mi ripeti sempre la storia dell' invecchiamento after i 50, io mi preoccupo già di quello after 30 ....
E dai - che mi deprimete con questi argomenti!
Torniamo a parlare di salite va - che e' meglio.
Un caro saluto a tutti i vecchietti :-)
mi ripeti sempre la storia dell' invecchiamento after i 50, io mi preoccupo già di quello after 30 ....
Fatte nel 2013 segnalo per bellezza le salite dal lago di Misurina alle 3 Cime (fatta la sera al tramonto, davvero super !!!) ed il giorno dopo quella in Austria da Huben poi Kals fino ai piedi del Grossglockner........ zero traffico e panorami molto belli.
Unico neo la strada finisce ai piedi del Grossglockner e si deve tornare ad Huben dalla stessa parte.... per rientrare in Italia avevo poi risalita tutta la Defereggental fino in cima al passo Stalle...... lunga eterna.
Ho seguito saltuariamente questa discussione e ora, leggendo del Grossglockner, di Passo Stalle, delle Tre Cime e del Rombo, ho deciso di battere lai tastiera.
Vado in bici da corsa da quarantadue anni ma circa tre anni fa ho avuto un pessimo incidente. Non ho pedalato per due anni e ripreso, piano piano, solamente l'anno scorso.
E' dura ... .
Quale salita piu' bella l'anno scorso?
Praticamente ne ho fatte solo due.
Sono tornato sul Monte Serra, da Buti. Una salita che avevo sempre trovato uno zuccherino ma che, questa volta mi ha mandato davvero in crisi.
Poi, in vacanza in Alta Pusteria, sono andato da Dobbiaco a Monte Croce Comelico.
Niente di che, ovviamente, ma un'enorme soddisfazione.
Quale delle due la piu' bella?
Sccegliete voi.
Intanto ho acquistato una nuova bicicletta.
Buon segno!
Sergio Pisa
E dai - che mi deprimete con questi argomenti!
Torniamo a parlare di salite va - che e' meglio.
Un caro saluto a tutti i vecchietti :-)
a me piace di più salire a Buchwald in mtb e scendere per lo sterrato (a oltre 50kmh)
Nell'altra discussione è stata citata la salita di Buchwald.
Ecco, anche questa è una salita che me gusta parecchio.
In genere come Artur lo percorro in MTB per poi proseguire lungo la strada forestale fino a quota 1300 ca, e gustarmi il panorama a ridosso della parete del Macaion.
Ma anche in bici da corsa mi piace da matti: continue curve e controcurve, che ti distraggono dalla pendenza. Poi la panchina prima del Gasthaus con una vista mozzafiato su Bolzano......
Qualche volta sono sceso con la bici da corsa dalla parte sterrata, e una volta sono pure salito da quella parte, ma tutto sommato in bdc preferisco salire e scendere per la strada asfaltata.
Quando abitavo ad Appiano era una mia salita da allenamento in MTB e dall'inizio della strada di Buchwald fino allo scollinamento (dove a sinistra parte la forestale) il mio miglior tempo era di 18' secchi. Un tempone per me, mai più ripetuto ne' avvicinato. Ma parliamo di 17 anni fa (quando @talpa) aveva appena visto la luce.:-)
Più di una volta ho pensato che sarebbe stato interessante organizzare un cronoscalata, attirando i migliori grimpeur locali e vedere quanto ci metterebbero loro. Ipotizzo che se io in MTB ci ho messo 18' per coprire i ca 4 km, questi starebbero sotto i 13'. Che ne pensate?
mi piace tantissimo anche in bdc, unica cosa non mi attira finire e tornare dalla stessa strada, ma si può fare. Invece non sono temerario come te da scendere in bdc dallo sterrato.
Più di una volta ho pensato che sarebbe stato interessante organizzare un cronoscalata, attirando i migliori grimpeur locali e vedere quanto ci metterebbero loro. Ipotizzo che se io in MTB ci ho messo 18' per coprire i ca 4 km, questi starebbero sotto i 13'. Che ne pensate?
mi piace tantissimo anche in bdc, unica cosa non mi attira finire e tornare dalla stessa strada, ma si può fare. Invece non sono temerario come te da scendere in bdc dallo sterrato.
Mi è appena venuta un'idea!
Organizzare un cronoscalata ufficiale è troppo complicato, ma chissà che non si possa fare in maniera "goliardica", magari inserendola come Tour de Strudel (al Gasthaus Buchwald lo strudel c'é, anche se non era nulla di speciale) e come prova del trofeo Bonatti (che ne penseresti Marco @mabon12?). Io ovviamente farei da cronometrista....
Potrebbe essere interessante?
Beh, si potrebbe anche fare! Il problema è convincere certa gente che muove la bici solo se gli proponi almeno 200 km con 9999 metri di dislivello
Però una serata estiva, magari di venerdì, con cena e premiazione sulla terrazza del Buchwald... perché no?
Ne parlerò al DS
Mica bisogna convincere nessuno: se vogliono vengono, altrimenti no. Semplice, no?
Passano gli anni, cambiano le strade e cambiano anche i gusti dei ciclisti.
Sono stato per tanti anni cicloturista 'a briglia sciolta'.
Allora non erano asfaltati, ad esempio, Giau, Fedaja e Gavia. Pochi erano i ciclisti che li percorrevano; chi lo faceva si sentiva 'eroico' senza essere partito da Gaiole in Chianti.
Una volta, mentre scendevo dal Giau su Selva di Cadore, mi fermo' un automobilista che disse: 'Complimenti a lei, ma anche alla sua bicicletta.'
Quella bicicletta la ho tuttora, in gran spolvero.
Per scendere sullo sterrato ci vuole abilita', ma soprattutto attenzione e prudenza.
Purtroppo sullo sterrato si fa fatica anche in discesa.
Ricordo quando, salito al Gavia senza mai fermarmi da Santa Apollonia, stavo tornando giu' all'albergo Pietra Rossa.
Dopo pochi chilometri gli scossoni mi avevano stancato le braccia.
Fermai un'automobile di passaggio, chiesi e caricai anche la bicicletta per farmi riportare sul pianoro.
Sergio
Pisa
Passano gli anni, cambiano le strade e cambiano anche i gusti dei ciclisti.
Sono stato per tanti anni cicloturista 'a briglia sciolta'.
Allora non erano asfaltati, ad esempio, Giau, Fedaja e Gavia. Pochi erano i ciclisti che li percorrevano; chi lo faceva si sentiva 'eroico' senza essere partito da Gaiole in Chianti.
Una volta, mentre scendevo dal Giau su Selva di Cadore, mi fermo' un automobilista che disse: 'Complimenti a lei, ma anche alla sua bicicletta.'
Quella bicicletta la ho tuttora, in gran spolvero.
Per scendere sullo sterrato ci vuole abilita', ma soprattutto attenzione e prudenza.
Purtroppo sullo sterrato si fa fatica anche in discesa.
Ricordo quando, salito al Gavia senza mai fermarmi da Santa Apollonia, stavo tornando giu' all'albergo Pietra Rossa.
Dopo pochi chilometri gli scossoni mi avevano stancato le braccia.
Fermai un'automobile di passaggio, chiesi e caricai anche la bicicletta per farmi riportare sul pianoro.
Sergio
Pisa
Passano gli anni, cambiano le strade e cambiano anche i gusti dei ciclisti.
Sono stato per tanti anni cicloturista 'a briglia sciolta'.
Allora non erano asfaltati, ad esempio, Giau, Fedaja e Gavia. Pochi erano i ciclisti che li percorrevano; chi lo faceva si sentiva 'eroico' senza essere partito da Gaiole in Chianti.
Una volta, mentre scendevo dal Giau su Selva di Cadore, mi fermo' un automobilista che disse: 'Complimenti a lei, ma anche alla sua bicicletta.'
Quella bicicletta la ho tuttora, in gran spolvero.
Per scendere sullo sterrato ci vuole abilita', ma soprattutto attenzione e prudenza.
Purtroppo sullo sterrato si fa fatica anche in discesa.
Ricordo quando, salito al Gavia senza mai fermarmi da Santa Apollonia, stavo tornando giu' all'albergo Pietra Rossa.
Dopo pochi chilometri gli scossoni mi avevano stancato le braccia.
Fermai un'automobile di passaggio, chiesi e caricai anche la bicicletta per farmi riportare sul pianoro.
Sergio
Pisa
complimenti: ma in che anno scalavi i passi ancora sterrati?