Romagna Ultra Race... che avventura !!!

giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
5.291
2.798
42
apennino parmense
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Bici
Tarmac SL7, Specialissima Pantani, Lee Cougan Cross Fire
Provo a raccontarvi la mia ultima avventura fatta sui pedali ovvero la www.romagnaultrarace.it, gara di www.ultracyclingitalia.com 600 kilometri e piu di 10000 metri di dislivello spalmati in 32 salite.

C’eravamo sentiti un anno fa dove raccontavo con orgoglio le emozioni vissute alla www.ultracyclingdolomitica.com/dolomitica-380/.

Ahimè il 2020 non lo ricorderò solo per questo infatti poco dopo, a Ferragosto, ho una stupida caduta in Svizzera sul Passo Bernina in cui riporto una bruttissima frattura al braccio destro.

All’improvviso mi si presenta una delle salite più toste della mia vita, prima l’operazione poi la lunghissima riabilitazione fatta di sedute dal fisioterapista, continue visite e infinite sedute di rulli.

Quest’anno pertanto la voglia di rivincita era davvero tanta e per questo decido di iscrivermi appunta a questa affascinante gara.

Dopo la splendida accoglienza del comitato organizzativo e del suo presidente Ivano Incensi, mi ritrovo nella mattina di sabato 5 Giugno al via previsto nello splendido Velodromo Servadei di Forlì.

A farmi compagnia molti dubbi ed incertezze ma come successo sulle Dolomiti dopo pochi chilometri sono calato perfettamente nella competizione.

La Ultracycling è un mix perfetto tra passione, avventura, resilienza e voglia di far fatica ma anche di competizione, programmazione e scrupolosità negli allenamenti.

Questa combinazione di fattori letteralmente mi trasforma, mi rende piu forte, piu razionale, mi fa affrontare le difficoltà che inevitabili si presentano con una positività e uno spirito difficile da raccontare.

Affronto le prime ore col mio passo e come sempre mi ritrovo nelle ultime posizioni, poco male, la sfida è con me stesso e continuo senza preoccuparmene.

La prima parte è durissima, salite dure in breve successione con la chicca del circuito mondiale di Imola dove Alaphilippe si è laureato campione del Mondo.

Passano i chilometri e i compagni di squadra, che da casa mi seguono attraverso l’App, mi dicono che sto andando sempre meglio e che sto guadagnando posizioni.

Passa la giornata e si fa sera ma le gambe sono ancora buone, faccio una piccola pausa alla station prevista dall'organizzazione per ricaricare le tasche e vestirmi un po di più, e mi preparo per affrontare il buio.

Neanche te ne accorgi e ti ritrovi nella magia della notte, pedali completamente solo complice anche il coprifuoco, supportato solo dalla piccola luce montata sul manubrio e da qualche animale che incontri sul percorso.

Alterni passaggi in bellissimi borghi Medioevali al pedalare su montagne e boschi isolati.

Uno dei paesi che più mi è piaciuto è il borgo di Santa Sofia dove alle porte del paese è stata allestita una gigantografia di Marco Pantani.

In queste terre il ricordo del Pirata risplende ancora vivo negli occhi della gente e questo mi emoziona per un attimo.

Ricorderò la notte anche per la scalata al Monte Fumaiolo dove la nebbia non mi faceva vedere a più di 5 metri da me e dove ho dovuto anche affrontare una foratura per fortuna risolta.

Sono passate quasi 20 ore e si fa giorno.

I chilometri e il dislivello affrontato sono ormai tanti ma mi sento ancora bene, mangiare di continuo anche controvoglia sembra aver pagato.

Un dato, per questa sgambata ho bruciato quasi 18000 kcal.

Salgo a San Marino dal versante più duro e affronto in successione altre 4 salite corte ma a doppia cifra incontrando anche qualche tifoso sul percorso che mi incoraggia e mi da una spinta in più.

Il nemico in questo secondo giorno è il caldo ma poco male, i chilometri davanti a me sono sempre meno e dopo 26 ore e 25 minuti sono sul traguardo di questa fantastica avventura allestito in Piazza centrale a Forlì.

Contro ogni più rosea aspettativa conquistò il secondo posto ma quello che più conta vinco la mia sfida, quella salita che 9 mesi fa sembrava impossibile posso affermare di averla superata.

Mi porto a casa oltre al trofeo tanti nuovi amici e un ricordo indelebile e questo è quello che più mi appaga.

Ora la testa è alla prossima sfida perché chi si ferma è perduto giusto?

Il prossimo 9 Luglio affrontero la www.dolomiticaultracycling.com in coppia un compagno

di squadra nella modalità senza supporto. 700 chilometri e 18000 metri di dislivello dove si affronteranno 20 tra le più belle e iconiche salite delle Dolomitiche, solo a parlarne mi spaventa.

C’è una frase di cui non ricordo l’autore ma che ho fatto mia e che mi da forza, “ Le sfide rendono la vita interessante, superarle le da significato”.

Sperando di non avervi annoiato voglio ringraziare faccio presente che sulla pagina FB di Romagna Ultra Race potete trovare video e foto interessanti che raccontano l'evento.





Ciao, Giulio
 

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toni77

Apprendista Scalatore
30 Aprile 2017
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Holzkirchen, Baviera
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Bici
Colnago V3RS Disc "La Gina" , 3T Exploro Race "La Wanda"
Ho visto su FB il video del tuo arrivo... emozionante :-)xxxx
Complimenti davvero per la sfida :hail:, in particolare quella iniziata nove mesi fa.
Personalmente, queste sono le cose che ancora preferisco leggere su questo forum... e, purtroppo, se ne scrivono sempre meno. Bravo ancora, grazie per condividere un'esperienza simile e averci dato un assaggio delle emozioni che hai provato.
 

nove59

Velocista
10 Ottobre 2009
4.950
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TREK
Provo a raccontarvi la mia ultima avventura fatta sui pedali ovvero la www.romagnaultrarace.it, gara di www.ultracyclingitalia.com 600 kilometri e piu di 10000 metri di dislivello spalmati in 32 salite.

C’eravamo sentiti un anno fa dove raccontavo con orgoglio le emozioni vissute alla www.ultracyclingdolomitica.com/dolomitica-380/.

Ahimè il 2020 non lo ricorderò solo per questo infatti poco dopo, a Ferragosto, ho una stupida caduta in Svizzera sul Passo Bernina in cui riporto una bruttissima frattura al braccio destro.

All’improvviso mi si presenta una delle salite più toste della mia vita, prima l’operazione poi la lunghissima riabilitazione fatta di sedute dal fisioterapista, continue visite e infinite sedute di rulli.

Quest’anno pertanto la voglia di rivincita era davvero tanta e per questo decido di iscrivermi appunta a questa affascinante gara.

Dopo la splendida accoglienza del comitato organizzativo e del suo presidente Ivano Incensi, mi ritrovo nella mattina di sabato 5 Giugno al via previsto nello splendido Velodromo Servadei di Forlì.

A farmi compagnia molti dubbi ed incertezze ma come successo sulle Dolomiti dopo pochi chilometri sono calato perfettamente nella competizione.

La Ultracycling è un mix perfetto tra passione, avventura, resilienza e voglia di far fatica ma anche di competizione, programmazione e scrupolosità negli allenamenti.

Questa combinazione di fattori letteralmente mi trasforma, mi rende piu forte, piu razionale, mi fa affrontare le difficoltà che inevitabili si presentano con una positività e uno spirito difficile da raccontare.

Affronto le prime ore col mio passo e come sempre mi ritrovo nelle ultime posizioni, poco male, la sfida è con me stesso e continuo senza preoccuparmene.

La prima parte è durissima, salite dure in breve successione con la chicca del circuito mondiale di Imola dove Alaphilippe si è laureato campione del Mondo.

Passano i chilometri e i compagni di squadra, che da casa mi seguono attraverso l’App, mi dicono che sto andando sempre meglio e che sto guadagnando posizioni.

Passa la giornata e si fa sera ma le gambe sono ancora buone, faccio una piccola pausa alla station prevista dall'organizzazione per ricaricare le tasche e vestirmi un po di più, e mi preparo per affrontare il buio.

Neanche te ne accorgi e ti ritrovi nella magia della notte, pedali completamente solo complice anche il coprifuoco, supportato solo dalla piccola luce montata sul manubrio e da qualche animale che incontri sul percorso.

Alterni passaggi in bellissimi borghi Medioevali al pedalare su montagne e boschi isolati.

Uno dei paesi che più mi è piaciuto è il borgo di Santa Sofia dove alle porte del paese è stata allestita una gigantografia di Marco Pantani.

In queste terre il ricordo del Pirata risplende ancora vivo negli occhi della gente e questo mi emoziona per un attimo.

Ricorderò la notte anche per la scalata al Monte Fumaiolo dove la nebbia non mi faceva vedere a più di 5 metri da me e dove ho dovuto anche affrontare una foratura per fortuna risolta.

Sono passate quasi 20 ore e si fa giorno.

I chilometri e il dislivello affrontato sono ormai tanti ma mi sento ancora bene, mangiare di continuo anche controvoglia sembra aver pagato.

Un dato, per questa sgambata ho bruciato quasi 18000 kcal.

Salgo a San Marino dal versante più duro e affronto in successione altre 4 salite corte ma a doppia cifra incontrando anche qualche tifoso sul percorso che mi incoraggia e mi da una spinta in più.

Il nemico in questo secondo giorno è il caldo ma poco male, i chilometri davanti a me sono sempre meno e dopo 26 ore e 25 minuti sono sul traguardo di questa fantastica avventura allestito in Piazza centrale a Forlì.

Contro ogni più rosea aspettativa conquistò il secondo posto ma quello che più conta vinco la mia sfida, quella salita che 9 mesi fa sembrava impossibile posso affermare di averla superata.

Mi porto a casa oltre al trofeo tanti nuovi amici e un ricordo indelebile e questo è quello che più mi appaga.

Ora la testa è alla prossima sfida perché chi si ferma è perduto giusto?

Il prossimo 9 Luglio affrontero la www.dolomiticaultracycling.com in coppia un compagno

di squadra nella modalità senza supporto. 700 chilometri e 18000 metri di dislivello dove si affronteranno 20 tra le più belle e iconiche salite delle Dolomitiche, solo a parlarne mi spaventa.

C’è una frase di cui non ricordo l’autore ma che ho fatto mia e che mi da forza, “ Le sfide rendono la vita interessante, superarle le da significato”.

Sperando di non avervi annoiato voglio ringraziare faccio presente che sulla pagina FB di Romagna Ultra Race potete trovare video e foto interessanti che raccontano l'evento.





Ciao, Giulio
Complimenti ragazzo. La volontà e la voglia fortunatamente non ti mancano. Continua sempre così.:hail:
 
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giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
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apennino parmense
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Tarmac SL7, Specialissima Pantani, Lee Cougan Cross Fire
Complimenti davvero!

Potresti darci alcuni dettagli in piu'? A me ad esempio piacerebbe sapere quanta acqua potevi portare con te (2x750ml?), e grosso modo quante volte ti sei fermato
avevo una sola borraccia da 750 che ho riempito diverse volte alle fontane e alle tre Stazioni previste dal organizzazione.
Mi son fermato i 5, 10 minuti ad ogni stazione per le operazioni necessarie ovvero ricaricare le tasche di cibo, cambiare l'abbigliamento, mangiare qualcosa per poi ripartire.
ho fatto una seconda sosta di notte per riparare la foratura al anteriore.
Ho scoperto di essere particolarmente portato a questo tipo di sforzo, non soffro minimamente la sonno, ho lo stomaco di ferro ( bisogna mangiare un esagerazione e il dolce delle barrette dopo tante ti assicuro diventa noioso ), non sofro il freddo e non ho minimimante paura del buio o dei posti isolati inoltre tengo molto bene alla distanza.
Il mio tallone d'Achille sono i piedi, col caldo diventano difficili da gestire...
Poi è chiaro che la testa e la passione giocono un ruolo fondamentale, non esistono super uomini tanto meno io.
 

giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
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Alla romagna ultracycling sulla 600km ha vinto un mio amico.
Tommaso, davvero forte... io sono arrivato secondo alle sue spalle.
Pensa che ha avuto un incidente davvero particolare, ha centrato un Istrice in discesa ma ha affrontato con freddezza glaciale la situazione ed è riuscito a ripartire in tempi contenuti.
Ragazzo genuino, un piacere scambiarci due parole
 
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Noveseiotto

Pedivella
12 Dicembre 2017
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Localita negrano 5
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Canyon
Tommaso, davvero forte... io sono arrivato secondo alle sue spalle.
Pensa che ha avuto un incidente davvero particolare, ha centrato un Istrice in discesa ma ha affrontato con freddezza glaciale la situazione ed è riuscito a ripartire in tempi contenuti.
Ragazzo genuino, un piacere scambiarci due parole
Ah sei arrivato secondo? Non lo sapevo. A quanto da Tommaso? Di lui ho letto sulla sua pagina facebook altrimenti bon lo avrei saputo. Ha scritto anche dell'incidente con l'istrice.
 
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sartormassimo

Apprendista Velocista
27 Aprile 2013
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TREVISO
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Bici
bella è bella...
Sono lontano anni luce da questa interpretazione del ciclismo che per me reputo inarrivabile anche solo di testa.
Leggere racconti come questo invece trovo che sia coinvolgente e ogni riga alimenta la curiosità per la successiva!
Bravo per l'impresa compiuta (soprattutto considerando il punto di partenza) e per averla condivisa.
Troverei l'idea di farne un racconto un po' più ricco decisamente interessante magari includendolo in una raccolta visto che sei così assiduo di queste avventure.
 
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martin_galante

Nel Gruppetto
24 Ottobre 2017
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Pianeta Terra
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cletta
avevo una sola borraccia da 750 che ho riempito diverse volte alle fontane e alle tre Stazioni previste dal organizzazione.
Mi son fermato i 5, 10 minuti ad ogni stazione per le operazioni necessarie ovvero ricaricare le tasche di cibo, cambiare l'abbigliamento, mangiare qualcosa per poi ripartire.
ho fatto una seconda sosta di notte per riparare la foratura al anteriore.
Ho scoperto di essere particolarmente portato a questo tipo di sforzo, non soffro minimamente la sonno, ho lo stomaco di ferro ( bisogna mangiare un esagerazione e il dolce delle barrette dopo tante ti assicuro diventa noioso ), non sofro il freddo e non ho minimimante paura del buio o dei posti isolati inoltre tengo molto bene alla distanza.
Il mio tallone d'Achille sono i piedi, col caldo diventano difficili da gestire...
Poi è chiaro che la testa e la passione giocono un ruolo fondamentale, non esistono super uomini tanto meno io.
Grazie mille. Chiedo per imparare, scusami se ti faccio troppe domande. Mi sono da poco avvicinato a questo mondo, e vorrei evitare errori su alcuni dettagli.

Non so quante stazioni di controllo ci fossero lungo il percorso, ma sono un po' sorpreso che tu riuscissi ad andare con solo 750ml di acqua. Io, un po' per abitudine un po' per non stressare l'intestino quando mangio, bevo tantissimo (troppo).

Posso anche chiederti se con 'cambiare abbigliamento', intendi semplicemente mettere/togliere una mantellina, o se hai proprio cambiato altro?

Foratura notturna... piccola grande seccatura.
 

giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
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Grazie mille. Chiedo per imparare, scusami se ti faccio troppe domande. Mi sono da poco avvicinato a questo mondo, e vorrei evitare errori su alcuni dettagli.

Non so quante stazioni di controllo ci fossero lungo il percorso, ma sono un po' sorpreso che tu riuscissi ad andare con solo 750ml di acqua. Io, un po' per abitudine un po' per non stressare l'intestino quando mangio, bevo tantissimo (troppo).

Posso anche chiederti se con 'cambiare abbigliamento', intendi semplicemente mettere/togliere una mantellina, o se hai proprio cambiato altro?

Foratura notturna... piccola grande seccatura.
bere in giornate calde e ventose come la scorsa settimana non è mai abbastanza anche per un discorso di digestione e ho cercato di farlo il piu possibile.
In eventi come questo è meglio perdere 30' secondi alla fontana per ricaricare al netto del peso guadagnato.
In questa specifica gara la gestione del abbigliamento era molto semplice visto che le temperature erano sempre gradevoli, discorso diverso quando si affrontano le Dolomiti.
In questa gara mi son limitato a cambiare le calze ad ogni stazione, ho i piedi molto delicati e un paio di calze fresche mi da un minimo di solievo.
Prima della notte ho indossato una semplice mantellina in goretex e cambiato gli occhiali inoltre nel ultima stazione ho cambiato intimo e maglietta giusto per essere un po piu fresco.
Ad ogni stazione inoltre ripassavo la crema fondello, il sottosella è da curare con scrupolo anche perchi è abituato a fare tante ore in sella.
 

Lanza75

Pignone
18 Settembre 2018
196
421
49
Genova
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Kuota
Provo a raccontarvi la mia ultima avventura fatta sui pedali ovvero la www.romagnaultrarace.it, gara di www.ultracyclingitalia.com 600 kilometri e piu di 10000 metri di dislivello spalmati in 32 salite.

C’eravamo sentiti un anno fa dove raccontavo con orgoglio le emozioni vissute alla www.ultracyclingdolomitica.com/dolomitica-380/.

Ahimè il 2020 non lo ricorderò solo per questo infatti poco dopo, a Ferragosto, ho una stupida caduta in Svizzera sul Passo Bernina in cui riporto una bruttissima frattura al braccio destro.

All’improvviso mi si presenta una delle salite più toste della mia vita, prima l’operazione poi la lunghissima riabilitazione fatta di sedute dal fisioterapista, continue visite e infinite sedute di rulli.

Quest’anno pertanto la voglia di rivincita era davvero tanta e per questo decido di iscrivermi appunta a questa affascinante gara.

Dopo la splendida accoglienza del comitato organizzativo e del suo presidente Ivano Incensi, mi ritrovo nella mattina di sabato 5 Giugno al via previsto nello splendido Velodromo Servadei di Forlì.

A farmi compagnia molti dubbi ed incertezze ma come successo sulle Dolomiti dopo pochi chilometri sono calato perfettamente nella competizione.

La Ultracycling è un mix perfetto tra passione, avventura, resilienza e voglia di far fatica ma anche di competizione, programmazione e scrupolosità negli allenamenti.

Questa combinazione di fattori letteralmente mi trasforma, mi rende piu forte, piu razionale, mi fa affrontare le difficoltà che inevitabili si presentano con una positività e uno spirito difficile da raccontare.

Affronto le prime ore col mio passo e come sempre mi ritrovo nelle ultime posizioni, poco male, la sfida è con me stesso e continuo senza preoccuparmene.

La prima parte è durissima, salite dure in breve successione con la chicca del circuito mondiale di Imola dove Alaphilippe si è laureato campione del Mondo.

Passano i chilometri e i compagni di squadra, che da casa mi seguono attraverso l’App, mi dicono che sto andando sempre meglio e che sto guadagnando posizioni.

Passa la giornata e si fa sera ma le gambe sono ancora buone, faccio una piccola pausa alla station prevista dall'organizzazione per ricaricare le tasche e vestirmi un po di più, e mi preparo per affrontare il buio.

Neanche te ne accorgi e ti ritrovi nella magia della notte, pedali completamente solo complice anche il coprifuoco, supportato solo dalla piccola luce montata sul manubrio e da qualche animale che incontri sul percorso.

Alterni passaggi in bellissimi borghi Medioevali al pedalare su montagne e boschi isolati.

Uno dei paesi che più mi è piaciuto è il borgo di Santa Sofia dove alle porte del paese è stata allestita una gigantografia di Marco Pantani.

In queste terre il ricordo del Pirata risplende ancora vivo negli occhi della gente e questo mi emoziona per un attimo.

Ricorderò la notte anche per la scalata al Monte Fumaiolo dove la nebbia non mi faceva vedere a più di 5 metri da me e dove ho dovuto anche affrontare una foratura per fortuna risolta.

Sono passate quasi 20 ore e si fa giorno.

I chilometri e il dislivello affrontato sono ormai tanti ma mi sento ancora bene, mangiare di continuo anche controvoglia sembra aver pagato.

Un dato, per questa sgambata ho bruciato quasi 18000 kcal.

Salgo a San Marino dal versante più duro e affronto in successione altre 4 salite corte ma a doppia cifra incontrando anche qualche tifoso sul percorso che mi incoraggia e mi da una spinta in più.

Il nemico in questo secondo giorno è il caldo ma poco male, i chilometri davanti a me sono sempre meno e dopo 26 ore e 25 minuti sono sul traguardo di questa fantastica avventura allestito in Piazza centrale a Forlì.

Contro ogni più rosea aspettativa conquistò il secondo posto ma quello che più conta vinco la mia sfida, quella salita che 9 mesi fa sembrava impossibile posso affermare di averla superata.

Mi porto a casa oltre al trofeo tanti nuovi amici e un ricordo indelebile e questo è quello che più mi appaga.

Ora la testa è alla prossima sfida perché chi si ferma è perduto giusto?

Il prossimo 9 Luglio affrontero la www.dolomiticaultracycling.com in coppia un compagno

di squadra nella modalità senza supporto. 700 chilometri e 18000 metri di dislivello dove si affronteranno 20 tra le più belle e iconiche salite delle Dolomitiche, solo a parlarne mi spaventa.

C’è una frase di cui non ricordo l’autore ma che ho fatto mia e che mi da forza, “ Le sfide rendono la vita interessante, superarle le da significato”.

Sperando di non avervi annoiato voglio ringraziare faccio presente che sulla pagina FB di Romagna Ultra Race potete trovare video e foto interessanti che raccontano l'evento.





Ciao, Giulio
Grandissimo Giulio.... racconto bellissimo ed emozionante..... qualsiasi complimento non sarebbe all'altezza della tua impresa.... che ha un significato maggiore x quello che hai dovuto superare a causa dell'incidente.....
Come ti ha già detto...la tua passione x questo sport bellissimo (che richiede tanti sacrifici ma ti ripaga con emozioni indelebili....) .... è contagiosa..... sono contento di conoscere una persona come te... i miei obbiettivi di questo 2021 sono soprattutto frutto di tutto questo.....
Ancora complimenti
 

Doctor Speck

Ötztalnauta
18 Settembre 2004
13.819
12.439
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bere in giornate calde e ventose come la scorsa settimana non è mai abbastanza anche per un discorso di digestione e ho cercato di farlo il piu possibile.
In eventi come questo è meglio perdere 30' secondi alla fontana per ricaricare al netto del peso guadagnato.
In questa specifica gara la gestione del abbigliamento era molto semplice visto che le temperature erano sempre gradevoli, discorso diverso quando si affrontano le Dolomiti.
In questa gara mi son limitato a cambiare le calze ad ogni stazione, ho i piedi molto delicati e un paio di calze fresche mi da un minimo di solievo.
Prima della notte ho indossato una semplice mantellina in goretex e cambiato gli occhiali inoltre nel ultima stazione ho cambiato intimo e maglietta giusto per essere un po piu fresco.
Ad ogni stazione inoltre ripassavo la crema fondello, il sottosella è da curare con scrupolo anche perchi è abituato a fare tante ore in sella.
Calzini, crema, magliette le hai portate con qualche borsa da telaio/manubrio o c'era il servizio trasporto sacche alle varie stazioni?