San Pellegrino in Alpe versante Garfagnana

Gianka1964

Gregario
10 Dicembre 2011
524
24
Reggio Emilia
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Bici
Trek Emonda
ciao,
ieri ho realizzato la mia piccola impresa; sono riuscito a salire a San Pellegrino in Alpe dal versante toscano, ricevendo all'arrivo pure un attestato di merito....
Ero già arrivato a San Pellegrino gli anni scorsi, ma sempre dal docile versante modenese.
Ieri, approfittando di un periodo di grande condizione, ho sfidato me stesso; ho parcheggiato auto a Civago, mi sono scaldato con un paio di salite (Roncadello e Passo Radici), lunga discesa verso Catelnuovo, poi al bivio a sinistra in direzione Chiozza/SanPellegrino.
La salita dal bivio misura 13Km esatti, quindi non è lunga; comke rapporti ho alternato il 34/26 e 34/28 nei primi 11Km e il 34/30 negli ultimi due, dove se lo avessi avuto, avrei usato anche il 32.....
I primi 11Km sono regolari, tipo Stelvio o prima parte del Grappa, oscillano dal 8 al 11% di media
Poi ai -2Km dall'arrivo compare un cartello che indica pendenza media 18% e una scritta sull'asfalto "adesso inizia la rumba"
Questi 2Km sono infernali, alternano degli strappi oltre il 20% a momenti invece più umani sul 15%. Se ben ricordo, sono sei le strappate oltre il 20%, lunghe dai 200 ai 300 metri l'una. Se fosse stata continua, sarebbe stato come il Muro di Sormano e mi avrebbe costretto a fermarmi e scendere dalla bici.
Invece ce l'ho fatta, mi ci è voluta tanta fatica e un sacrificio opsico fisico enorme, ma ce l'ho fatta, senza mai mettere il piede a terra!!
Sono stato anche fortunato che la giornata era soleggiata ma fresca e non c'era traffico, fattore che mi ha permesso di zigzagare e affrontare i tornanti sempre all'esterno.
All'arrivo sono entrato in una trattoria ove, oltre a dissetarmi e rifocillarmi, mi hanno anche gentilmente regalato un attestato di merito; viene consegnato ad ogni ciclista che sale il versante toscano.
In vita mia una fatica simile la avevo fatta solo a salire il Grappa da Semonzo, anche se devo considerare che in quella occasione avevo una condizione peggiore di quella attuale.
Quindi posso dire essere stata la mia salita più dura mai fatta sino ad ora
o-oo-o
 

giulio.gennari

Velocista
1 Gennaio 2011
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apennino parmense
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Tarmac SL7, Specialissima Pantani, Lee Cougan Cross Fire
ciao,
ieri ho realizzato la mia piccola impresa; sono riuscito a salire a San Pellegrino in Alpe dal versante toscano, ricevendo all'arrivo pure un attestato di merito....
Ero già arrivato a San Pellegrino gli anni scorsi, ma sempre dal docile versante modenese.
Ieri, approfittando di un periodo di grande condizione, ho sfidato me stesso; ho parcheggiato auto a Civago, mi sono scaldato con un paio di salite (Roncadello e Passo Radici), lunga discesa verso Catelnuovo, poi al bivio a sinistra in direzione Chiozza/SanPellegrino.
La salita dal bivio misura 13Km esatti, quindi non è lunga; comke rapporti ho alternato il 34/26 e 34/28 nei primi 11Km e il 34/30 negli ultimi due, dove se lo avessi avuto, avrei usato anche il 32.....
I primi 11Km sono regolari, tipo Stelvio o prima parte del Grappa, oscillano dal 8 al 11% di media
Poi ai -2Km dall'arrivo compare un cartello che indica pendenza media 18% e una scritta sull'asfalto "adesso inizia la rumba"
Questi 2Km sono infernali, alternano degli strappi oltre il 20% a momenti invece più umani sul 15%. Se ben ricordo, sono sei le strappate oltre il 20%, lunghe dai 200 ai 300 metri l'una. Se fosse stata continua, sarebbe stato come il Muro di Sormano e mi avrebbe costretto a fermarmi e scendere dalla bici.
Invece ce l'ho fatta, mi ci è voluta tanta fatica e un sacrificio opsico fisico enorme, ma ce l'ho fatta, senza mai mettere il piede a terra!!
Sono stato anche fortunato che la giornata era soleggiata ma fresca e non c'era traffico, fattore che mi ha permesso di zigzagare e affrontare i tornanti sempre all'esterno.
All'arrivo sono entrato in una trattoria ove, oltre a dissetarmi e rifocillarmi, mi hanno anche gentilmente regalato un attestato di merito; viene consegnato ad ogni ciclista che sale il versante toscano.
In vita mia una fatica simile la avevo fatta solo a salire il Grappa da Semonzo, anche se devo considerare che in quella occasione avevo una condizione peggiore di quella attuale.
Quindi posso dire essere stata la mia salita più dura mai fatta sino ad ora
o-oo-o

Complimenti, Gran impresa.
È senz'altro la salita più dura del nostro Appennino.
Personalmente ho scalato solo 4-5 salite più dure.
Se ti piace il genere in zona ti consiglio la salita di Sasso Rosso, il primo tratto non ha niente da invidiare al San Pelkegrino.
 

eddy 666

Apprendista Scalatore
24 Maggio 2012
1.895
25
toscana
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BMC srl03; Bianchi Via Nirone
ciao,
ieri ho realizzato la mia piccola impresa; sono riuscito a salire a San Pellegrino in Alpe dal versante toscano, ricevendo all'arrivo pure un attestato di merito....
Ero già arrivato a San Pellegrino gli anni scorsi, ma sempre dal docile versante modenese.
Ieri, approfittando di un periodo di grande condizione, ho sfidato me stesso; ho parcheggiato auto a Civago, mi sono scaldato con un paio di salite (Roncadello e Passo Radici), lunga discesa verso Catelnuovo, poi al bivio a sinistra in direzione Chiozza/SanPellegrino.
La salita dal bivio misura 13Km esatti, quindi non è lunga; comke rapporti ho alternato il 34/26 e 34/28 nei primi 11Km e il 34/30 negli ultimi due, dove se lo avessi avuto, avrei usato anche il 32.....
I primi 11Km sono regolari, tipo Stelvio o prima parte del Grappa, oscillano dal 8 al 11% di media
Poi ai -2Km dall'arrivo compare un cartello che indica pendenza media 18% e una scritta sull'asfalto "adesso inizia la rumba"
Questi 2Km sono infernali, alternano degli strappi oltre il 20% a momenti invece più umani sul 15%. Se ben ricordo, sono sei le strappate oltre il 20%, lunghe dai 200 ai 300 metri l'una. Se fosse stata continua, sarebbe stato come il Muro di Sormano e mi avrebbe costretto a fermarmi e scendere dalla bici.
Invece ce l'ho fatta, mi ci è voluta tanta fatica e un sacrificio opsico fisico enorme, ma ce l'ho fatta, senza mai mettere il piede a terra!!
Sono stato anche fortunato che la giornata era soleggiata ma fresca e non c'era traffico, fattore che mi ha permesso di zigzagare e affrontare i tornanti sempre all'esterno.
All'arrivo sono entrato in una trattoria ove, oltre a dissetarmi e rifocillarmi, mi hanno anche gentilmente regalato un attestato di merito; viene consegnato ad ogni ciclista che sale il versante toscano.
In vita mia una fatica simile la avevo fatta solo a salire il Grappa da Semonzo, anche se devo considerare che in quella occasione avevo una condizione peggiore di quella attuale.
Quindi posso dire essere stata la mia salita più dura mai fatta sino ad ora
o-oo-o

Bisogna di sicuro girare un po' per trovare salite a quei livelli! :wacko:
COMPLIMENTI!! o-o

Sì lì vicino Sassorosso è tosta... ma secondo me il Sanpe è un pelo più ostico!!
Personalmente, senza voler dire che come salita sia peggiore e tenendo conto che il fattore soggettivo è decisivo in questi casi, ho durato più fatica a salire il S.Pellegrino che il Mortirolo!!!!! :wacko:
 

burlamacco74

Apprendista Passista
20 Dicembre 2012
931
5
VIAREGGIO
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Dogma F8
ciao,
ieri ho realizzato la mia piccola impresa; sono riuscito a salire a San Pellegrino in Alpe dal versante toscano, ricevendo all'arrivo pure un attestato di merito....
Ero già arrivato a San Pellegrino gli anni scorsi, ma sempre dal docile versante modenese.
Ieri, approfittando di un periodo di grande condizione, ho sfidato me stesso; ho parcheggiato auto a Civago, mi sono scaldato con un paio di salite (Roncadello e Passo Radici), lunga discesa verso Catelnuovo, poi al bivio a sinistra in direzione Chiozza/SanPellegrino.
La salita dal bivio misura 13Km esatti, quindi non è lunga; comke rapporti ho alternato il 34/26 e 34/28 nei primi 11Km e il 34/30 negli ultimi due, dove se lo avessi avuto, avrei usato anche il 32.....
I primi 11Km sono regolari, tipo Stelvio o prima parte del Grappa, oscillano dal 8 al 11% di media
Poi ai -2Km dall'arrivo compare un cartello che indica pendenza media 18% e una scritta sull'asfalto "adesso inizia la rumba"
Questi 2Km sono infernali, alternano degli strappi oltre il 20% a momenti invece più umani sul 15%. Se ben ricordo, sono sei le strappate oltre il 20%, lunghe dai 200 ai 300 metri l'una. Se fosse stata continua, sarebbe stato come il Muro di Sormano e mi avrebbe costretto a fermarmi e scendere dalla bici.
Invece ce l'ho fatta, mi ci è voluta tanta fatica e un sacrificio opsico fisico enorme, ma ce l'ho fatta, senza mai mettere il piede a terra!!
Sono stato anche fortunato che la giornata era soleggiata ma fresca e non c'era traffico, fattore che mi ha permesso di zigzagare e affrontare i tornanti sempre all'esterno.
All'arrivo sono entrato in una trattoria ove, oltre a dissetarmi e rifocillarmi, mi hanno anche gentilmente regalato un attestato di merito; viene consegnato ad ogni ciclista che sale il versante toscano.
In vita mia una fatica simile la avevo fatta solo a salire il Grappa da Semonzo, anche se devo considerare che in quella occasione avevo una condizione peggiore di quella attuale.
Quindi posso dire essere stata la mia salita più dura mai fatta sino ad ora
o-oo-o
descrizzione dettaglita,complimenti . . . .io l'ho fatto oggi per la terza volta in quest'anno . . .
 

cyclingfreedom

Novellino
26 Agosto 2021
62
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24
Pisa
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Giant TCR Advanced
Ho sfruttato l'estate di fine Ottobre e l'ultimo giorno di ora legale per cimentarmi con il San Pellegrino in Alpe, salita che volevo conquistare prima o poi anche se non pensavo di riuscire quest'anno (ho iniziato l'anno scorso con 4000 km e quest'anno a causa di uno stop sono solo a 3800). Riporto quindi in cima questa discussione per raccontare la mia esperienza e la mia uscita di sabato, e per dare alcuni dati e impressioni che spero possano essere utili a qualcuno.

Inizialmente avevo pensato ad un giro di 3-4 ore da fare al mattino, poi per eventi imprevisti mi trovo verso le 10 ancora a casa ma con la possibilità di prendermi tutta la giornata. Ci penso un attimo, è una bellissima giornata e forse l'ultima di carattere così estivo che avrò a disposizione nel 2022. Perché non andare a provare oggi il San Pellegrino? È tardi e voglio tornare prima del buio, faccio due conti: prevedo 7 ore pedalate, mi resterebbe un'ora per le soste, devo fare in fretta. Alle brutte se faccio tardi tornerò in treno, anche se preferirei evitare dato che troverei la folla di Lucca Comics.

Alle 10:38 parto da Pisa. Passo a ovest del Serchio fino a Ponte a Moriano per aggirare il centro di Lucca: tutto liscio. Proseguo sulla SS12 fino a Borgo a Mozzano, quindi risalgo la Garfagnana verso Castelnuovo. Alle 13:00 mi fermo per una sosta alimentare e idrica alla fontana di acqua buona tra Gallicano e Castelnuovo. Qui fa freschino: 17 gradi nonostante il meteo online ne indichi 24. Riparto, supero Castelnuovo e giungo a Pieve Fosciana: qui fa decisamente più caldo. Arrivo al famoso bivio: a sinistra Passo delle Radici a 27 km, a destra Passo delle Radici a 15,5 km.

Sono le 13:42 quando imbocco la strada di destra. Dico a me stesso di risparmiare il più possibile per il finale, vado su piano, ma vedo che le pendenze sono subito dure quindi più di tanto non si può risparmiare. Le gambe non mi sembrano nella forma migliore, molti tratti sono al 10%, vado su con il rapporto minimo 36/30 a 65-70 rpm. Ho caldo adesso, non oso pensare come deve essere farla in piena estate.

A Pellizzana (km 4) spiana un po', poi riprende e a Chiozza (km 6) ci sono due rampe al 13-14%: l'assaggio di quello che verrà. Si prosegue un po' più facile (con più tratti meno ripidi) fino al km 9: vado sempre piano, mi ripeto di conservare e raccogliere le energie per il finale. Poco dopo la salita spiana e c'è addirittura un breve tratto di discesa: so che ora inizierà il peggio. Supero una prima rampa non durissima, ma dobbiamo ancora iniziare: ecco che al km 10,8 appare il cartello del 18%. Inizia la rumba, l'Alpe si ama.

Vado su con calma, non voglio trovarmi costretto a fermarmi. In piedi sui pedali (anche per questioni di equilibrio), non forzo la cadenza che si attesta sulle 40-45 rpm e la velocità sui 6-7 km/h. Non ero abituato a fare lunghi tratti in piedi e a bassa cadenza, quindi le gambe soffrono. Cuore e polmoni però ci sono: nessuna sensazione di fuorisoglia. Fortunatamente le durissime rampe sono intervallate da brevi o brevissimi tratti in cui ci si può sedere e riprendersi un attimo. Leggo 800 metri all'impresa, forse ce la sto davvero facendo, ma potrei saltare in qualunque momento. Iniziano i tornanti, rifiato ovunque possibile non sapendo cosa mi aspetta. 300 metri, vedo il cartello, infine l'ultima curva e sono in paese: missione compiuta.

Dal cartello del 18% a qui sono 1900 metri, con 250 di dislivello. Grande soddisfazione, potrei fermarmi a fare due foto e forse a chiedere l'attestato di merito, ma ho poco tempo e resisto alla tentazione. Supero il paese, dove c'è gente e ci sono 20 gradi. Il 29 ottobre, a 1500 metri. Ora mi aspetta 1 km di defaticamento prima della discesa.

E invece no, "missione compiuta" un cavolo. Attraverso il parcheggio all'uscita del paese e vedo di fronte a me un altro muro. Ho un accenno di crampi. Sto per fermarmi nel parcheggio, ma in qualche modo riesco a farli sparire e proseguo. Due rampe decisamente dure anche se meno delle precedenti, poi dolcemente arrivo al passo e la vista si apre sul versante modenese. Sono le 15:03.

Bene, ora mancano solo 100 km per arrivare a casa. Almeno è tutta discesa (battuta, neanche troppo distante dalla realtà). Mi ero portato una mantellina antivento leggera, non serve nemmeno quella. Sbuco al Passo delle Radici, mi godo i primi 20 km dolci verso Castiglione di Garfagnana attraverso Casone di Profecchia, con un tratto in leggera contropendenza. L'attenzione si focalizza sul paesaggio che è un misto tra estivo e autunnale, con foglie cadute e alberi già spogli ma anche ampie zone in cui ancora domina il verde.

Mi fermo a Castiglione per un panino al volo, tra l'altro un panino enorme a 3 euro, menomale che esistono ancora posti così. Per il resto parte finale della discesa su Castelnuovo un po' rovinata dal traffico, e all'ultimo tornante ho assaggiato l'asfalto. Per fortuna a bassa velocità e con conseguenze minime.

Giù alla fontana a sciacquarmi e a riempire le borracce, poi giù nel fondovalle dove fa di nuovo fresco e dove i motociclisti sembrano non sapere che esistono i limiti di velocità. Un'unica breve sosta per alimentarmi, e intorno alle 18 passo in periferia di Lucca. Questa volta abbastanza vicino per vedere qualcuno in cosplay che si allontana dal centro, ma sempre evitando il grosso del traffico. Proseguo per stradine secondarie, ultima micrososta e verso le 18:50 arrivo a Pisa, con le ultime luci del crepuscolo: avrei preferito 10 minuti prima ma tutto sommato è andata bene.

188 km 1965 D+, neanche sofferto troppo: al ritorno non ho avuto difficoltà e il giorno dopo non ero troppo distrutto, penso di aver gestito bene le forze. Ora che ho fatto il San Pellegrino mi sento in grado di affrontare qualunque salita, almeno qui in zona. Tempo di ascesa alto ma non puntavo a quello, solo a completare la salita e il giro. Una buona prova anche per testarmi sulle lunghe distanze con dislivello considerevole e sulle tante ore in sella senza lunghe pause.

Se devo dare un consiglio a chi affronterà il San Pellegrino, dico di non pensare solo ai 2 km terribili ma di vederli nell'economia dell'intera salita e dell'intero giro: io ero partito con l'idea che quel tratto costituisse l'80-90% della difficoltà della salita, dopo averlo fatto potrei dare una stima più vicina al 50%.

Buone pedalate e spero di incontrare qualcuno di voi qui in zona!
 

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