Romagna Ultra Race... che avventura !!!

golias

Factotum :-)
28 Marzo 2018
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mia
Ad ogni stazione inoltre ripassavo la crema fondello, il sottosella è da curare con scrupolo anche perchi è abituato a fare tante ore in sella.
Devi avere anche un assetto centrato al massimo per poterti permettere di stare in sella così tante ore (tralasciando ovviamente tutto ciò che una preparazione adeguata ad una gara simile comporta)
I complimenti in questo caso sono oltre che dovuti.. dovrebbero sprecarsi perchè lo meriti.. per la persona che sei e per quello che fai e per come la fai.. bravo tanta ammirazione ma già l'avevo avuta in occasione di quando ci siamo conosciuti e ti ho visto pedalare ;-)
 

giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
5.291
2.798
42
apennino parmense
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Tarmac SL7, Specialissima Pantani, Lee Cougan Cross Fire
Ecco, la bici era configurata in questo modo.
Al netto della scorsa Dolomitica 380 dove il peso mi aveva dato qualche noia in salita, per questa occcasione ho cercato di essere il più leggero possibile.
Nella borsetta a telaio tenevo qualche barretta ( quelle “grasse” che soffrono un po’ di più il caldo), il cellulare ( dove dietro la cover avevo l’altimetria che ogni tanto consultavo ) e per un tratto il powerbank che ho collegato ai Garmin per ricaricarli.
Nella finta borraccia ho tenuto i gel e il GPS fornito dal organizzazione.
Nella borsetta sotto sella il necessario per un eventuale foratura ( pompetta, camera d’aria, bomboletta, tubetto mini attac, nastro isolante, levagomme, una valvola di ricambio, qualche spezzone di copertone e le chiavi del hotel )
Due Garmin, uno dedicato unicamente alla Navigazione l’altro per i dati comuni.
Garmin radar scollegato e con uso solo da luce posteriore per ottimizzare la batteria del Garmin.
Nella stazione pre notte ho montato la luce a manubrio oltre a la piccola luce che ho avuto sul casco per tutta la percorrenza.
 

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giulio.gennari

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Devi avere anche un assetto centrato al massimo per poterti permettere di stare in sella così tante ore (tralasciando ovviamente tutto ciò che una preparazione adeguata ad una gara simile comporta)
I complimenti in questo caso sono oltre che dovuti.. dovrebbero sprecarsi perchè lo meriti.. per la persona che sei e per quello che fai e per come la fai.. bravo tanta ammirazione ma già l'avevo avuta in occasione di quando ci siamo conosciuti e ti ho visto pedalare ;-)
Ho dedicato molto tempo ad esercizi per rafforzare la schiena.
2,3 volte la settimana prima del lavoro dedico 40,50 minuti a sedute specifiche per addominali, parte alta e appunto schiena… me lo sono ritrovato
 

never give up!

max_good
9 Gennaio 2010
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krypton xroad - 0 slr
Ecco, la bici era configurata in questo modo.
Al netto della scorsa Dolomitica 380 dove il peso mi aveva dato qualche noia in salita, per questa occcasione ho cercato di essere il più leggero possibile.
Nella borsetta a telaio tenevo qualche barretta ( quelle “grasse” che soffrono un po’ di più il caldo), il cellulare ( dove dietro la cover avevo l’altimetria che ogni tanto consultavo ) e per un tratto il powerbank che ho collegato ai Garmin per ricaricarli.
Nella finta borraccia ho tenuto i gel e il GPS fornito dal organizzazione.
Nella borsetta sotto sella il necessario per un eventuale foratura ( pompetta, camera d’aria, bomboletta, tubetto mini attac, nastro isolante, levagomme, una valvola di ricambio, qualche spezzone di copertone e le chiavi del hotel )
Due Garmin, uno dedicato unicamente alla Navigazione l’altro per i dati comuni.
Garmin radar scollegato e con uso solo da luce posteriore per ottimizzare la batteria del Garmin.
Nella stazione pre notte ho montato la luce a manubrio oltre a la piccola luce che ho avuto sul casco per tutta la percorrenza.
in quel velodromo ci sono arrivato alla fine della Magnifica...che avventura anche quella...


p.s. e tagliato il traguardo a momenti mi ribalto ...mi è sfuggita la bici tra pista e erba :doh:
 

giulio.gennari

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in quel velodromo ci sono arrivato alla fine della Magnifica...che avventura anche quella...


p.s. e tagliato il traguardo a momenti mi ribalto ...mi è sfuggita la bici tra pista e erba :doh:
Mi ha impressionato quanto sia inclinato e quanto sia complicato fare anche solo un giro.
La parte piatta era ricoperta di umidità della notte e sembrava sapone, stare nella prima parte inclinata un impresa.
Devi pedalare deciso e senza esitazioni, se vai piano la bici non sta dritta e in curva il pedale tocca a terra… ho rischiato più volte la figuraccia .
Salire in alto nelle curve ci vuole davvero del pelo sullo stomaco
 

giulio.gennari

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grande @giulio.gennari bravo bravo bravo!!!

l'ho già detto e lo ripeto, perchè è un complimento.
quanta strada, e non solo nel senso letterale, ha fatto quel ragazzo che trovai arrancante a Bellamonte ad una Sportful di alcuni anni fà...

bravissimo!
Sai quanto mi fanno piacere i tuoi complimenti ad ogni mio piccolo ma per me grande traguardo.
Ci sono persone che incontri una volta all’anno ma che comunque rimangono importanti …
 
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max_good
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Mi ha impressionato quanto sia inclinato e quanto sia complicato fare anche solo un giro.
La parte piatta era ricoperta di umidità della notte e sembrava sapone, stare nella prima parte inclinata un impresa.
Devi pedalare deciso e senza esitazioni, se vai piano la bici non sta dritta e in curva il pedale tocca a terra… ho rischiato più volte la figuraccia .
Salire in alto nelle curve ci vuole davvero del pelo sullo stomaco
quando siamo entrati, ho visto come era e mi sono portato subito in basso...veramente impressionate la curva...
 
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pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
bravissimo @giulio.gennari , oltre che per il "risultato" anche e soprattutto per come vivi questo mondo.
esemplare poi come prepari ogni evento al quale partecipi!!!! davvero complimenti!!!!!

fortissimo come ciclista, ed ancor più speciale come persona o-oo-oo-o
 

giulio.gennari

Velocista
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guido76b

Maglia Gialla
2 Marzo 2012
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BMC Team Machine slr01
Provo a raccontarvi la mia ultima avventura fatta sui pedali ovvero la www.romagnaultrarace.it, gara di www.ultracyclingitalia.com 600 kilometri e piu di 10000 metri di dislivello spalmati in 32 salite.

C’eravamo sentiti un anno fa dove raccontavo con orgoglio le emozioni vissute alla www.ultracyclingdolomitica.com/dolomitica-380/.

Ahimè il 2020 non lo ricorderò solo per questo infatti poco dopo, a Ferragosto, ho una stupida caduta in Svizzera sul Passo Bernina in cui riporto una bruttissima frattura al braccio destro.

All’improvviso mi si presenta una delle salite più toste della mia vita, prima l’operazione poi la lunghissima riabilitazione fatta di sedute dal fisioterapista, continue visite e infinite sedute di rulli.

Quest’anno pertanto la voglia di rivincita era davvero tanta e per questo decido di iscrivermi appunta a questa affascinante gara.

Dopo la splendida accoglienza del comitato organizzativo e del suo presidente Ivano Incensi, mi ritrovo nella mattina di sabato 5 Giugno al via previsto nello splendido Velodromo Servadei di Forlì.

A farmi compagnia molti dubbi ed incertezze ma come successo sulle Dolomiti dopo pochi chilometri sono calato perfettamente nella competizione.

La Ultracycling è un mix perfetto tra passione, avventura, resilienza e voglia di far fatica ma anche di competizione, programmazione e scrupolosità negli allenamenti.

Questa combinazione di fattori letteralmente mi trasforma, mi rende piu forte, piu razionale, mi fa affrontare le difficoltà che inevitabili si presentano con una positività e uno spirito difficile da raccontare.

Affronto le prime ore col mio passo e come sempre mi ritrovo nelle ultime posizioni, poco male, la sfida è con me stesso e continuo senza preoccuparmene.

La prima parte è durissima, salite dure in breve successione con la chicca del circuito mondiale di Imola dove Alaphilippe si è laureato campione del Mondo.

Passano i chilometri e i compagni di squadra, che da casa mi seguono attraverso l’App, mi dicono che sto andando sempre meglio e che sto guadagnando posizioni.

Passa la giornata e si fa sera ma le gambe sono ancora buone, faccio una piccola pausa alla station prevista dall'organizzazione per ricaricare le tasche e vestirmi un po di più, e mi preparo per affrontare il buio.

Neanche te ne accorgi e ti ritrovi nella magia della notte, pedali completamente solo complice anche il coprifuoco, supportato solo dalla piccola luce montata sul manubrio e da qualche animale che incontri sul percorso.

Alterni passaggi in bellissimi borghi Medioevali al pedalare su montagne e boschi isolati.

Uno dei paesi che più mi è piaciuto è il borgo di Santa Sofia dove alle porte del paese è stata allestita una gigantografia di Marco Pantani.

In queste terre il ricordo del Pirata risplende ancora vivo negli occhi della gente e questo mi emoziona per un attimo.

Ricorderò la notte anche per la scalata al Monte Fumaiolo dove la nebbia non mi faceva vedere a più di 5 metri da me e dove ho dovuto anche affrontare una foratura per fortuna risolta.

Sono passate quasi 20 ore e si fa giorno.

I chilometri e il dislivello affrontato sono ormai tanti ma mi sento ancora bene, mangiare di continuo anche controvoglia sembra aver pagato.

Un dato, per questa sgambata ho bruciato quasi 18000 kcal.

Salgo a San Marino dal versante più duro e affronto in successione altre 4 salite corte ma a doppia cifra incontrando anche qualche tifoso sul percorso che mi incoraggia e mi da una spinta in più.

Il nemico in questo secondo giorno è il caldo ma poco male, i chilometri davanti a me sono sempre meno e dopo 26 ore e 25 minuti sono sul traguardo di questa fantastica avventura allestito in Piazza centrale a Forlì.

Contro ogni più rosea aspettativa conquistò il secondo posto ma quello che più conta vinco la mia sfida, quella salita che 9 mesi fa sembrava impossibile posso affermare di averla superata.

Mi porto a casa oltre al trofeo tanti nuovi amici e un ricordo indelebile e questo è quello che più mi appaga.

Ora la testa è alla prossima sfida perché chi si ferma è perduto giusto?

Il prossimo 9 Luglio affrontero la www.dolomiticaultracycling.com in coppia un compagno

di squadra nella modalità senza supporto. 700 chilometri e 18000 metri di dislivello dove si affronteranno 20 tra le più belle e iconiche salite delle Dolomitiche, solo a parlarne mi spaventa.

C’è una frase di cui non ricordo l’autore ma che ho fatto mia e che mi da forza, “ Le sfide rendono la vita interessante, superarle le da significato”.

Sperando di non avervi annoiato voglio ringraziare faccio presente che sulla pagina FB di Romagna Ultra Race potete trovare video e foto interessanti che raccontano l'evento.





Ciao, Giulio
Ti faccio i miei complimenti anche qui @giulio.gennari !!!
 
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