Sterrati in gara...anacronismo o ciclismo vero ?

Bertoglio

Passione pura
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colnago E1
La critica di Trentin (non il solo...) mi colpisce. Si, sarà pure ciclismo su strada...ma nessuno stabilisce per forza "quale tipo di strada". Quando non c'era l'asfalto ovunque le tappe di montagna del Giro erano per buona parte... gravel ! Senza esagerare...ma lo sterrato appartiene all'essenza del ciclismo, non al passato ! Che ne dite...? gandalf
 

sartormassimo

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bella è bella...
Personalmente credo sia una moda. Tutti nel mondo del ciclismo hanno visto espandersi il successo della "Strade Bianche" che ogni anno ha sempre più appeal. Anche se non è la prima corsa con queste caratteristiche è quella che di più attira le curiosità sia degli atleti che degli sponsor per non parlare degli appassionati.
Molti organizzatori hanno cercato di mutuare il modello applicandolo a varie competizioni. Questo immagino, a qualcuno (anche atleti), dia fastidio anche solo per il fatto che introduce numerose variabili che possono modificare il risultato finale delle corse.
A me personalmente, da appassionato, piacerebbe che non ci fosse una diffusione dell'uso degli sterrati nel circuito delle gare e che l'invenzione di un singolo rimanesse a suo uso esclusivo, così come lo penso della Roubaix, ce n'è una e una deve rimanere.
Poi se qualcuno si vuole inventare un circuito di gare "gravel" lo faccia pure ma è un'altro sport. (che poi c'è già il ciclocross.. mah!)
 
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max_good
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da quel che ho capito, in quel caso specifico, la critica era rivolta soprattutto al tipo di fondo della strada...non era certamente uno sterrato senese...ma piuttosto una pietraia da MTB...(disclaimer: da quel che ho letto, non ho trovato immagini della strada in questione)
 

Ser pecora

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...ma lo sterrato appartiene all'essenza del ciclismo, non al passato ! Che ne dite...?

Io dico che forse andrebbe capito cos'era lo "sterrato" nel passato ed a quale passato ci si riferisce.

Perché se al solito si prende come ghiaia di paragone le strade bianche è un conto, ma se si considerano altre realtà andrebbe capito che "una volta" le strade, in particolare quelle di montagna erano altra cosa rispetto a quello che mi sembra ci si immagini

Tour 1912 (Tourmalet)
garrigou12.jpeg

Giro della Svizzera 1959 (passo del Lucomagno)

lucomagno59.jpg
 

pedalone della bassa

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non ho visto la tappa in questione, ma, nel mio modestissimo parere, credo che, se lo sterrato è previsto in salita, grossi "problemi" non ce ne sono (soprattutto gli sterrati e/o strade bianche di oggi)

si può disquisire su uno sterrato in pianura, o il pavè, o ancor di più in discesa, ma finchè si parla di salita......

allora cominciamo a togliere anche il Colle delle Finestre? o l'arrivo fatto all'ultimo Giro d'Italia?

mannaggia, ed io che sognavo, che prima o poi, il Giro passasse dal passo di Croce Arcana (previa sistemazione, ovvio)
 
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Personalmente credo sia una moda. Tutti nel mondo del ciclismo hanno visto espandersi il successo della "Strade Bianche" che ogni anno ha sempre più appeal. Anche se non è la prima corsa con queste caratteristiche è quella che di più attira le curiosità sia degli atleti che degli sponsor per non parlare degli appassionati.
Molti organizzatori hanno cercato di mutuare il modello applicandolo a varie competizioni. Questo immagino, a qualcuno (anche atleti), dia fastidio anche solo per il fatto che introduce numerose variabili che possono modificare il risultato finale delle corse.
A me personalmente, da appassionato, piacerebbe che non ci fosse una diffusione dell'uso degli sterrati nel circuito delle gare e che l'invenzione di un singolo rimanesse a suo uso esclusivo, così come lo penso della Roubaix, ce n'è una e una deve rimanere.
Poi se qualcuno si vuole inventare un circuito di gare "gravel" lo faccia pure ma è un'altro sport. (che poi c'è già il ciclocross.. mah!)
Gravel e ciclocross sono un tantino diverse come tipologia di gare (qualche gara gravel mi piacerebbe saltasse fuori, anche solo per spingere i produttori a migliorare sempre più il segmento anche in ottica "race", mentre mi pare stia prendendo una piega troppo MTB per i miei gusti ma siamo OT)... ;-)
Di base comunque sono abbastanza d'accordo con te. ;-)
 
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Ser pecora

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(soprattutto gli sterrati e/o strade bianche di oggi)
Per me il punto è quello: gli sterrati di oggi. Ma allora inutile far passare (o cercare di vendere) il messaggio del ciclismo "di una volta, eroico, etc.", perché gli sterrati di una volta erano altra roba. I passi di alta montagna erano fatti in gran parte a piedi.

Tour anni '20
E3q30A1WUAIUGes.jpeg

devos26.jpg
 

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Per me il punto è quello: gli sterrati di oggi. Ma allora inutile far passare (o cercare di vendere) il messaggio del ciclismo "di una volta, eroico, etc.", perché gli sterrati di una volta erano altra roba. I passi di alta montagna erano fatti in gran parte a piedi.

Tour anni '20
Vedi l'allegato 328297

Vedi l'allegato 328301

o.t.
foto bellissime

ma mi vien una domanda: gli spettatori, come salivano ai passi? non credo tutti potessero permettersi un autovettura
farseli a piedi, con anche loro (gli spettatori) con indumenti non proprio tecnici......roba eroica pure per loro
 

Fill

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Erano altra cosa anche le bici, abbigliamento, alimentazione, ecc ecc ed erano forse altra cosa anche gli Atleti.
Senza essere ne peggio ne meglio. Sono epoche diverse..

Inserimento di tratti in sterrato ai nostri giorni, serve per aumentare interesse e spettacolarità verso una disciplina che invece si sta avviando ad una omologazione delle prestazioni, che poco lascia allo spettacolo e alla fantasia (aggettivo che metto abusato..)


Un po' figlio della strade bianche e dia altre scelte felici su percorsi inseriti nei grandi giri..
Ora sto diventando moda.. Sia inserimento di sterrati che rampe garage...., il rischio inflazione esiste se non è già stato raggiunto.
 

Ser pecora

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con anche loro (gli spettatori) con indumenti non proprio tecnici......roba eroica pure per loro

Erano locali. O di paesi vicini. Contadini, pastori, etc.. che magari davano pure una mano...

D5ZilS7XsAA2jRo.jpg-large.jpg

Su certi passi, se c'erano hotel e affini magari c'erano curiosi e turisti.

Tra l'altro, per dire, nella prima foto in alto si vede Gustave Garrigou, che aveva vinto l'anno prima e che nel '12 arrivò 3°. L'edizione 1912 contava 15 tappe, corse con un giorno di riposo tra l'una e l'altra. La più corta di 289km, proprio quella li sui Pirenei (la più lunga 470...). Erano tappe che duravano anche 20h...il pubblico era totalmente casuale.
 

samuelgol

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Anche Evenepoel si è lamentato e non mi pare a torto :mrgreen:

Vedi l'allegato 328259
Probabilmente il discorso di Trentin, parte proprio da quella tappa, solo che per qualche hater di professione, Remco è un lamentoso che deve imparare a perdere sennò si fa nemici ovunque (personalmente ritengo che anche dal punto di vista del come porsi pubblicamente abbia alcune cose da migliorare, questo si), se magari lo dice Trentin, ne nasce un dibattito più nel merito.
Per me il punto è quello: gli sterrati di oggi. Ma allora inutile far passare (o cercare di vendere) il messaggio del ciclismo "di una volta, eroico, etc.", perché gli sterrati di una volta erano altra roba. I passi di alta montagna erano fatti in gran parte a piedi.

Tour anni '20
Vedi l'allegato 328297

Vedi l'allegato 328301
Qualcuno forse si divertirebbe a vedere Pogacar & C. in condizione del genere, io no. Mi piace di più lo sport che premia il merito che non quello in cui l'alea comincia ad influire troppo sul risultato.
 

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Erano locali. O di paesi vicini. Contadini, pastori, etc.. che magari davano pure una mano...

Vedi l'allegato 328303

Su certi passi, se c'erano hotel e affini magari c'erano curiosi e turisti.

Tra l'altro, per dire, nella prima foto in alto si vede Gustave Garrigou, che aveva vinto l'anno prima e che nel '12 arrivò 3°. L'edizione 1912 contava 15 tappe, corse con un giorno di riposo tra l'una e l'altra. La più corta di 289km, proprio quella li sui Pirenei (la più lunga 470...). Erano tappe che duravano anche 20h...il pubblico era totalmente casuale.

o.t.
io continuo la mia crociata solitaria sulla pubblicazione di un libro, a "firma" BDC Forum
 
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ulau75

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Io dico che forse andrebbe capito cos'era lo "sterrato" nel passato ed a quale passato ci si riferisce.

Perché se al solito si prende come ghiaia di paragone le strade bianche è un conto, ma se si considerano altre realtà andrebbe capito che "una volta" le strade, in particolare quelle di montagna erano altra cosa rispetto a quello che mi sembra ci si immagini

Tour 1912 (Tourmalet)
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Giro della Svizzera 1959 (passo del Lucomagno)

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Pensavo che nel 1959 fossero messe meglio le strade di montagna
 

Ser pecora

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Qualcuno forse si divertirebbe a vedere Pogacar & C. in condizione del genere, io no. Mi piace di più lo sport che premia il merito che non quello in cui l'alea comincia ad influire troppo sul risultato.

Aldilà dei gusti personali, credo che @Fill abbia ragione: c'è una certa omologazione delle prestazioni ed in generale un'idea diffusa (su cui si può essere più o meno d'accordo, ma che non si può far finta che non ci sia) che sia tutto troppo esasperato dal punto di vista delle prestazioni, preparazione, etc..

A me sta bene che si cerchino nuovi modi di rendere più attraente lo sport, d'altronde nel ciclismo è sempre andata cosi, cambiando continuamente formule, mezzi, etc...
Mi fa un po' storcere il naso questa idea che si debba "recuperare" qualcosa "perso" nel passato....
Primo perché per me bisognerebbe guardare avanti e non indietro, e poi perché spesso, appunto, si distorce il passato a uso e consumo delle proprie idee...magari selezionando quello che piace e scartando quello che non piace. Di fatto inventandosi un passato che non è mai esistito.

Ad esempio: nel 1928 al Tour la cronosquadre era lunga 285km....nessuno che voglia recuperare un po' di quell'essenza di ciclismo? :mrgreen:
 

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23 Ottobre 2020
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A me lo sterrato invece piace. Anzi mi diverto pure a farlo con la bici da strada, ovviamente piccoli tratti in salita.
e poi la fortuna ha creato miti sportivi tutt'ora indimenticati.

Ho Rischiato Infarto..
Per un attimo le mie non più' giovani coronarie, hanno pensato che per spettacolarizzare evento facevano partecipare il Mago Forrest:clown:
 

sembola

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Mi fa un po' storcere il naso questa idea che si debba "recuperare" qualcosa "perso" nel passato....
Primo perché per me bisognerebbe guardare avanti e non indietro, e poi perché spesso, appunto, si distorce il passato a uso e consumo delle proprie idee...magari selezionando quello che piace e scartando quello che non piace. Di fatto inventandosi un passato che non è mai esistito.
La storia dei "bei tempi andati" la trovo sinceramente un po' stucchevole anch'io, ma in un mondo dominato dal
marketing (sempre lui! :mrgreen: ) è inevitabile che si usino certi argomenti per creare/aumentare l'interesse del pubblico.

Poi nella realizzazione pratica a volte queste soluzioni raggiungono l'obiettivo ed altre lo mancano. Proprio come il marketing ;-)