piano ben preciso, io non esco per andare a spasso. I giri di sola pianura li faccio esclusivamente per recupero, e brevi, perché mi annoio in fretta. Poi ci sono quelli che dicono "non è mica un lavoro", che ben si accompagna al "divertimento" di cui sopra. Qui lavoro credo si intenda come attività pagata, in contrapposizione a tutto ció che non lo è. Vien da pensare che chi si diverte in bici, considerandolo il proprio hobby, non si diverta un granché a lavorare. Domanda mia: se ti pagassero per NON andare in bici, smetteresti? Non so gli altri, magari qualcuno accetterebbe. Io no. Per me andare in bici è un qualcosa di cui ho bisogno nel profondo, non è un hobby, non è una passione e non è un lavoro. È, in poche parole, parte di me. [/QUOTE]
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