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Trasformare una bdc da triathlon in bici da pista
Testo
<blockquote data-quote="filixeo" data-source="post: 7056424" data-attributes="member: 87146"><p>Sembra un paradosso, per noi abituati su strada o fuoristrada, e invece è proprio questione di sicurezza. In pista si sta ancora più a ruota e a velocità medie superiori. La trasmissione fissa scatena una risposta mentale diversa dal "pericolo-smetto di pedalare e freno" tipica dello stare in gruppo su strada. Il pedalare sempre sia per accelerare che per rallentare implica che, se quello davanti a me rallenta, rallento anche io in maniera simbiotica e via così per quello che sta dietro; il frenare è meno prevedibile, più o meno potente a seconda del peso, della sensibilità e di mille altri fattori del ciclista che sta davanti o dietro.</p><p>Ora non l'ho spiegato benissimo, ma c'è un articolo su un vecchio numero di Alvento che descriveva proprio questa cosa qua, se lo trovo stasera te lo riporto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="filixeo, post: 7056424, member: 87146"] Sembra un paradosso, per noi abituati su strada o fuoristrada, e invece è proprio questione di sicurezza. In pista si sta ancora più a ruota e a velocità medie superiori. La trasmissione fissa scatena una risposta mentale diversa dal "pericolo-smetto di pedalare e freno" tipica dello stare in gruppo su strada. Il pedalare sempre sia per accelerare che per rallentare implica che, se quello davanti a me rallenta, rallento anche io in maniera simbiotica e via così per quello che sta dietro; il frenare è meno prevedibile, più o meno potente a seconda del peso, della sensibilità e di mille altri fattori del ciclista che sta davanti o dietro. Ora non l'ho spiegato benissimo, ma c'è un articolo su un vecchio numero di Alvento che descriveva proprio questa cosa qua, se lo trovo stasera te lo riporto. [/QUOTE]
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