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<blockquote data-quote="robertofrr" data-source="post: 6539908" data-attributes="member: 8923"><p>Bella iniziativa!</p><p>Di seguito, un racconto/ricordo che ogni tanto mi fa piacere rileggere. L'ho scritto per me diversi anni fa... da qui si capisce che non sono un giovanotto ma la bici di qualsiasi tipo mi ha sempre accompagnato e mi ha lasciato dei bei ricordi.</p><p></p><p>Quella volta che...</p><p></p><p>Bruno mi ha “rubato” la bicicletta.</p><p></p><p></p><p>primavera 1988</p><p></p><p>L’inverno era passato, le giornate si stavano allungando. Da poco mi era arrivata la bicicletta nuova, una Specialized Stumpjumper modello ’88 bicolore magenta/white pearl montata con il nuovo gruppo shimano deore xt con il freno posteriore U-brake come quella che avrebbe usato Paganessi (ex pro) in quella stagione.</p><p></p><p>Io e il mio amico Sebastiano eravamo tranquillamente seduti all’interno del bar della Marisa a far colazione con cappuccio e brioches e avevamo parcheggiato fuori le nostre mountain bike che allora si chiamavano “rampichini” dal nome del famoso modello Cinelli che ha lanciato la MTB in Italia.</p><p></p><p>Eravamo a Pizzino in val Taleggio, paesino di circa 100 abitanti, ci si conosceva tutti e la strada finiva li’.</p><p></p><p>Una volta arrivati a Pizzino non si puo’ proseguire, al massimo si torna indietro.</p><p></p><p>Automobili di passaggio zero. Io comunque ogni tanto buttavo l’occhio alla porta di vetro del bar per ammirare la mia spettacolare bici americana “non si sa mai” pensavo.</p><p></p><p>Al di la dalla siepe si vede arrivare un’auto, un’ammiraglia carica di mountain bike che attira la nostra curiosità.</p><p></p><p>Attendiamo di vedere chi arriva sorseggiando il nostro cappuccio.</p><p></p><p>Dei ragazzi scendono e iniziano a scaricare le bici che avevano sul tetto, un paio di ragazzini si aggirano vicino al bar e uno dei due nota la mia bici ed eccitato esclama: “guarda!!! Una Specialized StumpJumper!!!”. Non faccio in tempo a finire il cappuccio che quello salta su sulla mia bici e sparisce dalla mia vista.</p><p></p><p>Poooorc… Esco trafelato ma i ragazzi mi tranquillizzano, “e’ la prima che la vedono, la sta’ solo provando”, a beh!</p><p></p><p>Sono i fratelli Salvi di Zogno che stanno andando a provare il percorso di una gara che stanno organizzando, bene.</p><p></p><p>Ci uniamo a loro nel giro e gli indico alcuni passaggi in discesa su mulattiera che secondo me possono essere un po’ pericolosi ma dicono che li conoscono bene perché hanno già fatto il giro. Infatti poi vedendo come andavano sia i grandi che i piccoli… i più scarsi eravamo noi.</p><p></p><p>Alla fine del giro ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la gara.</p><p></p><p>Quel ragazzino tredicenne che e’ saltato sulla mia bici e che non aveva paura ad affrontare le mulattiere piene di sassi con la sua Salvi Karakorum si chiama Bruno Zanchi che qualche anno dopo conquistò il titolo di Campione del Mondo.</p><p></p><p>Ciao Bruno.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="robertofrr, post: 6539908, member: 8923"] Bella iniziativa! Di seguito, un racconto/ricordo che ogni tanto mi fa piacere rileggere. L'ho scritto per me diversi anni fa... da qui si capisce che non sono un giovanotto ma la bici di qualsiasi tipo mi ha sempre accompagnato e mi ha lasciato dei bei ricordi. Quella volta che... Bruno mi ha “rubato” la bicicletta. primavera 1988 L’inverno era passato, le giornate si stavano allungando. Da poco mi era arrivata la bicicletta nuova, una Specialized Stumpjumper modello ’88 bicolore magenta/white pearl montata con il nuovo gruppo shimano deore xt con il freno posteriore U-brake come quella che avrebbe usato Paganessi (ex pro) in quella stagione. Io e il mio amico Sebastiano eravamo tranquillamente seduti all’interno del bar della Marisa a far colazione con cappuccio e brioches e avevamo parcheggiato fuori le nostre mountain bike che allora si chiamavano “rampichini” dal nome del famoso modello Cinelli che ha lanciato la MTB in Italia. Eravamo a Pizzino in val Taleggio, paesino di circa 100 abitanti, ci si conosceva tutti e la strada finiva li’. Una volta arrivati a Pizzino non si puo’ proseguire, al massimo si torna indietro. Automobili di passaggio zero. Io comunque ogni tanto buttavo l’occhio alla porta di vetro del bar per ammirare la mia spettacolare bici americana “non si sa mai” pensavo. Al di la dalla siepe si vede arrivare un’auto, un’ammiraglia carica di mountain bike che attira la nostra curiosità. Attendiamo di vedere chi arriva sorseggiando il nostro cappuccio. Dei ragazzi scendono e iniziano a scaricare le bici che avevano sul tetto, un paio di ragazzini si aggirano vicino al bar e uno dei due nota la mia bici ed eccitato esclama: “guarda!!! Una Specialized StumpJumper!!!”. Non faccio in tempo a finire il cappuccio che quello salta su sulla mia bici e sparisce dalla mia vista. Poooorc… Esco trafelato ma i ragazzi mi tranquillizzano, “e’ la prima che la vedono, la sta’ solo provando”, a beh! Sono i fratelli Salvi di Zogno che stanno andando a provare il percorso di una gara che stanno organizzando, bene. Ci uniamo a loro nel giro e gli indico alcuni passaggi in discesa su mulattiera che secondo me possono essere un po’ pericolosi ma dicono che li conoscono bene perché hanno già fatto il giro. Infatti poi vedendo come andavano sia i grandi che i piccoli… i più scarsi eravamo noi. Alla fine del giro ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la gara. Quel ragazzino tredicenne che e’ saltato sulla mia bici e che non aveva paura ad affrontare le mulattiere piene di sassi con la sua Salvi Karakorum si chiama Bruno Zanchi che qualche anno dopo conquistò il titolo di Campione del Mondo. Ciao Bruno. [/QUOTE]
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