Brevetto permanente percorribile da giugno a fine settembre. Coincide così con la stagione degl'alpeggi. Infatti questo brevetto è ideato come prevalentemete alpino, infatti le strade che copre potrebbero essere chiuse in tempi diversi da questa stagione.
È un percorso estremamente esigente, richiede gambe allenate e capacità di guida e adattamento in bici non comuni. Le strade, poiché alcune sono molto secondarie, non sono sempre nelle migliori condizioni e vi è un tratto di 10 km (sul plateau della panoramica delle vette) completamente sterrato. Fanno al caso dunque copertoni >25mm.
La partenza si trova presso la sede de la società I Draghi a Cervignano del Friuli. Essendo un percorso circolare è possibile partire da qualsiasi Rando Point sul percorso.
Da Cervignano il tracciato porta verso Est in direzione, prima del Collio di Cormons e Prepotto, poi di Cividale ed infine nelle Valli del Natisone. Qui la prima salita del percorso porta a scollinare e sconfinare attraverso il valico di Polava. La discesa veloce conduce a Kobarid/Caporetto e da qui, costeggia a lungo il fiume Isonzo (Šoca), che con le sue gole, forre, colori, fragori lontani non smette di attrarre la vista del viaggiatore.
Dopo Bovec comincia la salita al passo Predil per il rientro in Friuli. Valicato il passo una lunga discesa ci porta a Tarvisio. Qui saliamo sulla ciclabile Alpe Adria che, al riparo dal traffico, ci porta fino a Pontebba.
Possibile ristoro in questa cittadina invasa dai cicloviaggiatori dell'estate prima di affrontare l'ascesa al passo Cason di Lanza a quota 1550m. Questa salita mette in comunicazione due valli tuttavia la sede stradale è stretta e spettacolare tra torrenti, prati e boschi di pino. È ripida (punte di oltre 20%) e lunga. Concede comunque appaganti vedute e qualche tratto meno arcigno. È stata percorsa dal giro d'Italia nel 2013.
Una malga accogliente per una pausa e una foto di controllo nell'adiacente monumento che ricorda il passaggio del giro prima di affontare il versante verso Paularo. Qui è richiesta molta abilità di guida oltre che attenzione al manto stradale molto deteriorato.
Al termina della discesa, da Paularo, si sale verso il passo Duron. Una salita di 6 km molto ripida nella prima parte e con una altrettanto ripida e tecnica discesa da Ligosullo fino a Treppo Carnico e Paluzza.
Qui ora ci troviamo nel cuore della Carnia, la regione alpina del Friuli. La successiva risalita porta ai 900 m della sella Valcalda (Ravascletto) da dove sale una delle più belle strade che si possano fare in questa regione. La cosidetta "Panoramica delle Vette". 10 km di salita piuttosto regolare al 10% portano ad una strada bianca - a tratti pietrosa - che, costantemente sui 1900m d'altitudine, spalanca la vista su tutte le vette sottostanti (compreso Kaiser Zoncolan) sulla sinistra e una parete di roccia e prati sulla destra. Su questa strada era previsto il passaggio di una tappa del Giro d'Italia dove, con una forte polemica, i grandi team rinunciarono alla scalata della montagna (monte Crostis) temendo proprio le pietre del plateau. I profi si arrendono ma non i randonneur che ci guadagnano così una strada in un ambiente indimenticabile.
Discesa ripida di 10 km - che pareggia così salita e lunghezza del altopiano - per raggiungere Comeglians da dove si ricomincia a salite verso forcella Lavardêt ossia la val Pesarina fino ai 1800m dell sella di Rioda. Una salita lunga circa 30km.
Dopo lo scollinamento è consigliabile una sosta ristoratrice nel villaggio alpino di Sauris/Zahre per apprezzarne le gustose specialità (il prosciutto, la birra artigianale, i dolci ecc) e al termine della discesa, da Ampezzo, bella cittadina carnica, ci dirigiamo verso il monte Rest che dopo aver attraversato il fiume Tagliamento ci porta ai 1050m del suo passo dove termina la Carnia e comincia una valle incantata nella natura tra rocce, speroni, prati, torrenti smeraldini. La val Tramontina.
Il passo di monte Rest è il condizioni stradali ideali ed è un passo altamente ciclabile e godibile in bici.
Ora le montagne sono terminate e comincia il rientro tra le province di Pordenone e Udine, riattraversando nuovamente il grande fiume (il Tagliamento).
Piccoli paesi si alterneranno uno dopo l'altro nella pianura friulana accompagandoci al punto di partenza.
Info: https://www.idraghiasd.it/randonnee-permanenti/gran-randonnee-del-friuli/
Iscrizioni: https://www.audaxitalia.it/index.php?pg=brevetti_permanenti&org=253&obid=2226
È un percorso estremamente esigente, richiede gambe allenate e capacità di guida e adattamento in bici non comuni. Le strade, poiché alcune sono molto secondarie, non sono sempre nelle migliori condizioni e vi è un tratto di 10 km (sul plateau della panoramica delle vette) completamente sterrato. Fanno al caso dunque copertoni >25mm.
La partenza si trova presso la sede de la società I Draghi a Cervignano del Friuli. Essendo un percorso circolare è possibile partire da qualsiasi Rando Point sul percorso.
Da Cervignano il tracciato porta verso Est in direzione, prima del Collio di Cormons e Prepotto, poi di Cividale ed infine nelle Valli del Natisone. Qui la prima salita del percorso porta a scollinare e sconfinare attraverso il valico di Polava. La discesa veloce conduce a Kobarid/Caporetto e da qui, costeggia a lungo il fiume Isonzo (Šoca), che con le sue gole, forre, colori, fragori lontani non smette di attrarre la vista del viaggiatore.
Dopo Bovec comincia la salita al passo Predil per il rientro in Friuli. Valicato il passo una lunga discesa ci porta a Tarvisio. Qui saliamo sulla ciclabile Alpe Adria che, al riparo dal traffico, ci porta fino a Pontebba.
Possibile ristoro in questa cittadina invasa dai cicloviaggiatori dell'estate prima di affrontare l'ascesa al passo Cason di Lanza a quota 1550m. Questa salita mette in comunicazione due valli tuttavia la sede stradale è stretta e spettacolare tra torrenti, prati e boschi di pino. È ripida (punte di oltre 20%) e lunga. Concede comunque appaganti vedute e qualche tratto meno arcigno. È stata percorsa dal giro d'Italia nel 2013.
Una malga accogliente per una pausa e una foto di controllo nell'adiacente monumento che ricorda il passaggio del giro prima di affontare il versante verso Paularo. Qui è richiesta molta abilità di guida oltre che attenzione al manto stradale molto deteriorato.
Al termina della discesa, da Paularo, si sale verso il passo Duron. Una salita di 6 km molto ripida nella prima parte e con una altrettanto ripida e tecnica discesa da Ligosullo fino a Treppo Carnico e Paluzza.
Qui ora ci troviamo nel cuore della Carnia, la regione alpina del Friuli. La successiva risalita porta ai 900 m della sella Valcalda (Ravascletto) da dove sale una delle più belle strade che si possano fare in questa regione. La cosidetta "Panoramica delle Vette". 10 km di salita piuttosto regolare al 10% portano ad una strada bianca - a tratti pietrosa - che, costantemente sui 1900m d'altitudine, spalanca la vista su tutte le vette sottostanti (compreso Kaiser Zoncolan) sulla sinistra e una parete di roccia e prati sulla destra. Su questa strada era previsto il passaggio di una tappa del Giro d'Italia dove, con una forte polemica, i grandi team rinunciarono alla scalata della montagna (monte Crostis) temendo proprio le pietre del plateau. I profi si arrendono ma non i randonneur che ci guadagnano così una strada in un ambiente indimenticabile.
Discesa ripida di 10 km - che pareggia così salita e lunghezza del altopiano - per raggiungere Comeglians da dove si ricomincia a salite verso forcella Lavardêt ossia la val Pesarina fino ai 1800m dell sella di Rioda. Una salita lunga circa 30km.
Dopo lo scollinamento è consigliabile una sosta ristoratrice nel villaggio alpino di Sauris/Zahre per apprezzarne le gustose specialità (il prosciutto, la birra artigianale, i dolci ecc) e al termine della discesa, da Ampezzo, bella cittadina carnica, ci dirigiamo verso il monte Rest che dopo aver attraversato il fiume Tagliamento ci porta ai 1050m del suo passo dove termina la Carnia e comincia una valle incantata nella natura tra rocce, speroni, prati, torrenti smeraldini. La val Tramontina.
Il passo di monte Rest è il condizioni stradali ideali ed è un passo altamente ciclabile e godibile in bici.
Ora le montagne sono terminate e comincia il rientro tra le province di Pordenone e Udine, riattraversando nuovamente il grande fiume (il Tagliamento).
Piccoli paesi si alterneranno uno dopo l'altro nella pianura friulana accompagandoci al punto di partenza.
Info: https://www.idraghiasd.it/randonnee-permanenti/gran-randonnee-del-friuli/
Iscrizioni: https://www.audaxitalia.it/index.php?pg=brevetti_permanenti&org=253&obid=2226