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Professione campione: Annemiek Van Vleuten
Testo
<blockquote data-quote="vivianarobba" data-source="post: 6573666" data-attributes="member: 139598"><p>Giornalista: "Uno che ha visto in televisione questo mondiale dice: ma qual è la verità del ciclismo femminile? È la Van Vleuten o sono le 151 ragazze che sono arrivate dietro?"</p><p>Marta Bastianelli: "Ecco, è giusto che le persone si facciano questa domanda".</p><p></p><p>Secondo me è questo il passaggio "incriminabile" di quell'intervista, non la parte di cui discutete, in cui Marta Bastianelli ha espresso, secondo me, una propria interpretazione del ciclismo femminile senza criticare quella della Van Vleuten: lei aveva cercato di contrappesare quelle che potevano sembrare critiche con anche complimenti, poi qui il giornalista chiede quale sia "la verità del ciclismo femminile"! E cosa vuol dire? La domanda purtroppo è infelice, più che infelice: introduce il concetto di verità e quindi quello di errore, chiede: chi è l'errore? Voi 151 o lei?</p><p>Purtroppo Marta Bastianelli risponde che è una domanda che bisogna porsi, mentre la domanda è profondamente sbagliata e sono verità del ciclismo femminile sia la Van Vleuten sia le altre 151.</p><p>Marta ci è cascata, ma il giornalista, come spesso capita, è andato a cercare la dichiarazione polemica approfittando di una ragazza stanca morta e delusa per la gara appena terminata.</p><p></p><p>Scusate il pippone, ma è un argomento che come ciclista donna in un mondo prevalentemente maschile mi ha toccata (e avrei potuto anche scrivere di peggio, sul fatto che casualmente quella domanda l'abbia fatta un uomo).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="vivianarobba, post: 6573666, member: 139598"] Giornalista: "Uno che ha visto in televisione questo mondiale dice: ma qual è la verità del ciclismo femminile? È la Van Vleuten o sono le 151 ragazze che sono arrivate dietro?" Marta Bastianelli: "Ecco, è giusto che le persone si facciano questa domanda". Secondo me è questo il passaggio "incriminabile" di quell'intervista, non la parte di cui discutete, in cui Marta Bastianelli ha espresso, secondo me, una propria interpretazione del ciclismo femminile senza criticare quella della Van Vleuten: lei aveva cercato di contrappesare quelle che potevano sembrare critiche con anche complimenti, poi qui il giornalista chiede quale sia "la verità del ciclismo femminile"! E cosa vuol dire? La domanda purtroppo è infelice, più che infelice: introduce il concetto di verità e quindi quello di errore, chiede: chi è l'errore? Voi 151 o lei? Purtroppo Marta Bastianelli risponde che è una domanda che bisogna porsi, mentre la domanda è profondamente sbagliata e sono verità del ciclismo femminile sia la Van Vleuten sia le altre 151. Marta ci è cascata, ma il giornalista, come spesso capita, è andato a cercare la dichiarazione polemica approfittando di una ragazza stanca morta e delusa per la gara appena terminata. Scusate il pippone, ma è un argomento che come ciclista donna in un mondo prevalentemente maschile mi ha toccata (e avrei potuto anche scrivere di peggio, sul fatto che casualmente quella domanda l'abbia fatta un uomo). [/QUOTE]
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