Leggendo i vari post mi sembra di trovare spesso tra le righe un concetto che riassumo cosi: "vado in bici e il mezzo mi porta sempre più in là con i miei obiettivi e le mie ambizioni, quando poi vengono fuori i dolorini (spesso dopo i 30anni) allora tutti alla ricerca del "santone di turno" che ti risolve il problema in poco tempo e a prezzi modici, in modo da poter tornare subito in bici...."
E allora c'è chi sostiene che l'ortopedico non capisce nulla o che l'osteopata è un incompetente, biomeccanico si/no, e che tutti alla fine sono li solo per prenderti i soldi.
A ben vedere i problemi riportati da molti sono in prevalenza correlati alla colonna vertebrale (ernie e curve non corrette) con conseguenti rotazioni del bacino, appoggio delle piante dei piedi non corretto, scarsa elasticità muscolare, sviluppo asimmetrico della muscolatura, tendiniti, ecc. Insomma, niente di cosi drammatico, se non fosse che è opinione comune il fatto di non sapere come affrontare tali problemi e di come questi possano portare a grosse frustrazioni psicologiche, in quanto ci allontanano dalla nostra amata bicicletta o non ce ne fanno godere appieno i benefici.
Tempo fa in un post chiesi con quali criteri occorre prepararsi atleticamente per "poter fare ciclismo senza farsi male e a qualsiasi età", visto che è uno sport che viene praticato in egual modo dai 15 ai 90anni... qualcuno mi ha consigliato lo spinning, altri serie infinite di ripetute, altri hanno consigliato di monitorarmi con apparecchi ultra tecnologici... fino a quando, dopo due giorni (2!) il post è stato chiuso, non so perchè... senza trovare una risposta che si rifacesse in nessun modo a quanto segue:
1.Sbaglio nel sostenere che una sana cultura sportiva deve basarsi principalmente sulla ricerca della migliore condizione di salute fisica e non sul conseguimento della migliore prestazione possibile?
2.Sbaglio nel sostenere che spesso cerchiamo la risposta ai nostri problemi esclusivamente valutando quello che dovrebbero fare gli altri per noi(i medici o simili, in questo caso), senza preventivare quello che invece potremmo iniziare a fare noi stessi?
3.Sbaglio a pensare che in Italia sia forte lo spirito competitivo e "dell'emulazione verso il Campione" e manchi invece la cultura che aiuta a diventare atleti e quindi ad approcciarsi a qualsiasi sport con la giusta preparazione?
4.Sbaglio a sostenere che sia poco diffusa (soprattutto in ambito ciclistico) l'idea che l'elasticità muscolare e la mobilità articolare siano gli elementi da ricercare (non solo per i ballerini!) al fine non solo di curare, ma soprattutto di prevenire tante delle patologie che leggiamo nei vari post di questo forum?
Voi cosa ne pensate? grazie
E allora c'è chi sostiene che l'ortopedico non capisce nulla o che l'osteopata è un incompetente, biomeccanico si/no, e che tutti alla fine sono li solo per prenderti i soldi.
A ben vedere i problemi riportati da molti sono in prevalenza correlati alla colonna vertebrale (ernie e curve non corrette) con conseguenti rotazioni del bacino, appoggio delle piante dei piedi non corretto, scarsa elasticità muscolare, sviluppo asimmetrico della muscolatura, tendiniti, ecc. Insomma, niente di cosi drammatico, se non fosse che è opinione comune il fatto di non sapere come affrontare tali problemi e di come questi possano portare a grosse frustrazioni psicologiche, in quanto ci allontanano dalla nostra amata bicicletta o non ce ne fanno godere appieno i benefici.
Tempo fa in un post chiesi con quali criteri occorre prepararsi atleticamente per "poter fare ciclismo senza farsi male e a qualsiasi età", visto che è uno sport che viene praticato in egual modo dai 15 ai 90anni... qualcuno mi ha consigliato lo spinning, altri serie infinite di ripetute, altri hanno consigliato di monitorarmi con apparecchi ultra tecnologici... fino a quando, dopo due giorni (2!) il post è stato chiuso, non so perchè... senza trovare una risposta che si rifacesse in nessun modo a quanto segue:
1.Sbaglio nel sostenere che una sana cultura sportiva deve basarsi principalmente sulla ricerca della migliore condizione di salute fisica e non sul conseguimento della migliore prestazione possibile?
2.Sbaglio nel sostenere che spesso cerchiamo la risposta ai nostri problemi esclusivamente valutando quello che dovrebbero fare gli altri per noi(i medici o simili, in questo caso), senza preventivare quello che invece potremmo iniziare a fare noi stessi?
3.Sbaglio a pensare che in Italia sia forte lo spirito competitivo e "dell'emulazione verso il Campione" e manchi invece la cultura che aiuta a diventare atleti e quindi ad approcciarsi a qualsiasi sport con la giusta preparazione?
4.Sbaglio a sostenere che sia poco diffusa (soprattutto in ambito ciclistico) l'idea che l'elasticità muscolare e la mobilità articolare siano gli elementi da ricercare (non solo per i ballerini!) al fine non solo di curare, ma soprattutto di prevenire tante delle patologie che leggiamo nei vari post di questo forum?
Voi cosa ne pensate? grazie
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