se ne è già parlato in passato
ma da questo articolo sembra che non le usino solo in italia..
http://blog.cyclingpro.it/2013/05/07/giro-4a-tappa-salvateci-dai-fanatici-delle-tende-ipossiche/
GIRO, 4ª TAPPA: SALVATECI DAI FANATICI DELLE TENDE IPOSSICHE
Alla partenza della tappa del Giro dItalia cè il medico di squadra che ti avvicina e ti dice: «Guarda che è davvero uno scandalo, voi giornalisti dovreste parlarne ». Poi arriva il direttore sportivo e insiste: «Ma ti pare giusto? Ma perché dobbiamo farne le spese proprio noi? Perché non lo scrivi? Io però non ti ho detto niente ». E ci sono i giornalisti che cominciano a dar loro ragione, a scriverne indignati. Di cosa? Beh, delle tende ipobariche e del fatto che «tutti gli altri sì e noi fessacchiotti italiani no».
Per i non addetti ai lavori tocca riassumere. Tende o camere dette ipobariche (e non iperbariche, per favore, che sono quelle dove si soccorrono i sub che non hanno rispettato i protocolli di decompressione, ad esempio il Vitaeris 320 la cui foto è pubblicata erroneamente da alcuni siti ciclistici) il cui nome corretto sarebbe ipossiche: si tratta di ambienti, di cubicoli chiusi dove una specie di compressore assorbe ossigeno, ricreando un ambiente simile a quello dellalta montagna. Più giri la manopola più sali di quota: 1.000, 2.000, 3.000 e più metri. La simulazione è parziale, perché in quota non manca solo lossigeno ma scende anche la pressione atmosferica: quella (per fortuna) le tende non riescono a simularla.
Altura artificiale, quindi. Ma è doping? Dipende, la Wada ha studiato a lungo la questione, concludendo che non ha elementi per concludere. Perché una tecnica sia doping bisogna che migliori artificialmente la prestazione e (e e non o) faccia male alla salute. E, secondo la Wada, nessuno ha ancora dimostrato che le camere ipobariche facciano una e laltra cosa. Il problema è che lo Stato italiano la pensa diversamente. E che gli esperti del Ministero della Salute hanno inserito le tende tra i dispositivi vietati dalla Legge 376/2000. Ergo, usarle in Italia (e solo in Italia) è sia doping sia reato penale.
Nel gran mestolone delle tecniche per migliorare la performance in questa nostra epoca di presunto post doping, le tende sono tornate di gran moda. Le usano tanti atleti e team stranieri. Le usa anche qualche atleta italiano quando va allestero.
E se è vero che le leggi si rispettano, è vero anche che le opinioni si formano e devono essere informate. A chi parla di ingiustizia, a chi chiede di cancellare questo divieto noi vorremmo dire alcune cose.
Prima cosa. Avete mai visto una tenda ipossica? Vi ci siete mai distesi dentro? Beh, noi sì. Laggeggio viene dallAustralia, costa euro 5.000 (più 3/400 di spese di spedizione, in imballaggio rigorosamente anonimo. Tra parentesi, se siete atleti tesserati meglio che lordine lo facciate a nome di un amico sedentario ). E una sorta di sarcofago di plastica (disponibile in formato twin o double bed, a seconda del vostro stato civile ) con allegato una sorta di Pinguino da collegare alla presa elettrica. La notte vi distendete nel vostro cubiculo, chiudete bene la tenda con gli apposti strap e tramite telecomando (in dotazione) prima settate la quota richiesta (fino a 6100 metri!) e poi fate partire il generatore. Se riposare in un a bara non vi fa impressione, se il rumore del generatore non vi da fastidio e se non schiattate di caldo potete spararvi fino a 7.600 litri lora di aria ipossica.
Se siete più ricchi (siamo oltre i diecimila euro), potreste permettervi in aggiunta una altitude chamber: è una specie di gabbia dei leoni in plastica con armatura in metallo che può contenere tutta la vostra scrivania, come illustra il depliant del produttore. Al risveglio vi ci trasferite sarete liberi di sedervi al computer e navigare su Facebook senza perdere i benefici dellipossia.
E che dice la letteratura scientifica, quella seria? Sostanzialmente tre cose. La prima è che sotto le tende ipossiche la qualità del sonno può peggiorare. La seconda è che luso della tenda può accentuare problemi o patologie cardiovascolari e polmonari. La terza è che, ammesso che ci siano, i miglioramenti in termini di ematocrito sono modesti.
La quarta cosa laggiungiamo noi, prendendocene tutta la responsabilità: se sono consapevoli di quello che fanno, in un atleta che brama per dormire la notte in unipossica e di un tecnico o un medico che lo spalleggiano non abbiamo grande fiducia. La stessa scarsa fiducia che hanno loro nei confronti dellallenamento e delle tecniche naturali per migliorare.
ma da questo articolo sembra che non le usino solo in italia..
http://blog.cyclingpro.it/2013/05/07/giro-4a-tappa-salvateci-dai-fanatici-delle-tende-ipossiche/
GIRO, 4ª TAPPA: SALVATECI DAI FANATICI DELLE TENDE IPOSSICHE
Alla partenza della tappa del Giro dItalia cè il medico di squadra che ti avvicina e ti dice: «Guarda che è davvero uno scandalo, voi giornalisti dovreste parlarne ». Poi arriva il direttore sportivo e insiste: «Ma ti pare giusto? Ma perché dobbiamo farne le spese proprio noi? Perché non lo scrivi? Io però non ti ho detto niente ». E ci sono i giornalisti che cominciano a dar loro ragione, a scriverne indignati. Di cosa? Beh, delle tende ipobariche e del fatto che «tutti gli altri sì e noi fessacchiotti italiani no».
Per i non addetti ai lavori tocca riassumere. Tende o camere dette ipobariche (e non iperbariche, per favore, che sono quelle dove si soccorrono i sub che non hanno rispettato i protocolli di decompressione, ad esempio il Vitaeris 320 la cui foto è pubblicata erroneamente da alcuni siti ciclistici) il cui nome corretto sarebbe ipossiche: si tratta di ambienti, di cubicoli chiusi dove una specie di compressore assorbe ossigeno, ricreando un ambiente simile a quello dellalta montagna. Più giri la manopola più sali di quota: 1.000, 2.000, 3.000 e più metri. La simulazione è parziale, perché in quota non manca solo lossigeno ma scende anche la pressione atmosferica: quella (per fortuna) le tende non riescono a simularla.
Altura artificiale, quindi. Ma è doping? Dipende, la Wada ha studiato a lungo la questione, concludendo che non ha elementi per concludere. Perché una tecnica sia doping bisogna che migliori artificialmente la prestazione e (e e non o) faccia male alla salute. E, secondo la Wada, nessuno ha ancora dimostrato che le camere ipobariche facciano una e laltra cosa. Il problema è che lo Stato italiano la pensa diversamente. E che gli esperti del Ministero della Salute hanno inserito le tende tra i dispositivi vietati dalla Legge 376/2000. Ergo, usarle in Italia (e solo in Italia) è sia doping sia reato penale.
Nel gran mestolone delle tecniche per migliorare la performance in questa nostra epoca di presunto post doping, le tende sono tornate di gran moda. Le usano tanti atleti e team stranieri. Le usa anche qualche atleta italiano quando va allestero.
E se è vero che le leggi si rispettano, è vero anche che le opinioni si formano e devono essere informate. A chi parla di ingiustizia, a chi chiede di cancellare questo divieto noi vorremmo dire alcune cose.
Prima cosa. Avete mai visto una tenda ipossica? Vi ci siete mai distesi dentro? Beh, noi sì. Laggeggio viene dallAustralia, costa euro 5.000 (più 3/400 di spese di spedizione, in imballaggio rigorosamente anonimo. Tra parentesi, se siete atleti tesserati meglio che lordine lo facciate a nome di un amico sedentario ). E una sorta di sarcofago di plastica (disponibile in formato twin o double bed, a seconda del vostro stato civile ) con allegato una sorta di Pinguino da collegare alla presa elettrica. La notte vi distendete nel vostro cubiculo, chiudete bene la tenda con gli apposti strap e tramite telecomando (in dotazione) prima settate la quota richiesta (fino a 6100 metri!) e poi fate partire il generatore. Se riposare in un a bara non vi fa impressione, se il rumore del generatore non vi da fastidio e se non schiattate di caldo potete spararvi fino a 7.600 litri lora di aria ipossica.
Se siete più ricchi (siamo oltre i diecimila euro), potreste permettervi in aggiunta una altitude chamber: è una specie di gabbia dei leoni in plastica con armatura in metallo che può contenere tutta la vostra scrivania, come illustra il depliant del produttore. Al risveglio vi ci trasferite sarete liberi di sedervi al computer e navigare su Facebook senza perdere i benefici dellipossia.
E che dice la letteratura scientifica, quella seria? Sostanzialmente tre cose. La prima è che sotto le tende ipossiche la qualità del sonno può peggiorare. La seconda è che luso della tenda può accentuare problemi o patologie cardiovascolari e polmonari. La terza è che, ammesso che ci siano, i miglioramenti in termini di ematocrito sono modesti.
La quarta cosa laggiungiamo noi, prendendocene tutta la responsabilità: se sono consapevoli di quello che fanno, in un atleta che brama per dormire la notte in unipossica e di un tecnico o un medico che lo spalleggiano non abbiamo grande fiducia. La stessa scarsa fiducia che hanno loro nei confronti dellallenamento e delle tecniche naturali per migliorare.