Provo a raccontarvi la mia ultima avventura fatta sui pedali ovvero la
www.romagnaultrarace.it, gara di
www.ultracyclingitalia.com 600 kilometri e piu di 10000 metri di dislivello spalmati in 32 salite.
C’eravamo sentiti un anno fa dove raccontavo con orgoglio le emozioni vissute alla
www.ultracyclingdolomitica.com/dolomitica-380/.
Ahimè il 2020 non lo ricorderò solo per questo infatti poco dopo, a Ferragosto, ho una stupida caduta in Svizzera sul Passo Bernina in cui riporto una bruttissima frattura al braccio destro.
All’improvviso mi si presenta una delle salite più toste della mia vita, prima l’operazione poi la lunghissima riabilitazione fatta di sedute dal fisioterapista, continue visite e infinite sedute di
rulli.
Quest’anno pertanto la voglia di rivincita era davvero tanta e per questo decido di iscrivermi appunta a questa affascinante gara.
Dopo la splendida accoglienza del comitato organizzativo e del suo presidente Ivano Incensi, mi ritrovo nella mattina di sabato 5 Giugno al via previsto nello splendido Velodromo Servadei di Forlì.
A farmi compagnia molti dubbi ed incertezze ma come successo sulle Dolomiti dopo pochi chilometri sono calato perfettamente nella competizione.
La Ultracycling è un mix perfetto tra passione, avventura, resilienza e voglia di far fatica ma anche di competizione, programmazione e scrupolosità negli allenamenti.
Questa combinazione di fattori letteralmente mi trasforma, mi rende piu forte, piu razionale, mi fa affrontare le difficoltà che inevitabili si presentano con una positività e uno spirito difficile da raccontare.
Affronto le prime ore col mio passo e come sempre mi ritrovo nelle ultime posizioni, poco male, la sfida è con me stesso e continuo senza preoccuparmene.
La prima parte è durissima, salite dure in breve successione con la chicca del circuito mondiale di Imola dove Alaphilippe si è laureato campione del Mondo.
Passano i chilometri e i compagni di squadra, che da casa mi seguono attraverso l’App, mi dicono che sto andando sempre meglio e che sto guadagnando posizioni.
Passa la giornata e si fa sera ma le gambe sono ancora buone, faccio una piccola pausa alla station prevista dall'organizzazione per ricaricare le tasche e vestirmi un po di più, e mi preparo per affrontare il buio.
Neanche te ne accorgi e ti ritrovi nella magia della notte, pedali completamente solo complice anche il coprifuoco, supportato solo dalla piccola luce montata sul manubrio e da qualche animale che incontri sul percorso.
Alterni passaggi in bellissimi borghi Medioevali al pedalare su montagne e boschi isolati.
Uno dei paesi che più mi è piaciuto è il borgo di Santa Sofia dove alle porte del paese è stata allestita una gigantografia di Marco Pantani.
In queste terre il ricordo del Pirata risplende ancora vivo negli occhi della gente e questo mi emoziona per un attimo.
Ricorderò la notte anche per la scalata al Monte Fumaiolo dove la nebbia non mi faceva vedere a più di 5 metri da me e dove ho dovuto anche affrontare una foratura per fortuna risolta.
Sono passate quasi 20 ore e si fa giorno.
I chilometri e il dislivello affrontato sono ormai tanti ma mi sento ancora bene, mangiare di continuo anche controvoglia sembra aver pagato.
Un dato, per questa sgambata ho bruciato quasi 18000 kcal.
Salgo a San Marino dal versante più duro e affronto in successione altre 4 salite corte ma a doppia cifra incontrando anche qualche tifoso sul percorso che mi incoraggia e mi da una spinta in più.
Il nemico in questo secondo giorno è il caldo ma poco male, i chilometri davanti a me sono sempre meno e dopo 26 ore e 25 minuti sono sul traguardo di questa fantastica avventura allestito in Piazza centrale a Forlì.
Contro ogni più rosea aspettativa conquistò il secondo posto ma quello che più conta vinco la mia sfida, quella salita che 9 mesi fa sembrava impossibile posso affermare di averla superata.
Mi porto a casa oltre al trofeo tanti nuovi amici e un ricordo indelebile e questo è quello che più mi appaga.
Ora la testa è alla prossima sfida perché chi si ferma è perduto giusto?
Il prossimo 9 Luglio affrontero la
www.dolomiticaultracycling.com in coppia un compagno
di squadra nella modalità senza supporto. 700 chilometri e 18000 metri di dislivello dove si affronteranno 20 tra le più belle e iconiche salite delle Dolomitiche, solo a parlarne mi spaventa.
C’è una frase di cui non ricordo l’autore ma che ho fatto mia e che mi da forza, “ Le sfide rendono la vita interessante, superarle le da significato”.
Sperando di non avervi annoiato voglio ringraziare faccio presente che sulla pagina FB di Romagna Ultra Race potete trovare video e foto interessanti che raccontano l'evento.
Ciao, Giulio