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T-Red Rea acciaio
Testo
<blockquote data-quote="mika" data-source="post: 7337756" data-attributes="member: 7133"><p>Certamente.</p><p>Doriano lavora molto bene, ma le regolazioni di fino non può fartele lui. O ti affidi ad un biomeccanico, con i pro ed i contro, oppure alla tua esperienza, fatta di decine di migliaia di km di pedalate, come ho fatto io. Per ottenere ciò che volevo ho dovuto sostituire più volte lo stesso componente fino alla posizione per me perfetta. Da dire che in tutti questi anni non ho mai avuto dolori di sorta.</p><p></p><p>Per quanto riguarda i telai industriali credo tantissimo si giochi sulla lunghezza del tubo di sterzo (e quindi della quota stack), poichè da lì, o meglio dalla sua intersezione con l'obliquo, si gioca gran parte della geometria della bici, reach compreso. Per farci stare tutti dentro di solito lo fanno abbastanza corto, così da soddisfare l'agonista, che andrà quasi in battuta, e l'amatore, il quale metterà una torretta più o meno ampia di spessori sotto l'attacco, di fatto avvicinando il manubrio alla sella. Su un tubo sterzo dimensionato sulle esigenze di un amatore, invece, la quota stack sarà più elevata e ci sarà meno arretramento del manubrio verso la sella.</p><p>Il tutto si compensa con attacchi manubrio più o meno lunghi a seconda di come posizioni il manubrio rispetto alla quota stack, ma è un dato di fatto che sono più frequenti le bici con molti spessori sotto l'attacco, quindi sterzo troppo corto ( = flessioni del cannotto forcella) rispetto a soluzioni più centrate. E' uno dei motivi per cui il telaio me lo faccio fare...finchè posso, Nel mio caso infatti sono in battuta, e non perchè mi piego da paura, ma perchè l'ho dimensionato correttamente..e da lì tutto il resto delle quote.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="mika, post: 7337756, member: 7133"] Certamente. Doriano lavora molto bene, ma le regolazioni di fino non può fartele lui. O ti affidi ad un biomeccanico, con i pro ed i contro, oppure alla tua esperienza, fatta di decine di migliaia di km di pedalate, come ho fatto io. Per ottenere ciò che volevo ho dovuto sostituire più volte lo stesso componente fino alla posizione per me perfetta. Da dire che in tutti questi anni non ho mai avuto dolori di sorta. Per quanto riguarda i telai industriali credo tantissimo si giochi sulla lunghezza del tubo di sterzo (e quindi della quota stack), poichè da lì, o meglio dalla sua intersezione con l'obliquo, si gioca gran parte della geometria della bici, reach compreso. Per farci stare tutti dentro di solito lo fanno abbastanza corto, così da soddisfare l'agonista, che andrà quasi in battuta, e l'amatore, il quale metterà una torretta più o meno ampia di spessori sotto l'attacco, di fatto avvicinando il manubrio alla sella. Su un tubo sterzo dimensionato sulle esigenze di un amatore, invece, la quota stack sarà più elevata e ci sarà meno arretramento del manubrio verso la sella. Il tutto si compensa con attacchi manubrio più o meno lunghi a seconda di come posizioni il manubrio rispetto alla quota stack, ma è un dato di fatto che sono più frequenti le bici con molti spessori sotto l'attacco, quindi sterzo troppo corto ( = flessioni del cannotto forcella) rispetto a soluzioni più centrate. E' uno dei motivi per cui il telaio me lo faccio fare...finchè posso, Nel mio caso infatti sono in battuta, e non perchè mi piego da paura, ma perchè l'ho dimensionato correttamente..e da lì tutto il resto delle quote. [/QUOTE]
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